𝓐𝓶𝓸𝓻𝓮

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ᑭᖇOᒪOᘜO II

"Migliori amici"
"migliori amici"
"siamo solo migliori amici"
è possibile che un bimbo di 7 anni possa provare amore?
A quanto pare si.

L'amore.
Poi cos'è l'amore?
Se lo si cerca nell'enciclopedia esce:


/a·mó·re/

sostantivo maschile

1.
Dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità, o la soddisfazione sul piano sessuale.
•2.
Vicenda amorosa o avventura galante.

"E una cosa da adulti l'amore,un bambino non può provare amore,non lo comprende"
In un loop continuo suddette parole risuonavano nella testa del piccollo vitiliginoso,che troppo preso dai suoi pensieri non si accorse di avere di fronte il suo amato;

Il quale gli porgeva una rosa evidentemente imbarazzato.
Con gioia il ragazzino gli sorrise accettando la rosa,l'altro subito dopo scappò via.

Con l'obbiettivo di raggiungere l' "amico" il castano ripose velocemente il libro dentro la cartellina di cuoio, mise quest'ultima a tracolla e gli corse dietro,
Lui si accorse della presenza del castano e cercò di seminarlo,finirono così per correre nel prato ingiallito dall'autunno imminente.
Per bloccarlo il vitiliginoso gli saltò addosso,gli blocco in uno scatto immediato i polsi e toccò il suo punto debole,il solletico nel fianco.
«Ahaahhahhaha...pe-ahah-perfavore basta Cico»
«Cico?»
«Non ti piace il tuo nuovo soprannome?»
«Non mi piace?Lo adoro!»
«Meglio così»
Il biondo in due nano secondi ribaltò le posizioni.
«Però adesso tocca a me divertirmi»
E iniziò così una lunga battaglia di solletico.

Arrivò presto la sera;
senza arcorgersene avevano giocato per tutto il pomeriggio in mezzo alla terra umida che aveva sporcato i vestiti di entrambi.
La madre di Federico, con in braccio la piccola Fairy, li chiamò dalla finestra della torre ovest, quella dove si trovavano le loro stanze.
«Federico e Nicola,entrate subito dentro!»
«Andiamo Cico»
Lo prese per il polso il biondo e iniziarono a correre, il vitiliginoso trascinato dall' "amico" verso il castello.

«Dio Santo,chi vi ci porta a rotolarvi in giardino come i cani?!»
Sbraitò la madre di Federico appena li vide con i vestiti sporchi di fango.
«Lasciali stare Isabella sono bambini,è normale»cercò di calmarla la madre del castano, di qualche anno più saggia di lei.

«Filate subito a lavarvi,tra un pò è pronta la cena»
Gli ordino poi esausta,poggiandosi le dita in fronte e liquidando il consiglio di buoncuore della signora de Tobi.
I due ragazzi,senza fare storie, corsero a lavarsi; giocando innocentemente ad acchiaparella lungo i corridpi che portavano alle vasche.

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I due,dopo la calda doccia,si accomodarono a tavola più affamati che mai;
Soprattutto Federico,che dagli occhi si vedeva si sarebbe potuto mangiare un intero cinghiale,comprese le ossa
.
Durante la cena i due non presero discorso ne tantomeno si misero in mezzo a quelli degli adulti;
Rimasero soltanto a mangiare in silenzio.

Il bimbo,soprannominato "mucca" dal biondo,mentre mangiava il dessert si senti la mano avvolta da uno strano calore;
L'emanatore di tale calore era la mano di Federico,che dopo vari tentativi falliti decise di intrecciare le loro dita sotto al tavolo rimanendo invariato nelle espressioni;
Ma l'altro non riuscì a fare ugualmente e diventò invece rosso quanto il candito che vi era su una delle portate finali della cena.

.
.

Il ragazzo di 2 anni più grande non provava chissà quale interesse nell'ascoltare i discorsi degli adulti,finché non ci andava di mezzo la sua persona ma soprattutto finché non ci andava di mezzo Federico.

«Carissimi signori de Lucius,con grande dispiacere vi annuncio che presto ci trasferiremo in un regno molto lontano da qui,mi dispiace molto per i piccoli Nicola e Federico ma gli impegni politici mi impediscono una vita completamente sedentaria»

Dopo tali parole gocce di acqua salata percorsero il viso del piccolo Nicola senza il suo reale consenso;
Non volevo farsi vedere debole,non di fronte a loro,non di fronte a lui.
Corse.
Corse verso la sua stanza,quasi istintivamente,e si nascose sotto le coperte.
Pianse.
Pianse fino a che non gli bruciarono gli occhi.

.
.
.

Si sentì il cigolio della porta,e successivamente una persona -al castano momentanemente sconosciuta- si distese accanto a quest'ultimo;

Stanco mentalmente e preso di sonno lasciò che costui lo abbracciasse,aveva un corpo minuto.

Poi,prima di cadere nelle braccia di Morfeo sentì una voce dire..
«...».

Il mattino dopo l"amico"non c'era più,né nel letto,né in giardino,né nelle stalle;
La loro carozza non si trovava più posteggiata nel solito posto vicino all'albero di ciliegio.
Se n'era andato.

𝓜𝔂 𝓟𝓲𝓷𝓴 𝓟𝓻𝓲𝓷𝓬𝓮Where stories live. Discover now