capitolo 4

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Kayla sollevò lo sguardo e vide il volto di un ragazzo riccio con gli occhi scuri guardarla intensamente.
-Scusa-. mormorò il moro guardandola ancora una volta, Kayla senza degnarlo di una risposta continuò per la sua strada e svoltato l'angolo restò qualche minuto ferma immobile, pensando alla forte scossa che aveva ricevuto durante lo scontro con il ricciolino.
Aveva percepito un calore forte ed intenso sulla parte interna della mano e come se un pezzo di lei fosse cambiato.
Non sapeva descrivere in parole chiare e precise la sensazione, ma sicuramente non era stato un incontro normale.
Per qualche motivo aveva il cuore che le batteva all'impazzata, ma non quando ti scontri per caso con la persona che ti piace, proprio in un modo innaturale e strano.
Sentiva una parte di lei oscura farsi spazio dentro il suo corpo, non sapeva cosa stava succedendo in quell'istante.
Scosse la testa e continuò il giro dell'isolato fino a ritornare davanti al suo appartamento.
Guardò l'ora dall'orologio grigio che portava al polso e vide che stava ritardando a lavoro, perciò si cambiò in fretta e mise tutto ciò che le occorreva nello zaino per poi prendere il cellulare ed uscire di casa.
Camminò velocemente tra le strade trafficate di Santa Barbara e riuscì ad arrivare in tempo al locale.
Salutò Perrie, una collega, e andò subito a mettersi la divisa da lavoro nello spogliatoio.
-Serata impegnativa?-. chiese Kayla alla ragazza dietro al balcone, dandole il cambio.
-No, per ora non troppa gente, aspetta che arrivino le 22 e cambierà tutto-.
La parte finale di quella frase la fece ridere mentalmente, erano sono successe troppe cose e Kayla aveva bisogno di concentrarsi su altri pensieri.
Prese il primo bicchiere e iniziò a lucidarlo con il panno bianco, fino a che non sentì il campanello del pub suonare e rimbombare per tutto il locale vuoto.
Entrò una coppia di amiche che si sedette ad uno dei tavoli davanti al bancone, ordinando due sex on the beach.
Man mano che la serata andava avanti arrivava sempre più gente fino a quasi riempire il bar.
L'attenzione della bionda venne attirata per la milionesima volta dal rumore squillante della porta, facendo entrare due ragazzi.
Il primo che vide aveva i capelli biondo platino con la cute più scura, gli occhi azzurri come l'oceano ed era piuttosto alto.
Poi dietro di lui entrò un ragazzo con il volto familiare, aveva i capelli mori con i ricci morbidi che gli ricadevano sulla fronte, era piuttosto basso, ma sicuramente molto più alto di lei.
Gli occhi di Bradley si posarono sulla piccola figura di Kayla, fino a far incrociare i loro sguardi.
La ragazza riprovò le stesse sensazioni del pomeriggio precedente, e solo da quel momento riconobbe il ragazzo.
Bradley rimase incantato, e Tristan fu costretto a prenderlo per la manica della camicia e trasportarlo fino al tavolo.
I due ragazzi si sedettero e Kayla dovette dare il cambio a Perrie e andare a servire i due giovani.
Prese il blocchetto delle ordinazioni e posò lo straccio sul bancone.
Arrivò  al loro tavolo e, cercando di non incrociare lo sguardo con Tristan e Bradley, chiese cosa volessero ordinare.
-Buonasera, benvenuti al Lockwood Bar, cosa volete che vi porto?-.
Disse Kayla, guardando il blocco di fogli bianchi tra le sue mani.
Il riccio continuava a fissarla intensamente, senza staccarle gli occhi di dosso.
Era la stessa ragazza che aveva incontrato quel medesimo pomeriggio.
Era nervoso, glielo si leggeva negli occhi.
Le sue mani stavano stringendo i lembi della camicia nera che indossava e,per uno strano motivo, stava iniziando anche a sudare.
L'amico, accorgendosi dell'esagerata reazione di Bradley, capì che quella cameriera era la stessa ragazza angelo di cui gli aveva parlato il moro.
-Buonasera bellezza, io prendo una tequila, invece...- disse Tristan guardando Bradley per far sì che continuò la sua frase.
Quest'ultimo, ancora con lo sguardo fisso su Kayla, non rispose.
-Due tequile grazie-. Si corresse il biondo, sorridendo alla ragazza.
Dopo questa scena imbarazzante, Kayla, alzando gli occhi dal taccuino, incrociò lo sguardo di Brad.
La sua mano iniziò a tremare e sentì quel solito formicolio allo stomaco.
Si girò e tornò velocemente al bancone per consegnare il foglietto con gli ordini a Perrie.
-Hai fatto colpo neh, Green?-. Ammiccò la ragazza che stava preparando i cocktail dei due ragazzi.
Dalla bocca di Kayla uscì una risata nervosa, sentendosi ancora osservata.
Dopo che la sua collega versò gli alcolici nei due bicchieri, la bionda prese il vassoio e si incamminò verso il tavolo.
-Grazie angioletto-. Mormorò Bradley, abbassando lo sguardo sul suo bicchierino.
-Scusa?-. Disse Kayla, guardando il riccio con un'espressione confusa.
-Niente-. Rispose Bradley con tono freddo.

