A Kind Of Magic

Ofelia

Ho intrecciato i miei capelli con fiori di primavera cantando canzoni d'amore.
Ho donato il mio cuore ad Amleto, ma la mia devozione è per mio padre.

Ingrato destino! Egoisti gli uomini!

La mia identità è stata violata dalla pretesa di ritenere ciò che fosse giusto per me.

Stolti!

Ora che il quieto fluire delle acque mi cullano, adornata da una splendida veste e da fiori; i miei occhi, le mie mani si volgono al cielo in muto canto d'amore e di dolore.
Ora voi, contriti, pensate che la follia che mi ha imprigionata, ha decretato la mia morte.

Sbagliate!

Ora sono libera. Sono Ofelia.

Double point in Shakespeare voice.

Anche quest'anno (in verità in modo alquanto anomalo, causa divieti) ci "priveremo della carne"! Non preoccupatevi, non mi riferisco a niente di macabro. E' che il Carnevale è in via di conclusione (martedì grasso sarà l'ultimo giorno, il sabato successivo invece nel rito ambrosiano): si abbandoneranno feste, balli, dolciumi per entrare in un periodo più sobrio. Quest'anno, insolitamente, abbiamo avuto la possibilità di legare San Valentino con il Carnevale. Ma già, a quanto pare (sfido a risalire fin dove siam risaliti noi) la festa di San Valentino fu proprio una costola degli antichi Lupercalia, ovvero sfilate nell'Antica Roma dove la sovversione era padrona e lo scopo era il rinascere, il purificarsi. Ma furono talmente vergognose e peccaminose che con il cristianesimo i primi Papi corsero subito a bandirle. Più avanti, nel Tardo Impero si volle istituire un sol giorno in cui l'amore doveva ritornare ad essere enfatizzato, doveva rinforzarsi ad essere moto di efficacia e fertilità. Avvenne quindi che i Lupercalia vennero in un certo senso riesumati ed il sol giorno di festeggiamento doveva essere squisitamente e solo romantico. Tal giorno venne poi associato alla protezione del Santo Valentino. E allora associamo anche noi, letteralmente San Valentino al Carnevale, con le sue maschere e le sue feste e con il genio indiscusso di William. Chi? Ma come, William Shakespeare, il famoso "bardo". L'amore e la maschera nel teatro vittoriano erano assai temi popolari e il grande drammaturgo inglese, famoso per Romeo e Giulietta, Amleto, Sogni di una notte di mezza estate, etc. ne fece il suo tratto distintivo. Il camuffamento inserito in chiave di commedia o tragedia diede la possibilità a William di creare la personalità, come noi la vediamo in chiave moderna. Chi non conosce quel "Essere o non essere" amletico, emblema allegorico di un gioco di ruoli. I riferimenti alle maschere sono enormi "Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni." in La dodicesima notte oppure l'incredibile incontro al balcone : "GIULIETTA: Che cosa vuol dire la parola Montecchi? Non e' una mano, o un braccio o un viso, ne un'altra parte che appartiene ad un essere umano. ... ROMEO: non sono ne l'uno ne l'altro, fanciulla, se a te questo dispiace. ... GIULIETTA: tu sai che sul mio volto vi e' la maschera della notte, altrimenti un verginale rossore colorerebbe le mie gote...". Insomma la parola di questo nuova drabble sarà IDENTITA' e gli argomenti non mancano: maschere, carnevale, San Valentino, William Shakespeare e le sue opere.

Seventeen_Days

In questa drabble ho voluto inserire il tema proposto da Seventeen_Days, che ho trovato interessante e di grande ispirazione.
La tragedia di Shakespeare è Amleto.

Ringrazio AnnikaBM per il bellissimo disegno di Ofelia ispirato alla mia drabble. 💙🎶