Capitolo 58

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Hope
<Senti Sophie...>, mormoro aiutandola a sedersi a tavola.
Siamo solo io e lei in questa casa grande, che poi non è enorme; è solo un po' grande per due piccole persone come noi. Troppo silenziosa, troppo quasi anche paurosa per certi versi.
La tv accesa in salotto ci fa un po' di compagnia, anche se poi non la vediamo quasi mai se non la domenica o il sabato.
I giorni in cui non lavoro.
<Dimmi mamma>, risponde posando le braccia sul tavolo e aspettando che le porti il piatto di pasta con le zucchine.
Adora questo piatto e col tempo ho iniziato ad amarlo anche io; mi ricordo di quando dovevo mangiarlo ad Annapolis, mi rattristava per tutto il giorno. Per fortuna, io ci metto anche qualcosa per dare un po' di sapore.
<Se io uscissi con qualcuno a te darebbe fastidio?>, le domando continuando a mescolare il sugo in padella e mi volto per guardarla un secondo.
<Uscire con chi?>, chiede iniziando a giocare con il fazzoletto come fa sempre.
<Con un uomo, tesoro>, dico un po' timorosa della sua risposta.
Non voglio assolutamente che si senta messa da parte, o che sua mamma pensa più agli altri che a lei.
<Con Hayden? Vai a mangiare il gelato con lui?>, continua sbarrando gli occhi ed alzandosi in piedi sulla sedia.
<Siediti Sophie e no, non con lui>, mormoro assaggiando la pasta appurando che sia cotta.
Perfetto.
<È un altro maschio?>, chiede ed io annuisco.
<Ed è gentile come Hayden?>.
Perché adesso prende lui come esempio?
Si è tipo fissata con quell'uomo, non credo di scrollarmelo di dosso più.
<Sophie...non credo che parlare sempre di Hayden sia opportuno>, le spiego portandole il piatto davanti il viso e lei sorride.
<Perché non esci con lui?>, mormora con la bocca piena ed io la guardo male.
<Perché anni fa lui ed io eravamo fidanzati e le cose non sono andate bene>, rispondo versandomi un bicchiere d'acqua e lo verso anche a lei.
<Fidanzati come le principesse?>, sussurra sognante con lo sguardo perso nel vuoto e la forma degli occhi somiglianti a quelli di due cuori.
<Non lo so, ma era bellissimo>, ammetto sorridendo appena con un po' di malinconia nella voce e nel cuore.
<Il mio papà non era bellissimo?>, mi chiede poi guardandomi come se aspettasse la risposta di una vincita.
<Era molto bello, Sophie...quasi bello quanto te>, sussurro pizzicandole il naso e lei sorride.
<E perché non mi vuole?>, precisa ormai grande da poter capire alcune cose.
<Le persone grandi non sempre vanno d'accordo, non sempre sanno cosa vogliono e cosa no, non sempre hanno le idee chiare e spesso hanno paura, tanta tanta paura>, le spiego il più tranquillamente possibile.
<Come quando io ho paura della pioggia?>, chiede incuriosita.
<Esattamente, proprio in quel modo>, affermo scompigliandole i capelli morbidi.
<Mamma...>, sussurra quando mi alzo per mettere il mio piatto sporco nel lavello.
<Mh...?>, mugugno guardandola.
<Esci con quell'uomo, a me non dà fastidio...ma non ti dimenticare di me>, mi dice ed io vado ad abbracciarla.
<Come potrei dimenticarmi di te? Sei la cosa più bella che ho, Sophie>, le sussurro stringendola a me e lei circonda il mio bacino con le gambe.
<Allora mi compri un coniglio bianco?>, chiede aggrappandosi al mio collo.
<Ma tu sei una ruffiana, tu sei una manipolatrice>, rido prendendo il suo piatto ormai vuoto e lasciandolo nel lavello.
Li laverò prima di andare a dormire e dopo aver messo la piccola a letto.
<Quindi me lo compri?>, domanda in un supplica.
<Ci sto pensando>, rispondo facendole il solletico e lei si dimena sotto le mie dita.
<Mamma>, mi riprende ridendo come una matta.
Si, è proprio la persona più bella che ho.

Il sabato è sempre il giorno della settimana che mi piace di più, a chi non piace.
Insomma, il venerdì sera si va a dormire tardi e il sabato mattina ci si sveglia presto.
In teoria sarebbe così; ma io il venerdì vado a dormire presto ed il sabato alle otto e mezzo sono già in piedi.
Come oggi ad esempio.
Ah, non sono nemmeno le otto e mezzo stavolta; un record per me.

Passo la mano tra i capelli e scendo dal letto andando ad aprire le tende per far entrare un po' di luce, sempre che ci sia il sole.
C'è.
Apro anche un po' le finestre per far entrare un po' di aria pulita.
Si congela.

Freie Seelen Where stories live. Discover now