Un battito a ritmo di musica

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Da lontano sentì una bachata, gli chiesi se gli andava di andare a vedere e magari ballare.
Mi ripose che era davvero impacciato ma che se gli stavo vicino e gli spiegavo le mosse da fare ci avrebbe provato.

Arrivammo al Lido Maggiore, ci sedemmo su un divanetto e dopo poco partì la mia canzone preferita. Mi alzai e iniziai a ballare, lui mi seguì e iniziò a fare strane mosse col bacino. Era davvero impedito.
Gli misi le mani sui miei fianchi e gli spiegai.
Francesco: "è un ballo provocante"
Io: "certo, tutti i balli latini lo sono"
Francesco: "dovresti iniziare a darmi lezioni signorina"
Io: "quando vuoi sono disponibile"
Ballammo tre o quattro canzoni.

Si fece mezzanotte e mezza passata e lui doveva andare visto che il giorno dopo avrebbe dovuto lavorare. Nel salutarmi mi diede un bacio sulla guancia. Era il primo vero contatto fisico, sentivo che qualcosa stava cambiando.
Andai a letto felice come una pasqua, non vedevo l'ora di rivederlo.
Quando mi svegliai, il giorno dopo, mi vestì e andai al Lido. Vidi Marco che stava servendo un tavolo e gli diedi un abbraccio da dietro.

Marco: "ciao Annalisa come stai?"
Io: "tutto bene grazie e tu?"
Marco: "io non troppo bene, da qualche giorno mi sono lasciata con la mia ormai ex ragazza e sono a pezzi"
Mi dispiaceva molto per lui così gli proposi di andare a ballare la sera seguente per fargli svagare la mente, ovviamente accettò.
Mi diressi verso il mio ombrellone, posai la mia borsa e mi diressi da Francesco.

Lo salutai, parlammo qualche minuto e mi propose di uscire anche quella sera.
Avevo il cuore a mille, mi aveva chiesto lui di uscire questa volta, senza nemmeno esitare gli dissi che era perfetto e ci organizzammo per le 22 al Lido Aragosta.
Chiamai Marta, gli dissi che questa volta era lui che mi aveva invitata. Mi ripose che forse facevo bene a crearmi dei castelli di sabbia e che era felice per me.
Ero più felice che mai e non vedevo l'ora che il tempo passasse.
Mi arrivò una notifica da Francesco verso le 19:00.
"Ti aspetto al Lido Aragosta per le 22:30, spero non sia un problema".
Gli risposi con delle faccine e un "okay" e mi vestì.

Appena arrivata mi chiese se mi andava di andare a berci un cocktail nel suo bar preferito ed io accettai.
Arrivati al bar mi chiese quale drink preferivo e gli dissi con aria spavalda: "fai te".
"Due mojito per favore" disse alla cameriera, che dopo poco ci portò gli alcolici.
Non rimanemmo lì, ma andammo verso la riva del mare a sorseggiare i nostri cocktail al chiaro di luna.
Mi tolsi le scarpe e misi i piedi in acqua, sorridevo, ero davvero felice, per me quel momento era davvero speciale.

Mi guardava e sorseggiava il suo drink.
A un certo punto iniziò a parlarmi dei luoghi dove avrebbe voluto viaggiare, mi parlò della sua famiglia, iniziammo a parlare della vita in generale, delle stelle e dei pianeti.
Passeggiavamo in riva al mare e parlavamo davvero di tutto, si vedeva che c'era molta complicità.

Finimmo i drink, ci guardammo per pochi secondi negli occhi fino a quando non distolsi lo sguardo, non riuscivo a reggere quei maledetti occhi blu.
Mi disse che era ora di andare, era mezzanotte e mezza, era presto in realtà per essere una tipica serata estiva ma lui doveva alzarsi presto  il mattino seguente.
Ci salutammo come la sera prima con un bacio sulla guancia e andammo ognuno nella propria casa.

Una cotta senza età Where stories live. Discover now