capitolo 5

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Los Angeles, la città del peccato. Rebecca fin da quando era piccola era sempre rimasta affascinata da questo posto. Le piaceva osservare l'insignificante vita degli umani dall'alto.

Alcuni erano di fretta, come se stessero perdendo l'occasione della loro vita, come se la morte li stesse inseguendo pronta ad accoglierli a braccia aperte. Altri invece sembravano in vacanza, camminavano per le strade affollate con un passo lento e rilassato. Da come si guardavano in giro sembrava che avessero raggiunto il loro obbiettivo più grande nella vita e non volessero più sforzarsi di vivere realmente. Ora poteva finalmente vivere come loro. Amava confondersi tra gli umani e passeggiare nelle strade affollate di Los Angeles.

In quel momento stava camminando tranquillamente in un grande parco, le persone se ne stavano sdraiate nei prati o sulle panchine a leggere. Si guardava in giro con un sorriso stampato sul volto, fino a quando una voce non la distrasse dai suoi pensieri. Stava chiamando il suo nome ma non riusciva a capire da dove provenisse. Girò su se stessa più volte mentre la sua espressione si faceva più seria, non capiva chi la stesse chiamando, il suo respiro si fece più pesante mentre la testa le girava. Improvvisamente Rebecca si fermò e a un metro da lei si trovava una ragazza. Era bionda, i capelli mossi si muovevano leggermente con il vento. Stava sorridendo. La rossa la osservo attentamente: al collo aveva un ciondolo dorato, si portò la mano sul petto e prese la sua collana e realizzò che era identica a quella della ragazza davanti a se. Era un angelo, poteva percepirlo perché l'aria attorno a loro si era fatta più paradisiaca, era come se fossero in una bolla che le estraniava dal mondo. Rebecca non sapeva cosa dire quindi si limitò a fissare l'altro angelo. I minuti passavano ma per loro il tempo sembrava essersi fermato, allungò la mano verso la bionda e quando gliela strinse una forte scossa le attraversò tutto il braccio. Chiuse gli occhi trattenendo il respiro e stringendo più forte la mano della ragazza.

-Si può sapere che stai facendo?- Una voce maschile si fece improvvisamente sentire. Rebecca spalancò gli occhi trovandosi davanti due ragazzi. Riconobbe quello biondo platino dell'altra sera e di fianco a lui c'era un ricciolino moro più basso. Abbassò lo sguardo in silenzio e notò che la mano che stava stringendo era quella di Tristan, quindi fece un balzo all'indietro cercando di riprendersi. Girò su se stessa cercando la ragazza angelo ma non riusciva più a trovarla, quando si fermò le girava ancora la testa e sentiva caldo alla mano con cui aveva toccato il demone.

-Sono l'unico che continua a non capire cosa sia successo?- Si intromise il moro, anche lui era un demone. Tristan semplicemente scosse la testa.

-Perché sei qua? Cosa vuoi da me?-  Rebecca parlava con tono duro, mentre il biondo la guardava con espressione combattuta.

-Perché ti comporti così angioletto? L'altra sera eri completamente diversa!- Disse il demone avvicinandosi alla rossa con un sorrisetto malizioso. Il moretto dietro di lui si fece scappare una risatina capendo chi fosse Rebecca, la ragazza di cui gli aveva parlato Tris.

-C'era un angelo- Disse la ragazza rimanendo immobile e guardando il vuoto. -Era qui, davanti a me.-

-Non c'era nessuno- Tristan scosse la testa. -Sicura di star bene? Vuoi sederti?-

-L'ho vista! Ne sono sicura!- Rebecca alzò la voce allontanandosi dai due demoni che subito la seguirono. -Non sono pazza!-

-Di sicuro non sei normale!- Disse Bradley ridendo. -Gli angeli non sono... così- Tristan lo fulminò con lo sguardo e il riccio alzò gli occhi al cielo in segno di resa. Anche Rebecca lo guardò male e andò a sedersi su una panchina, per poi guardare il vuoto. -è già la seconda volta che succede- Disse la ragazza sospirando. -non capisco chi possa essere...- Rebecca fece un profondo sospiro.

-Com'è fatta questa ragazza?- domandò Bradley guardandola.

-Ha i capelli lunghi e biondi, occhi castani e...- si fermò per un attimo continuando a fissare il vuoto. -è lo stereotipo dell'angelo, è perfetta- Mentre Rebecca parlava, il moro provava a immaginarla e si ricordò dell'angelo del locale dell'altra sera. Le descrizioni sono praticamente identiche, forse per qualche strano motivo stava parando proprio di lei. -Abbiamo incontrato un angelo così!- Disse Bradley e Tristan annuì. I due ragazzi cominciarono a descrivere in modo più dettagliato l'angelo, ma Rebecca sembrava persa nei suoi pensieri. Continuava a guardare davanti a se senza dare segno di aver compreso quello che stavano dicendo.

-Guarda!- Esclamò Bradley allungando la mano verso il ciondolo della ragazza. -aveva la collana come la tua, vero Tris? Tu di sicuro non l'hai notata perché eri molto impegnato!- Scappò una risatina a entrambi mentre la rossa scacciava la mano di Bradley e si alzava senza dire altro. Cominciò a camminare verso l'uscita dal parco in silenzio e a passo svelto.

-Ma dove stai andando?- Esclamò Tristan.

-Vuoi lasciarmi in pace? Abbiamo fatto sesso una volta, ciò non vuol dire che devi starmi attaccato okay?- Alzò la voce la ragazza, fu abbastanza decisa da far si che il biondo rimanesse fermo dov'era senza parole.

Rebecca, appena sul marciapiede, fermò un taxi e si fece accompagnare al suo appartamento.

Nel frattempo Bradley si affiancò all'altro demone. -Bel caratterino!- Disse solo per poi ricevere una gomitata nelle costole come ricompensa. Tristan doveva ammetterlo, ci era rimasto male per la reazione dell'angelo. Non si aspettava di essere chissà chi per lei, ma dopo quello che avevano fatto insieme sperava almeno che non gli parlasse con quel tono acido come se fosse il suo peggior nemico. C'era qualcosa in lei che lo intrigava però, non era assolutamente come si era immaginato un angelo prima d'ora. Era tutto l'opposto, a partire dall'aspetto al carattere. I capelli rosso fuoco le davano un non so che di malizioso e passionale. Per non parlare del carattere. Per quanto poco ci avesse parlato, ha sempre avuto la battuta pronta e nel suo tono c'era sempre quel pizzico di ironia per cui sembrava che prendesse costantemente in giro. Tristan era determinato a trovare un modo per poter averla accanto, sentiva di aver bisogno di lei nel profondo. Quando la toccava si sentiva più leggero, era una sensazione strana da spiegare. Sentiva una scossa in tutto il corpo ed era proprio quella che innescava dentro di lui quella reazione. Non sapeva se poteva stare con Rebecca, ma sinceramente non gli importava nemmeno. Voleva godersi ogni attimo di libertà sulla Terra prima che i custodi dell'inferno notassero la loro assenza e andassero a riprenderli. Non voleva essere pessimista ma sapeva che quel giorno sarebbe.

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⏰ Last updated: Jan 03, 2021 ⏰

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