Il Football Frontier International finì come speravamo. Noi tornammo in Giappone da vincitori e con la stima di tutti i nostri compagni. Dopo il diploma davanti a noi si presentò un'altra avventura. Il liceo. La Raimon che vinse il Football Frontier non esisteva quasi più. Ognuno di noi avrebbe intrapreso un nuovo cammino e affrontato nuove sfide, purtroppo, però, non insieme come abbiamo fatto fino alla fine delle medie.
Senza neanche rendermene conto è passato un anno. Io ed Axel, mio fratello, lo abbiamo superato tranquillamente, ogni tanto qualche partita a calcio siamo riusciti a farla, ma nessuna fu paragonabile come al giocare con i nostri amici. In quell'anno spesso mi è capitato di ripensare ai bei momenti trascorsi alla Raimon Junior High, nella squadra della Raimon e dell'Inazuma dove ho conosciuto Mark, Nathan, Jude, Nelly, Silvia e tutti gli altri che ormai non vedo da un bel pezzo. So bene che la nostra amicizia, anche se non ci vediamo più molto spesso, resterà immutata.
Finalmente è arrivata l'estate. Liberi di poter fare tutto quello che vogliamo senza vincoli scolastici, io e Axel abbiamo pensato di fare una specie di rimpatriata con i nostri vecchi amici che non vediamo da un po', purtroppo, però, ci è stato impossibile. Nostro padre ha deciso di trascorrere l'estate lontano dal Giappone. In Italia.
Sarei tornata un'altra volta in Italia, l'unico lato positivo, perché per il resto sono dispiaciutissima che i nostri progetti per l'estate sono andati in frantumi.
Arriva il giorno della partenza, valige fatte, aereo pronto a decollare, e una Julia davvero impaziente di partire. Arrivati in Italia sistemiamo per bene le nostre cose nella casa dove soggiorneremo per tutta l'estate. È un posto molto carino, con vista sul mare e un giardino davvero delizioso. Il posto perfetto per rilassarsi.
Una.. due.. tre settimane sono volate, tra qualche tiro a un pallone, tuffi al mare e tanto divertimento, eppure qualcosa non va. È la nostalgia di casa forse. Così decido di andare a fare una passeggiata per esplorare il posto indossando la divisa della Inazuma che ho ben pensato di portarmi dietro, così, giusto per scacciare un po' di nostalgia. Mi alzo di buon ora e vado via. Dopo un paio d'ore mi sono allontanata parecchio da casa trovando un posticino davvero niente male. un piccolo praticello che portava a un boschetto con qualche albero. Non c'è nessuno quindi mi butto sull'erba e lascio che i raggi del sole mi si riflettano sul viso. Non mi accorgo che sono sdraiata da un bel po' fino a quando un piccolo uccellino mi si posa vicino a cinguettare. Mi tiro su, decisa a tornare a casa anche se non mi va di lasciare quel posticino tranquillo. Do un ultimo sguardo e prendo aria a pieni polmoni.
-Non ci credo! Che cosa ci fai tu qui? - una voce mi fa sobbalzare girandomi di colpo per vedere chi ha parlato. - Paolo! Non pensavo di trovarti proprio qui! - proprio lui. Paolo Bianchi.
-Beh, è ancora più sorprendente per me! - dice. - è vero! - rispondo. Si avvicina. Ci stringiamo la mano.
-è davvero bello vederti di nuovo! - dico sorridendo, perché sono davvero felice. Lui non è giapponese, non faceva parte né della Raimon né dell'Inazuma, ma la mia nostalgia passa di botto. Iniziamo a chiacchierare e scopro che lui va spesso in quel posto per rilassarsi un po' e giocare a calcio.
Giocare a calcio. Beh potrei aver trovato qualcuno da sfidare come ai vecchi tempi quando arrivammo sull'isola di Liocott.
-Come hai capito che ero io? - dico prima di andar via.
-Semplice. Il numero. - mi fa notare. - il numero 15 era il tuo numero quando giocavi nell'Inazuma. Inoltre il modo in cui leghi i capelli.. beh si.. i ricci che scendono dalla tua coda sono inconfondibili. - Conclude sorridendo.
Sorrido semplicemente e vado via. Davvero ho dei capelli così 'inconfondibili'? Arrivata a casa racconto tutto ad Axel che resta sorpreso. Gli propongo di andare in quel posticino l'indomani con la speranza di rincontrarlo. Axel accetta e il giorno dopo andiamo. Paolo è lì e sembra davvero felice di rivedere anche Axel. Ha un pallone da calcio con se e ci propone di fare due tiri. Accettiamo.
Trascorriamo molti altri giorni così. E a me sta bene. Fino a quando non arriva il giorno della partenza. Abbiamo trascorso due mesi in Italia ma è arrivato il momento di ritornare a casa.

STAI LEGGENDO
Inazuma Eleven - La storia continua!
FanfictionJasmine Blaze, sorella maggiore di Axel Blaze, una ragazze che di certo non passa inosservato. Ha un carattere decisamente particolare, aggressiva al punto giusto e niente affatto dolce, o almeno fino a quando non si innamora di un ragazzo, qui peró...