Capitolo 16: Verso sud

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"Per fortuna che sapevi guidare un aereo" dice Miku, ancora intontita dall'atterraggio brusco di Yuuta.

"Vi ho anche detto che ho compiuto solo l'addestramento di base di volo" risponde lui "questa era la mia prima effettiva volta come pilota di aerei"

Mi alzo lentamente e con fatica da terra. Forse ero l'unico che si aspettava un atterraggio leggero, essendo stato l'unico in piedi quando Yuuta ci ha fatti schiantare sul ghiaccio con un atterraggio di fortuna. Credo che ai suoi corsi di volo non gli abbiano insegnato per bene questa parte. Ma l'importante è che siamo vivi e precisamente dove vogliamo essere. Un momento, dove siamo di preciso?

"Quindi, dove siamo?" chiede Aiko, come se mi avesse letto la mente.

Abbiamo viaggiato per poco meno di un giorno in direzione sud ovest dall'Australia, ma senza una vera e propria meta.

"Difficile a dirsi" risponde Yuuta "siamo in Antartide, questo è sicuro. Ma il luogo preciso non saprei"

"Per fortuna basta dirigerci verso sud" dice Ayumu, che fino a quel momento era rimasto silenzioso.

"Abbiamo una bussola o qualcosa del genere?" chiede Hayate, inaspettatamente in un modo non così brusco.

"Dovrebbe essercene una nel mio zaino" risponde Ayumu, togliendosi dalle spalle l'oggetto in questione e mettendosi a cercare "in Australia non ci è servita perché grazie alle cartine ed ai cartelli siamo riusciti a procedere, ma qui non abbiamo punti di riferimento"

Il suo volto assume un'espressione stupita quando dice "Che strano, ricordavo di averne presa una"

"Ah, fantastico" dice Hayate, tornato quello di sempre "ed ora che facciamo?"

"Direi di iniziare a camminare" risponde Yuuta evitando che si scateni un'altra lotta "magari troviamo qualcosa che ci aiuti ad orientarci"



Sono un po' di ore che camminiamo ormai. Fa molto freddo e qui si vede ghiaccio dappertutto. Solo che al momento non abbiamo alternative.

Ad un certo punto scorgo qualcosa in lontananza.

"Ehy" dico, indicando quel punto "cos'è quello?"

"Non saprei" risponde Yuuta "ma direi di andare a scoprirlo"



"Beh, la giornata è piena di sorprese" dice Miku.

Davanti a noi si trova un pinguino imperatore ferito, che cerca di fuggire da una sottospecie di foca. Ovviamente tutti e due congelati nel tempo.

"Quindi, che si fa?" chiede Aiko.

"In che senso?" risponde Hayate con un'altra domanda.

"Che dovremmo fare, aiutarlo o lasciare la situazione com'è?"

Restiamo tutti in silenzio per un po' a pensare.

Lo rompo io "Secondo me dovremmo salvarlo"

"Non bisognerebbe cambiare il corso della natura" afferma Ayumu.

"Ma non è quello che stiamo facendo?" dice Miku "da quasi un mese ormai?"

"Questo perché è il nostro compito" risponde Hayate "non credo dovremmo intervenire per cambiare questo tipo di cose, non credo neanche ne abbiamo il diritto"

E' la prima volta che fa un discorso abbastanza sensato, ma dissento comunque.

"Io penso che se stiamo viaggiando qui ed adesso è perché siamo stati scelti. Non penso sia per salvare questo mondo, quanto il fatto che forse siamo gli unici che possiamo cambiarlo"

Continuo, rivolgendo lo sguardo verso Hayate "Penso che dovremmo davvero cercare di migliorare le cose. Se esiste un modo per cui tutti possano mangiare senza uccidere lo troveremo. Voglio dire, non sarebbe di certo la cosa più assurda che ci potrebbe capitare. Ma nel frattempo lui lo portiamo in salvo" finisco, girandomi verso il pinguino.

Un attimo di silenzio viene interrotto da Yuuta "Beh, credo ci abbia convinto"

Si dirige verso il pinguino immobile e lo prende in braccio.

Takara si avvicina velocemente; grazie ai suoi raggi verdi bastano pochi secondi per rimarginare la ferita dell'animale.

"Bene, proseguiamo?" chiede Yuuta.

Guardo verso un punto in lontananza. Si alza leggermente il vento.

"Proseguiamo"

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