Dopo l'ennesimo drink, Tristan si alzò e prese una ragazza a caso e ci iniziò a ballare sulle note di Let Me Love You di Justin Bieber.
Bradley, ancora seduto al tavolo, osservò come Tristan era così sciolto con le ragazze.
Quando erano ancora insieme all'inferno, i due ragazzi erano uno il contrario dell'altro.
Bradley ci provava con qualsiasi ragazza che gli capitava davanti, invece Tristan era più timido e diffidente.
Invece qua sulla terra, Bradley era più calmo e si godeva la tranquillità del posto, mentre Tristan sfruttava questa piccola "vacanza" per iniziare ad aprirsi di più e vivere una vita decisamente più vivace.
Gli occhi del giovane castano si posarono subito sul corpo dell'angelo, analizzandone ogni suo particolare.
I suoi capelli lunghi e biondi le ricadevano morbidi sulle spalle incorniciandole il leggero viso pallido, i suoi occhi azzurri come l'acqua marina cristallina stavano fissando la collega preparare alcuni shottini, le guance erano colorate di un rosso tenue, mentre le dolci labbra rosee erano leggermente socchiuse.
Ogni suo movimento attirava l'attenzione del ragazzo, che sentiva costantemente una strana sensazione dentro di sè.
La bellezza di Kayla era da togliere il fiato, non aveva mai visto qualcuno di così perfetto.
A risvegliarlo dai suoi pensieri fu proprio la ragazza in questione.
-La puoi smettere di fissarmi? Sei inquietante-. Disse Kayla con tono deciso ma senza alzare la voce.
Bradley scosse la testa, rispondendo alla bionda.
-Scusa angioletto-.
Kayla sgranò gli occhi sentendo quel termine provenire dalla bocca del riccio.
Rimase in silenzio, fissandolo.
-Cos'è, il gatto ti ha mangiato la lingua?-. Disse Bradley, totalmente ubriaco e non cosciente di quello che stava dicendo.
-Hai associato il gatto come l'animale domestico degli angeli?-. Si fece scappare una risatina Kayla.
-Lo sai?-. Si fece serio per un secondo Bradley.
-Sapere cosa?-. Corrugò la fronte la bionda.
Bradley ignorò la sua domanda e rivolse il suo sguardo all'amico, che stava ancora limonando la ragazza di prima.
Kayla guardò l'orologio, si era fatto tardi e doveva chiudere il locale.
-Kayla, io vado, chiudi te?-. Le chiese Perrie, con la divisa in mano.
La ragazza  si limitò ad annuirle, per poi spostare la sua attenzione ai due ragazzi ubriachi marci e trovare un modo per farli uscire dal locale.
-Scusate?-. Chiese con voce timida, picchiettando sulla spalla del ragazzo biondo platino.
-Dovrei chiudere il locale-.
I due piccioncini non la considerarono minimamente , continuando a fare i loro affari.
-Tristan! Scollati da quella ragazza che l'angelo deve chiudereeeee-. Si intromise Bradley ridendo.
Kayla gli lanciò un'occhiata di fuoco e finalmente i due si staccarono e la ragazza uscì dal bar, lasciando la bionda da sola con i due amici.
-Allora, dovete pagare i vostri drink, in totale sono....- disse guardando il foglio con i loro ordini.
-150 dollari-.
-Ma non li abbiamo tutti questi soldi!-. Esclamò Tristan, sistemandosi i capelli arruffati.
-Non so cosa dirvi, in qualche modo dovete trovarli e pagarli.- Disse Kayla duramente.
-Rilassati angioletto. Cosa c'è, sei appena caduta dal paradiso?-. Rise Bradley, accompagnato da Tristan.
-Non c'è nulla da ridere, e per favore smettila di chiamarmi in questo modo. Che problemi avete tu e il tuo amico?-.
I due ragazzi la guardarono e risero ancora più forte di prima, reggendosi l'uno con l'altro.
-Bene, adesso chiamo la polizia, vediamo se ridete ancora-. Esclamò la ragazza arrabbiata contro i due demoni.
Improvvisamente si fecero entrambi seri, e, appena Kayla di girò per prendere il telefono, Tristan e Bradley si smaterializzarono.
-E adesso sono tutti cavoli vos-.si fermò improvvisamente, aprendo la bocca.
"Non è possibile" Disse tra se e se, guardandosi attorno.
#spazioautrici
ciao ragazz*!
scusateci la lunga assenza, ma avevamo un sacco di cose da fare, tra scuola e impegni privati :(((
però ora siamo tornate! speriamo che il capitolo sia di vostro gradimento!
-Nora&Bianca

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