Non è un addio...

53 8 0
                                    

Che ne sarà di noi?
Non facevo altro che domandarmelo da quando ti sentii pronunciare quelle parole: «Tra una settimana mi dovrò trasferire».
Quelle parole mi risuonarono talmente forte nella testa da farmi pensare solo a quello.
«Pensavo che avremmo avuto un po' di tempo in più per goderci almeno l'estate».
«Lo pensavo pure io» mi rispondesti guardandomi dritta negli occhi.
Alla fine lo sapevo che sarebbe andata così.
Se potessi tornare indietro cambierei molte cose, se potessi tornare indietro passerei meno tempo imprigionata nel mio orgoglio e più tempo a viverti veramente, senza nascondere i miei sentimenti dietro una maschera da "amica".
Non immagini come in questo momento scoppierei a piangere.
Mi voltai verso di te, vedevo come mi guardavi, vedevo l'incertezza nel tuo sguardo perché sapevi che quelle parole mi facevano male, perché lo sapevi pure tu che la lontananza avrebbe rovinato completamente ogni cosa.
Mi abbracciasti, così all'improvviso, e io mi lasciai libera di abbandonarmi sul tuo petto. Come minimo sarebbe stata l'ultima volta che ci potevamo permettere quel tipo di comportamento, l'ultima volta che potevo sentire il tuo profumo.
Tutto sarebbe cambiato, ognuno si sarebbe fatto la propria vita e saremmo rimasti solo un ricordo felice.
Alzai lo sguardo verso di te: «Lo so che abbiamo promesso di non farlo più ma credo che mi aspetti un ultimo bacio definitivo».
Il tuo bacio fu così innocente, così dolce, così delicato.
«Tranquilla Rorò non è un addio»
Ma io lo sapevo già che lo era.

Fogli trasparentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora