Ho sognato di fare l'amore con te

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Eravamo in macchina, come sempre, come tutte le volte quando mi mandavi un messaggio con scritto: "Ti vengo a prendere. Fatti trovare al solito posto". Ti odiavo quando facevi così perché non mi avvisavi mai quando venivi e dovevo sempre prepararmi entro dieci minuti per rendermi almeno presentabile.
Eravamo lì dentro, come al solito, con la radio accesa sulla musica reggaeton che ti piaceva tanto. Io stavo lì a guardarti mentre facevi manovre, adoravo ammirarti quando guidavi, eri così stramaledettamente sexy. Parcheggiavi sempre vicino ad una villetta e stavamo lì a parlare per ore di cazzate, scherzavamo ma parlavamo pure di discorsi seri.

Quel giorno lo ricordo ancora, stavo turbata, confusa e te ne eri accorto. Te ne accorgevi sempre quando qualcosa non andava bene.
Dovevo dirtelo? Più ci pensavo e più non sapevo se era una buona idea.
«Devo dirti una cosa però sono ancora indecisa se dirtela o meno».
Ti girasti verso di me con il tuo sguardo serio: «Con tutte le cazzate che mi racconti al cellulare non vuoi dirmi ora che cosa ti turba?». Ti appoggiasti alla portiera della macchina e stavi lì a fissarmi: «Allora spara!»
«Ti ricordi quando ci siamo baciati?»
Che domanda stupida! Ci baciavamo sempre, era un continuo di baci seguiti dalla solita frase: "Siamo solo amici" ma noi sapevamo che c'era qualcosa in più che non riuscivamo a spiegare. Ma appunto quel fatto interrogativo su cosa eravamo, i baci che ci scambiavamo, quella voglia irrefrenabile di toccarci e saltarci addosso, tutto questo mi rendeva confusa.

Mi piacevi? Stavamo bene insieme? Eri solo un amico che mi attraeva fisicamente?

E intanto non ci eravamo mai spinti oltre il bacio o qualche toccata di troppo. E quando ne parlavamo dicevamo che eravamo più che amici che ogni tanto avevano voglia di baciarsi e che stavano bene insieme. Ma la notte precedente ti avevo sognato, ho sognato di fare l'amore con te. Quando mi sono svegliata mi sentivo strana, confusa, felice, turbata. Non lo so, sentivo che forse quella parola "amici" non faceva più per noi. Avevo capito che mi piacevi, cazzo! Che ti baciavo perché ne avevo una voglia matta, che mi eccitavi un casino quando mi toccavi l'interno coscia e mi facevi uscire pazza quando mi mordevi il labbro. Non era più un fottuto gioco.
«Stanotte ho sognato che facevamo l'amore» risposi alla fine tutto ad un fiato.
«Seriamente? Buono»
«Buono?»
Ti avvicinasti vicino a me, mi stringesti la mano. «Certo. Almeno ho scopato per bene?»
Ridacchiai «Benissimo ma non è questo il punto».
Spostasti la tua mano verso la mia spalla e facesti segno di appoggiarti verso il tuo petto, posizione scomoda visto che ci stavano di mezzo il freno a mano e il cambio marcia ma non mi importava in quel momento.
Forse avevi già capito, o forse no, sinceramente non lo saprò mai perché in quel momento stemmo tutto il tempo abbracciati in quel modo e a scambiarci qualche bacio. Avevo paura di dirti quello che provavo sul serio. Tu non ti facevi mai avanti, ripetevi che eravamo solo amici e io avevo troppo paura di perderti per dirti che il cuore mi batteva troppo forte quando mi stringevi in quel modo e mi baciavi.
«Ti odio, credimi». Mi davi ancora un altro bacio e mi chiedevi il perché ridendo.

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