Capitolo 1

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"Quindi mi stai dicendo che...?".
Sarah continua a guardarmi con gli occhi spalancati e un'espressione incredula, mentre le racconto di come i miei genitori mi abbiano proibito di usare il cellulare per più di una settimana solamente perché ho insultato quel deficiente di Noah Carter.

Chi è Noah Carter?
Un idiota senza cervello che conosco da appena quattordici anni.

"Si! Non posso usare il telefono perché ho detto a Carter che sarei felice se sparisse per sempre dalla faccia della terra".

I miei genitori venerano quel ragazzo come se fosse una specie di divinità, non tollerano affatto una parola negativa nei suoi confronti.

Quando hanno conosciuto i genitori di Noah sono subito diventati amici e col tempo hanno iniziato a vedersi più spesso. Una tortura.

Sarah ridacchia, ormai abituata alle mie continue lamentele su Noah Carter.

Lo conosco da quando avevo più o meno tre anni, ci siamo visti per la prima volta alla scuola materna.

Ricordo che avevo preso una cotta tremenda per lui, terminata quando lui si è permesso di dire che il mio peluche a forma di giraffa era orrendo. Lo aveva preso e lo aveva gettato dalla finestra della classe.

Ero scoppiata in lacrime, ci tenevo tantissimo a quel peluche. Da quel momento in poi non ha fatto altro che darmi fastidio e prendermi in giro.

Una bambina piuttosto bassa si era avvicinata a me e mi aveva abbracciata, dicendomi che avrei potuto tranquillamente giocare con il suo giocattolo.

Mi aveva sorriso e si era presentata.
Era Sarah.

La nostra amicizia è nata così, per mezzo di quello stronzo di Noah.
A quanto pare almeno a tre anni è riuscito a fare qualcosa di utile.

D'altronde se non avesse scaraventato la mia giraffa viola dalla finestra, Sarah non si sarebbe avvicinata a me. Ma credo che comunque prima o poi avremmo legato.

"Allison forse dovresti provare ad andare d'accordo con lui, così magari..."

Non le lascio terminare la frase, la blocco con un gesto della mano che interpreta come un
"so già dove stai andando a parare ma no".

Secondo lei io e lui potremo essere ottimi amici, se solo provassimo a conoscerci meglio.

Ma non lo sopporto affatto, come potrei essere amica a qualcuno che non fa altro che darsi arie e sfruttare ogni occasione per sfoggiare quanto lui sia superiore a tutti?

Magari esiste un universo in cui Allison e Noah riescono a sopportarsi e vanno addirittura d'accordo. Ma sono felice di vivere in questo universo, dove tutto ciò è inimmaginabile.

"Ma perché no?".
Sarah chiude il libro di letteratura che stava osservando fingendo di studiare e si siede a gambe incrociate sul suo letto, dove io sono sdraiata ad ammirare la bellezza del soffitto della sua stanza.

"Semplicemente no, non lo sopporto".
Sarah si rassegna, per fortuna.

Lei sa quanto odio Noah e qualsiasi cosa abbia a che fare con lui. Per questo cerca sempre di limitarsi quando parliamo di lui, sa che vado sempre su tutte le furie.

"Ragazze volete qualcosa da mangiare?".
Julie, la mamma della mia migliore amica, si affaccia alla porta della stanza e ci sorride dolcemente.

La considero come una seconda mamma.
Sono molto affezionata alla famiglia di Sarah.

"No, grazie mamma" risponde sua figlia, sorridendo altrettanto dolcemente.

La dolcezza è una caratteristica comune di tutta la famiglia Hall. Sono sempre gentili, premurosi e preoccupati per la salute degli altri. Mi sento a casa quando sono qui.

Tutto cambiaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang