𝓒𝓪𝓻𝓻𝓸𝔃𝔃𝓪

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𝙸𝙸

Il vitiliginoso stava leggendo,a pancia in giù sul letto, un vecchio libro raccattato dall'enorme biblioteca al piano inferiore della sua dimora.
Si sentì bussare alla porta-alta 2 metri e larga il doppio di una normale-.

«Avanti»

«Signor de Tobi,mi scuso per avervi disturbato;mi manda sua madre,per dirle che fra 3 ore sarete ospiti a casa dei Marchesi de Lucius.»

«Grazie mille Richard, puoi andare.»
Congedato Richard,il loro maggiordomo più fidato,il castano si fiondò di nuovo sul amato libro;
Aveva una trama particolarmente avvincente e incalzante.

Qualcuno ribussò all'enorme porta.

«Nicooo,sei pronto?»
«No.»
Rispose secco e senza controllarsi prima le parole,rendendosi conto solo dopo che la ragazza a cui apparteneva quella voce,cioè la sorella,avrebbe sfondato nei secondi seguenti la porta a quella risposta.

«Come no?!»
E come programmato Elisa spalancò la porta.
Una camionista altro che principessa;
Povero ragazzo.

«Ancora su quel libro?giuro che prima o poi te lo brucio.»

«provaci e ti faccio fare la fine delle streghe di Salem.»
La giovane,scioccata e oltragiata dall'insulto, si avvio offesa alla porta.

«Muoviti che hai solo un'ora»

«mh mh»

Solo mezz'ora dopo il vitiligno si avviò al bagno annesso alla sua camera.

Com calma accese le candele;si svestì;posò gli occhiali sul ripiano vicino alla vasca e finalmente la sua pelle bicolore toccò l'acqua calda,quasi scottante.

Rilassato dall'atmosfera chiuse gli occhi per 2 minuti;
cullato dal calore dell'acqua e dal profumo delle candele finì però per addormentarsi,ma il leggero sonno fu,non molti minuti dopo,spezzato dal ricordo della cena.

Finito il bagno caldo e asciugatosi infilò il completo poggiato sullo stesso ripiano degli occhiali e infine questi ultimi.

Lentamente,con una panno di lana, asciugò i capelli.

Poi ragginse la famiglia in giardino.

«Posa quel libro.»

«No.»

«Non mi dirai che hai intenzione di portartelo spero.»

«Per una volta ragioni cara sorella»

«Suvvia!
Non puoì stare sempre a leggere,c'è una vita oltre quei pezzi di carta.»

«Non fate i bambini voi due e salite in carozza forza!»

«Ti do una brutta notizia fratello:siamo insieme in carozza»

«Ma nostra madre ci ha d-»

«Non fa piacere manco a me,ma ha detto che lei e il conte Colins devono parlare quindi..»

.
.
.

«Ma mi stai ascoltando?!»

«Mhmh»

«Mi devi regalare un cavallo a Natale.»

«Mhmh
....
No.
Lo chiederai al conte»

Ancora Elisa non era riuscita a raggingere l'ambito premio del poter parlare col fratello mentre egli la guardava negli occhi ma era intenta a raggiungerlo presto.

«Quindi ci senti,pensavo fossi sordo.»

«Gentilissima,ci sento ancora»
Missione compiuta;quella maledetta copertina in cuoio era chiusa e le iridi celesti,che solo lei su tre figli non aveva ereditato dalla madre,del fratello erano ora agganciate alle sue olivine.

.
.

«Secondo te prova -ancora- qualcosa?
Si ricorda di me?»

«Fratellone..se-»

«Fratellone?»

«Oh scusatemi...»

«No no,ti prego non mandiamo tutto a monte per questo,gradisco assolutente il soprannome che mi hai dato Elisa.»
Il viso del ragazzo si curvò all'insù in un sorriso sincero.

«Sicuro?»

«Assolutamente»

Anche la giovane donna allora riprese a gioire.

«Ero una mollica di pane quando voi  eravate giovani e -improbabili quanto dolci-amanti o forse semplici amici,quindi non saprei sinceramente che dirti.
Siete rimasti in contatto Fratellone?»

«No..»

«Allora non lo so fratellone..
-si sposto accanto al ragazzo,mentre prima vi era difronte, e gli strofino la schiena-
Provaci.
In risultati positivi te lo fai.
In risultati negativi ti molla un calcio nei coglioni.»

«Elisa il linguaggio!
Da dove ti esce?»

«Mmmm,aspe...
Aaaa,praticamente una ciurma...se non sbaglio gfw si chiamavano,o no?
wgf?
vebbè si da il caso che questa ciurma mi ha tipo preso e usato come esempio per 3 ragazzi che a parere mio e del capitano non sapevano fare un nodo in tre.

Hai presente quel weekend che ci avevano lasciato a tutti e due di riposo nel villaggio portuale a ovest della nostra dimora?
-il ragazzo rispose un incerto si-
Io l'ho speso a imparare a diventare una marinaia provetta.
-Disse fieramente,drizzando la schiena e mettemdosi le mani ai fianchi-
Mentre te probabilmente hai bevuto per tutto il tempo in una locanda e ti sarai fatto qualcuno»

«.....
torno a leggere»

«Meglio perchè io ho sonno,buonanotte.»

.
.

«Madre perfavore la smetta non ho nulla»

«Dottor Hastyns mi dica cos'ha?»

«Signora non si preoccupi troppo,ha solamente letto durante il viaggio e il suo cervello -per quantl attento alla lettura possa essere- si è confuso e l'ha fatto svenire»

«Io te lo dicevo che quei cosi portano male.»

«Se tu avessi mai aperto uno di ´´quei cosi'' ora sapresti che tutto ciò è perfettamente naturale e che non c'era bisogno di allarmare nostra madre Elisa.»

Dopo aver diagnosticato la strana senzazione come un mal di carrozza dovuto alla lettura in viaggio ripartirono.

Imparata la lezione,il vitiliginiso passò l'altra mezz'ora di viaggio ad ammirare il paesaggio estivo esterno alla finestrella merlettata della carrozza e a pettinare con le mani i lunghi capelli castano di sua sorella.

.
.

Arrivati al dimora dei De Lucius -una reggia per niente male- ,i signori vennero fatti scendere e accomodare in un salotto a serra esterno all'abitazione e di carattere davvero molto carino.

All'arrivo dei padroni di casa,riverenze e baciamani a parte,quello che i due vecchi amici si poterono scambiare furono poco meno che sguardi.

𝓜𝔂 𝓟𝓲𝓷𝓴 𝓟𝓻𝓲𝓷𝓬𝓮Where stories live. Discover now