Capitolo 4

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Quando mi sveglio Lou non è più accanto a me: lei tende sempre a svegliarsi presto la mattina, anche se è sabato.

Lentamente mi metto a sedere e guardo l'orologio ancora assonnata, riesco a malapena a tenere gli occhi aperti.

10:30
Di solito il sabato mi sveglio intorno all'ora di pranzo. Se non si fosse capito sono una persona a cui piace molto dormire.

Il sabato papà compra sempre a me e a mia sorella un cornetto col pistacchio al bar di Michelle, sono i migliori in assoluto.

Quindi mi alzo immediatamente, entusiasta per la prelibatezza che attendo da quando l'ho mangiata l'ultima volta, la settimana scorsa.

"Buongiorno All" mi saluta Louisa, seduta sulla sedia mentre gusta la sua colazione.

"Buongiorno Lou, a che ora ti sei svegliata?".

Noto con piacere che dove solitamente mi siedo per magiare ci sono un cornetto e una spremuta d'arancia che mi attendono, io amo la spremuta d'arancia, se potessi berrei solo quella.

"Verso le 8:30" risponde mia sorella con un'alzata di spalle.

Io non capirò mai come fa a svegliarsi così presto, io non ne sono affatto capace. Credo che il suo sia un talento a tutti gli effetti.

Consumiamo la nostra colazione chiacchierando del più e del meno, quando finalmente anche nostra madre si sveglia.

"Buongiorno" mormora sbadigliando.

Le rivolgo un sorriso e continuo ad assaporare questa meravigliosa colazione.

"Ho una notizia da darvi" annuncia sedendosi a capotavola, in modo da poter stare vicino a entrambe.

Con un gesto del capo la incito a proseguire e bevo un sorso della mia spremuta.

"Questa sera Ellie e Walter ci hanno invitato a cena da loro, non è fantastico?".

Oh no... non di nuovo.

Ellie e Walter sono i genitori di Noah, e hanno l'abitudine di invitarci a cena una volta ogni tanto. Questo vuol dire che lo devo vedere anche di sabato e non ne ho la minima voglia. Ma perché i miei genitori hanno deciso di fare amicizia con questa famiglia?

"Ma mamma! Io devo uscire con Victoria e Sarah stasera!" protesto alzandomi in piedi.

Non solo mi proibisce di usare il telefono, adesso per via di quell'invertebrato di Carter non posso nemmeno uscire con le mie amiche! Non ho intenzione di trascorrere più tempo del dovuto con lui, solo ieri ho fatto uno strappo alla regola.

"Non voglio sentire scuse signorina, fila di sopra a studiare e poi preparati".
"Almeno mi dai il telefono?".

Mamma scuote la testa e io mordo l'interno della mia guancia per evitare di urlare.
Chiudo gli occhi e sospiro sonoramente.

"Come le avviso Sarah e Victoria?".
"Prendi il mio".

Perfetto. È meglio che io esca da questa stanza, non voglio perdere il controllo, non ne vale la pena.

Chiamo le mie due migliori amiche col telefono di mia madre e loro mi augurano buona fortuna per questa sera.

Mi chiudo in camera e mi butto sul letto.
Voglio addormentarmi e svegliarmi domani mattina, così da risparmiarmi questo strazio.

Ma ho troppe cose da fare, non posso permettermi di dormire. Così trascorro le successive ore a studiare matematica e biologia, o almeno ci provo.

Quando guardo l'orologio, dopo sei lunghissime ore passate sui libri, con immancabili intervalli, mi rendo conto che manca appena un'ora alla cena con i Carter.

Per fortuna non ho bisogno di chissà quanto tempo. Faccio una doccia tiepida, l'acqua porta con sé tutti i pensieri negativi e il nervosismo causato dalla cena.

Asciugo i miei capelli castani lunghi fino ai fianchi, ho intenzione di fare un taglio drastico, corti fino alle spalle.
Quando troverò il coraggio lo farò, ma per il momento restano così.

Li lascio leggermente umidi, non ho abbastanza tempo per asciugarli del tutto.

Adesso devo solo scegliere che vestiti indossare e direi che un semplice paio di jeans neri e una camicetta a quadri rossi possono andare più che bene.

"Allison, sei pronta?".
Mio padre si è affacciato alla porta della mia camera e mi guarda mentre cerco disperatamente le scarpe in giro per la stanza.

"Eccomi, ci sono" rispondo dopo aver finalmente indossato le mie vans nere.

Ed ora eccomi qui, all'entrata della sua casa, nell'attesa che qualcuno venga ad aprirci.
Ed è proprio Noah a farlo, con la sua solita aria arrogante e quel sorriso sfacciato sulle labbra che però spariscono non appena vede mia madre.

"Buonasera signora Collins"z
"Oh caro, quante volte ti ho detto che puoi chiamarmi Mary".

Quanto odio i suoi tentativi di farsi bello agli occhi di evidentemente non lo conosce affatto.
Perché non si rende conto che è presuntuoso e immaturo? Perché non vede quanto sia finto quel suo atteggiamento da bravo ragazzo?

Non fa altro che umiliare chiunque si trovi in difficoltà, come ha fatto qualche mese fa a una mia compagna, chiamandola "cicciona" e deridendola per il panino che stava mangiando.

Noah saluta mio padre con una stretta di mano e rivolge un sorriso a mia sorella.
Io entro senza nemmeno guardarlo e lui non mi dice niente, per fortuna. Non avrei sopportato una battuta inerente a ieri sera.

"Ciao Allison! Come sei bella! Come stai tesoro?" dice la signora Carter appena mi vede.

Lei è sempre così carina nei miei confronti: mi riempie di complimenti e si preoccupa sempre di sapere se sto bene.

Se Noah avesse ereditato almeno il 5% della bontà di sua madre, sicuramente sarebbe una persona migliore.

"Come sei bella" ripete Noah in falsetto, facendomi innervosire.

Il difetto più grande di quel ragazzo è che apre la bocca per parlare. Quando resta in silenzio è più tollerabile.

Decido di evitarlo perché non mi sembra il caso di ucciderlo davanti ai suoi genitori, ma quando saremo soli lo farò di sicuro.

Ci sediamo ed Ellie ci serve il primo, che come al solito è delizioso. Ho sempre amato la cucina della signora Carter, ma questo non posso dirlo a mia madre, altrimenti potrebbe uccidermi perché penserebbe che preferisco la cucina di Ellie alla sua.

Durante la cena mi limito ad ascoltare i discorsi degli adulti che sono decisamente noiosi.

Noah non fa altro che guardare il cellulare, come se stesse aspettando da tutto il giorno un messaggio che a quanto pare non è ancora arrivato.

È tutto così strano, Noah non è mai stato così silenzioso.

Mi aspettavo che la serata finisse col sangue, invece  se ne è andato via, senza ascoltare le lamentele di sua madre che gli ripeteva di non andare.

Ma che cosa gli prende?

Tutto cambiaWhere stories live. Discover now