Capitolo 14

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È passata esattamente una settimana da quando io e Noah ci siamo parlati l'ultima volta e devo ammettere che è una sensazione davvero strana.

Per quanto ne sono contenta non posso negare che non è più la stessa cosa stare in classe senza avere lui che mi gira intorno per darmi fastidio.

Le lezioni di matematica sono sempre più noiose, se magari facesse qualche battuta potrebbero essere meno spiacevoli.
Dopotutto litigare con Noah col passare degli anni per me è diventato un passatempo, qualcosa che fa parte della mia routine quotidiana e stare senza mi lascia spaesata.

Eppure sono stata io a dirgli chiaramente che non voglio avere nulla a che fare con lui, che non voglio più nemmeno parlargli.

L'ho implorato fino allo sfinimento di lasciarmi stare, ma non pensavo che lo avrebbe fatto davvero.

Oggi è di nuovo lunedì, ciò significa una pessima giornata. Chissà quali sorprese mi aspettano oggi.

"Vic, ma con Marcus alla fine? Come va?" chiedo alla mia migliore amica, mentre camminiamo verso il cancello della scuola.

Sarah, che si trova tra di noi, si gira verso Victoria aspettando una risposta come me.

Le guance di Vic diventano leggermente rosate e questo non passa inosservato né a me né a Sarah.

Un coro di "ohhh" da parte nostra non fa che farla arrossire ancora di più.

"Dai state zitte" dice ridacchiando e cercando di nascondere il viso tra le mani fallendo miseramente.

Continuiamo a camminare e nel frattempo Victoria ci dice che si incontrerà con Marcus questa sera, ma non ho ben capito dove, ero troppo occupata ad esultare assieme a Sarah.

Mentre sto saltando Carter passa di fronte a me e, preso alla sprovvista, quasi cade a terra, e io addosso a lui.

"Attenta a dove metti i piedi, ragazzina" dice in tono burbero, non facendo altro che farmi innervosire.

"Ragazzina?" ripeto io.

Lui non mi sta neanche guardando, è troppo impegnato a fare l'arrogante.

"Come vuoi che ti chiami? Non siamo amici, non ti chiamerò per nome. Oh scusa, perché sto ancora parlando con te? Mi è proibito!".

Ma qual è il suo problema?
Perché non possiamo continuare a comportarci come abbiamo fatto questa settimana? Non possiamo continuare ad evitarci?

Le mie migliori amiche dietro di me osservano la scena senza dire una parola. Mi conoscono bene e sanno che quando si tratta di lui meglio non interferire.

"Carter sei solo un..."
"Egoista? Arrogante? Pallone gonfiato? Tesoro devi aggiornare il tuo vocabolario, questi tuoi appellativi simpatici cominciano a stancarmi, trovane qualcuno più originale".

E, senza darmi nemmeno il tempo di replicare, se ne va come se niente fosse.
Non va affatto bene, io devo avere l'ultima parola, non lui.
Non posso permettergli di concludere una conversazione in questo modo, il mio orgoglio ne risentirebbe troppo.

Così decido di dirigermi verso di lui a passo spedito ma, per fortuna o per sfortuna, a dire il vero non lo so, Sarah e Vic riescono ad impedirmelo, ripetendomi di lasciarlo stare.

"Allison basta pensare a Noah! Se lo odi come dici, devi lasciarlo in pace, smettila di ripetergli quanto ti fa schifo!" mi rimprovera Victoria, che è da sempre una sua buona amica.

"Vic ha ragione, lascia stare" concorda Sarah, spostando lo sguardo da lei a me.

"È lui che deve lasciarmi in pace!" ribatto all'affermazione di Victoria, che intanto scuote la testa esasperata.

"E tu devi smetterla di insultarlo appena ne hai l'occasione".

"Ma mi ha chiamata ragazzina!".

Per fortuna c'è Sarah che ci calma, altrimenti io e Vic avremmo continuato a battibeccare all'infinito, finché non si sarebbe trasformata in una discussione seria.
Come faremmo senza di lei?

Io e le mie due migliori amiche entriamo a scuola, ridendo della discussione appena avuta.

Tra me e Vic succede sempre così, riusciamo a trasformare anche una piccola battuta ironica in un pretesto per scatenare un litigio. Sarah però riesce sempre a trovare il modo di calmarci ed evitare che succeda qualcosa sul serio.

I corridoi stamattina sono strapieni di gente, non mi sembra di averne mai vista così tanta a scuola. All'improvviso ci sono il doppio degli studenti?

Mi sembra di non aver mai visto questi volti in vita mia, ne riconosco pochissimi. Tra questi ci sono George, il migliore amico di Noah, e Joanne.

Stanno semplicemente chiacchierando e probabilmente stanno aspettando che arrivi quel cretino senza cervello.

Basta Allison, stai di nuovo pensando a lui!

Ciò che vedono dopo i miei occhi però è diverso da ciò che mi aspettavo.
Daniel e Rachel li raggiungono mano nella mano, spensierati e sorridenti.

Non mi capacito di questo repentino cambiamento di Daniel, mi ha fatto male.
Ha sempre detto di tenermi alla larga da Noah e dal suo gruppo, adesso lui ne fa parte.

Devo scoprire qualcosa in più su questa storia, sono troppo curiosa.

George saluta il mio ex ragazzo con un cenno del capo e accenna quel sorriso sbilenco che rivolge a tutti e che io non sopporto.

George è un ragazzo spocchioso, vanitoso e con un ego smisurato. Lo considero il ragazzo con più autostima del mondo, probabilmente è per questo che va tanto d'accordo con Noah.

A proposito di lui, sembra scomparso dalla faccia della terra. Non che mi dispiaccia, comunque.

Il suo gruppo di amici, di cui fa parte anche Daniel, si allontana dall'armadietto di George e si dirigono ridacchiando verso l'aula di inglese.
Per fortuna io adesso ho storia, non li avrei mai sopportati.

Nell'aula c'è solo Noah, è seduto all'ultimo banco e ha lo sguardo rivolto al suo telefono, come al solito.

Questa mattina mi ha chiamata "ragazzina" e quando mi guardava il suo sguardo non era lo stesso, mi sembrava spaesato.
E poi non passa nemmeno il tempo con i suoi amici, ma forse questo dipende dal fatto che tra loro c'è anche il mio ex e a lui non è mai piaciuto.

Noah distoglie gli occhi dal cellulare e li fissa nei miei per qualche breve istante che mi paiono infiniti.

Poi, come se non si fosse nemmeno reso conto di me, torna a fare ciò che stava facendo ignorandomi completamente, facendomi quasi arrabbiare.
Non mi sarei mai aspettata di dirlo, ma mi mancano le sue attenzioni.

Se sono stata io a dirgli di lasciarmi in pace, perché adesso mi dà così fastidio se lo fa?

Tutto cambiaWhere stories live. Discover now