Panico

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Appena arrivai sotto casa sua non ci pensai due volte e citofonai.
Avevo ansia, non sapevo cosa dirgli, ma quando aprì la porta e lo vidi in mutande, tutto si fece più chiaro, quasi come se l'universo urlasse "entra e fai l'amore con lui",  così lo spinsi in casa e chiusi la porta alle mie spalle.

Gli dissi:"scusa se mi sono autoinvitata e scusa se tra poco mi approfitteró del tuo corpo"
Forse era l'alcol che parlava, ma a me non importava più nulla di ció che era giusto o sbagliato.
Dopo queste parole mi tolsi il vestito e rimasi in mutande e reggiseno davanti a lui.
Mi avvicinai e gli strizzai il pacco, per poi fargli cenno di seguirmi.
Ci trovammo di colpo in camera sua, mi tolsi l'intimo e mi sdraiai sul letto mentre Francesco mi osservava senza dire una parola, anche se i suoi occhi urlavano.

Ad un certo punto iniziai a toccarmi, prima delicatamente lungo le cosce e poi iniziai a strofinarmi il clitoride e gemere mentre lo guardavo.
Si avvicinò lentamente ed inizió a leccarmi mentre continuavo a stimolarmi, nel mentre si slacció i pantaloni e inizió a segarsi.
D'un tratto si fermó, il membro gli stava esplodendo, così andó a prendere un preservativo ed iniziammo a farlo come se fosse l'ultima notte al mondo.

Si fecero le 5:30 ed io dovevo tornare a casa prima del risveglio dei miei genitori, ma prima Francesco mi chiese se volevo aspettare l'alba con lui, sulla riva, ed io ovviamente gli dissi di sì.
Eravamo in macchina diretti verso il mare, avevamo fatto l'amore per più di un'ora, ma nonostante ció non eravamo stanchi, anzi, direi quasi iperattivi.
Arrivammo sulla spiaggia a due passi da casa mia, l'alba era stupenda, lui mi teneva per mano e mi accarezzava il viso e insieme guardavamo un nuovo giorno sorgere e un mare bellissimo e piatto davanti a noi.
Mentre ci trovavamo in questo stato di relax totale, sentì la voce familiare di una donna arrivare dalle nostre spalle, così mi girai.
"Annalisa torna subito a casa, muoviti!"
Era mia madre che mi stava cercando da più di un'ora.

Il panico sul mio viso era indescrivibile, avevo ancora i capelli arruffati post sesso, mentre avevo baciato per tutto il tempo Francesco che si trovava lì con me, ed io che speravo che mia mamma non avesse capito che quello accanto a me era l'uomo di 32 anni che vigilava sui bagnanti e che lei salutava ogni mattina.

Corsi da lei, avevo il cuore a mille.
Sulla strada di ritorno non mi disse una parola, ma poco prima di entrare in casa bisbiglió "vai in camera tua" e così feci.
Per fortuna mio padre era a letto che dormiva e questo significava che non sapeva nulla dell'accaduto.
Cercai di addormentarmi ma quella notte erano successe davvero troppe cose e dovevo metabolizzare il tutto.

Dormì per 3 ore circa, quando ad un tratto mia mamma spalancó la porta di camera mia ed inizió ad urlarmi contro.
Mamma:" come cazzo ti è saltato in testa di farci una cosa così? Pensi che non ti abbia visto fare quelle cose con quel vecchio? Pensi che sia una cretina? Come hai potuto fare una cosa del genere a te stessa? Spero che tra di voi non ci sia stato altro"
Io:" mamma ti prego non fare così, ho 20 anni e posso benis..."
Mamma:" stai zitta, non devi proprio parlare.
Tuo padre è andato a comprare le sigarette e tornerà a momenti, voglio che tu non veda più quell'uomo, Annalisa spero che sono stata abbastanza chiara, sei una ragazzina e lui ha chissà quanti anni più di te.
Ora dimmi, se tuo padre scoprisse una cosa del genere come pensi che reagirebbe? Se non glielo dico è solo perché non voglio dargli un dispiacere e guai a te se rivedi ancora quell'uomo"

Io:" mamma ascoltami ti prego, l'hai detto tu, sono una ragazzina, forse ho sbagliato ma lasciami sbagliare ti prego, voglio sbattere la testa sui miei errori e vogl..."
Mamma:" hai già detto abbastanza, domani ce ne torniamo a Torino"
Iniziai a piangere, ero frustrata, avevo un'angoscia indescrivibile dentro.
Lei aveva visto e capito tutto, speravo solo a quel punto che non scoprisse anche quello che era successo tra me e Marco, altrimenti quella sarebbe stata la mia fine.
Chissà cosa pensava di me, forse che ero una lurida schifosa che si scopava i "vecchi" come pensava.

Lei e papá mi hanno rinchiuso in una cazzo di bolla per tutta la mia vita, mi hanno proibito sempre quasi tutto, potevo stare fuori fino a mezzanotte con le mie amiche e potevo andare a ballare una volta ogni chissà quanti mesi.
Era tutto davvero ingiusto.
Tutto ció che non ho provato in 20 anni, quelle emozioni, quella spensieratezza e quel brivido le stavo provando solo con questa vacanza, che sarebbe terminata nel giro di 24 ore.

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