39. ᴊɪᴍɪɴ

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Che la madre di Jungkook adesso mi odi è un dato di fatto, ma la verità è che non me ne importa nulla perché non sono mai stato una persona che cerca consensi o accettazione, anzi l'unica accettazione che vorrei è da parte di me stesso e non da altri: sì, vorrei accertarmi e amarmi. Così forse molti problemi non sussisterebbero.
Che la madre di Jungkook non sopporti il mio gusto differente è un altro fatto di fatto, quello più evidente: le occhiate maligne e disgustate che ho ricevuto in questi giorni sono state tante, ma ho lasciato che mi scivolassero addosso come l'acqua perché l'indifferenza è la miglior arma in questi casi di ignoranza e superstizione.
Crede davvero che io abbia stregato suo figlio con qualche strano sortilegio quando in realtà è successo tutto il contrario!

Ma a questo punto mi sono chiesto "perché non farmi una risata?"

Me la sono fatto eccome: ho riso a crepapelle e ho compreso che la colpa stavolta non è mia. Amare differentemente non è mai una colpa, mai e poi mai lo sarà. Probabilmente non è neanche sua, visto la terribile esperienza vissuta, ma sono fortemente convinto che debba iniziare a scindere la parola "omosessualità" dal bastardo che è stato suo marito. Il marcio esiste dovunque purtroppo, ma non per questo bisogna fare di tutta un'erba un fascio. È anche vero che i paraocchi sono accessori che possiamo definire ancora di moda, no?

E il fatto che abbia invitato a cena un'ex amica d'infanzia di Jungkook la dice proprio lunga sulla questione.
E anche il fatto che Jungkook non dica e non faccia nulla al riguardo la dice ancora più lunga, lo stesso che preferisce ridere e parlottare di sottecchi con questa tale Caroline.

Pelle chiarissima, occhi scuri e truccati, capelli lunghi mori e ondulati, bel sorriso, alta e decorosamente vestita con un pantalone nero e una camicetta di seta bianca. Una ragazza davvero bella e apparentemente amichevole, non posso di certo affermare il contrario. Non è da me.

Ma santo cielo, mi sembra di tornare nuovamente alle superiori, quando non facevo altro che osservare i suoi continui flirt.

Mi ricordo che in quelle situazioni rientravo in classe, mi sedevo al mio posto, prendevo un pezzo di carta e cominciavo a scarabocchiarlo finché non diventava pietoso e inguardabile eppure mi aiutava ad alleviare i nervi e le mie solite frustrazioni, gelosie.
In uno schiocco di dita sono poi passato alle sigarette.

Ho voglia di fumare.

Dannazione.

Da quando siamo a tavola, seduti intorno a questa fottuta tavola, lui non mi ha degnato neanche di un misero sguardo o di una parola. Non sono degno di riceverlo? Forse perché l'attrazione principale della serata è lei, unicamente lei. Si è dimenticato di tutto ciò che mi ha detto? "Io provo qualcosa per te". Tutte menzogne, tutte menzogne per la miseria!
Non voglio più credere alle sue fottute parole. E lo avevo anche avvisato che se fosse stato questo il suo modo per capire i suoi sentimenti nei miei confronti, io me ne sarei tornato dritto dritto a Seoul.
Sto considerando l'idea di farlo proprio adesso.

Dopotutto si nota quanto io non sia ben accetto in questa famiglia.
A nessuno importa di me.
A nessuno importa dei miei sentimenti che non hanno colpe.
Ho voglia di urlare e mandare a quel paese ognuna delle persone sedute in questo tavola, anche Jungkook. Sento ribrezzo per il modo in cui mi stanno trattando. Lo merito? Non credo.
Mi fa schifo tutto ciò, perfino il comportamento di Jungkook che non riconosco.

Probabilmente mi sono soltanto illuso, o mi ha illuso. Tutti questi giorni in cui mi ha trattato bene, baci, continue carezze e miriadi di attenzioni sono state soltanto una grossa illusione. Adesso è come se avesse dimenticato ogni cosa, rimosso ogni nostro ricordo dalla sua mente.
Oppure sono io il problema, io che forse pretendo troppo da lui, ma è questo amore che scaturisce in me queste reazioni.

𝑷𝒉𝒐𝒆𝒏𝒊𝒙 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora