Capitolo 18: il Polo Sud

28 5 5
                                    

"Rallenta un po' Akira!"

Faccio finta di non sentire Aiko e, al posto di frenare, accelero. E' così bello sentire l'aria fresca di mattina, perché dovrei fermarmi?

"Avrà bisogno di muoversi un po' no?" sento dire da Miku, ma la voce non mi arriva completamente, perché coperta dal vento.

"Quanto manca al polo?" chiede Takara rivolta ad Ayumu.

"Non saprei precisamente" risponde lui "però è da parecchi giorni che viaggiamo, non dovrebbe mancare molto"

Viaggiamo in motoslitta da quando abbiamo lasciato il laboratorio più di una settimana fa. Per fortuna i ricercatori sono stati talmente gentili da prestarci una bussola. Avendo fretta ci fermiamo di rado per riposare; il mio problema è che una volta addormentato non riesco più a svegliarmi normalmente: credo che l'insetto abbia fatto qualche danno al mio cervello, anche se per fortuna non grave. Comunque sia non posso permettermi lamentele vista la nostra situazione e mi faccio quindi svegliare da Miku; credo si diverta, visto che a volte per fare prima mi tira qualche calcio.



Davanti a noi ora si trova una montagna piuttosto alta. Non sapevo ce ne fossero qui in Antartide, ma ora che ne vedo una mi sembra una cosa quasi ovvia.

"Beh, ragazzi, non abbiamo alternative: se vogliamo fare presto dovremo scalarla e superarla; se siamo fortunati riusciremo a trovare un passo o qualcosa di simile, in modo da passare con le motoslitte" dice Yuuta rivolto a tutti. Spero solo che il carburante non finisca presto.

"Vado a vedere se trovo un passaggio" dice Takara, librandosi in volo con le sue ali verdi e dirigendosi verso la cima del monte. Dopo qualche minuto la vediamo tornare con una faccia soddisfatta, indicandoci la via. Iniziamo quindi a salire, lentamente.



Stiamo ora procedendo in discesa, ancora più lentamente.

"Non possiamo spicciarci?" quasi urla Hayate.

Nessuno gli risponde e lui all'improvviso accelera, superando Yuuta in testa. Si gira verso di noi con un sorriso beffardo, prima di accorgersi di quello che aveva fatto ed iniziare a precipitarsi verso valle. Andando così veloce aveva smosso la neve, causando una valanga che, partita dalla cima, ora ci stava per sotterrare tutti.

"Più veloci!" urla Yuuta, tenendo stretto il pinguino ed accelerando.

Schivo un masso e poi spicco un salto su un altro, ma mentre mi giro noto che Aiko non è riuscita ad aggirarne uno, cadendo sulla neve. Guardo la slavina avvicinarsi sempre di più e decido di tornare indietro.

"Salta su, presto!" le urlo prendendole la mano e sollevandola da terra.

La valanga è ora proprio dietro di noi e non posso sbagliare niente se voglio farci sopravvivere. Riesco a schivare tutto quello che incontro, procedendo lungo un piccolo sentiero con uno strapiombo a lato; poco dopo noto però il contatore della benzina arrivare allo zero. E ti pareva. Continuo quindi a scivolare lungo il sentiero ghiacciato, senza freni e cercando di non cadere nel burrone.  Poco più in la vedo una roccia sporgere dalla montagna. Decido di avere fede e compio il salto. Vediamo la neve cadere sotto di noi, mentre precipitiamo in direzione del suolo. Chiudo gli occhi, credendo sia giunta la mia ora, ma poi sento una mano afferrarmi per la giacca: è Takara, che è riuscita a prendere entrambi al volo.

"Fanculo ad Hayate" dico prima di svenire per la tensione.



Mi sveglio con un calcio di Miku e mi basta aprire gli occhi perché Aiko si precipiti ad abbracciarmi, continuando a ringraziarmi ed a piangere.

"Dove siamo?" chiedo, non appena Aiko mi permette di respirare.

Mi alzo in piedi, ma ancora nessuno risponde. Poi noto un segno sul terreno. Blu.

"Quindi siamo arrivati, finalmente"

Overtime JourneyWhere stories live. Discover now