CAPITOLO 23

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"POTREI SORPRENDERTI"

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2 settembre 1998

Caro diario,
Draco mi ha baciato, le sue morbide labbra poggiate sulle mie, sentivo quella sensazione di calore, di passione e poi la sua mano iniziò a strisciare sulla mia gamba sollevandomela.
Non so cosa mi sia preso, ma ero terrorizzata dal fatto che potesse toccarmi le cicatrici.
Gli ho tirato uno schiaffo.
Non l'ho mai visto così arrabbiato.
Ma in quel momento mi sono sentita potente, come se niente potesse ferirmi.

Y/N

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"Signorina Piton" sentii echeggiare per il corridoio la voce della professoressa McGranitt,
"Silente vuole parlarle nel suo studio. Ora.".
Sapevo già cosa mi aspettava, sicuramente voleva parlare del fatto che ieri sono uscita dall'aula senza dire niente, so già che andrò in punizione.
"Dopo le lezioni dovrà pulire l'intera aula di difesa contro le arti oscure, non serve che le dica dove si trova, giusto? Oramai questo è il suo ultimo anno", dice Silente sistemando la sua scrivania, senza neanche guardarmi in faccia, annuisco ed esco dall' ufficio.
Pensavo peggio, alla fine sprecherò solo un'oretta per pulire un'aula, niente di che.

-

Io e la mia boccaccia, non potevo stare zitta. Entro nell'aula di difesa contro le arti oscure e chi trovo, l'unica persona che non avrei mai voluto vedere: Mattheo Riddle.
Seduto sulla cattedra della professoressa con una sigaretta in bocca.
"Non si può fumare qui" dico impassibile, iniziando a sistemare l'aula.

"Non si può fumare qui" dico impassibile, iniziando a sistemare l'aula

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Non parla.
Resta lì immobile a fissarmi, con la sigaretta tra le dita, "senti... vattene, devo pulire" dico scocciata.
Porta la sigaretta alla bocca, inspira e poi fa uscire un lieve fumo dalla bocca, "sono in punizione. Devo restare qui idiota." mi dice inclinando la testa.
Sbuffo e incrociando le le braccia "allora aiutami a pulire. Idiota." sento la mia voce, non mi sono neanche accorta di parlare, mi è venuto spontaneo.
Di scatto strofina la sigaretta sulla scrivania spegnendola, e scende avvicinandosi pericolosamente.
Indietreggio e mi scontro con il muro.
La sua mano che avvolgeva il mio collo, era uno stronzo.
Gli afferrai il polso cercando di staccare la sua mano, le mie unghie incidevano la sua pelle morbida e delicata causando lievi tagli, ma lui non ci faceva caso.
Con la mano libera tirò fuori la sua bacchetta e la puntò sulla mia guancia, continuava a fissarmi dritto negli occhi, con i suoi occhi cupi scuri, "non stuzzicarmi o ti crucerò come ho fatto con tuo fratello, fino alla morte".
Lasciò la presa e tornò a sedersi sulla scrivania gettando sul pavimento una pila di libri, "buona fortuna cenerentola", rimasi lì immobile. Scioccata.
Mio fratello non è mai stato cruciato. E questo voleva dire che non lo ha ucciso Mattheo, e allora chi ha ucciso Hardin?
Mi voltai a guardarlo, "tu non hai ucciso Hardin vero?", "si invece", sbuffo inarcando il sopracciglio "mh- stronzate".
Continuai a pulire mentre lui restava lì seduto comodamente a fissarmi, "come ti sei procurata quelle cicatrici sulle cosce?" domandò Mattheo, "cosa?", "le ho sentite quando ti ho toccato la gamba ieri durante la lezione".
Sospiro "non è niente", "ti ho chiesto, come hai fatto quelle cicatrici?!" esclama a mascella serrata.
"Perchè ti interessa così tanto?!", "ti ho fatto una domanda!!" urla alzandosi per la seconda volta dalla scrivania.
Il suo sguardo mi pietrifica, "bene!" urlo, "me le sono procurata per colpa di tuo fratello!!" una lacrima mi cola sul viso e abbasso lo sguardo per non farmi notare da Mattheo.
"che ti ha fatto?" dice traquillamente, e io gli racconto il tutto.

-

Dopo questa giornata mi ci voleva proprio un bagno caldo, esco dalla vasca e avvolgo un'asciugamano attorno al corpo.
Ero sicura di aver poggiato il reggiseno sul lavandino, ma non c'è, sarò stanca ed esausta ma ne sono certa.
Apro la porta del bagno per controllare se è sul letto.

I miei respiri si bloccarono "Cerchi questo?" una voce fredda sorrideva dietro di me e subito la mia mente ricordò la sua voce. Draco.
Mi voltai, il suo corpo appoggiato alla parete della mia stanza.
Sta sollevando il mio reggiseno con la bacchetta e i miei occhi si spalancarono a quella vista.
Allungai la mano per prenderlo, ma lo tirò indietro ridacchiando.
"Posso riaverlo?" lo sfido mentre il suo sorrisetto svanisce gradualmente, seguito da uno sguardo insolito su tutto il viso.
"Chiedilo di nuovo e cerca di farlo bene. Non conosci le buone maniere?" esige mentre le sue dita giocano con le bretelle del mio reggiseno e i suoi occhi gelidi e offuscati mi fissavano intensamente.

Mi avvicinai a lui cercando di riprenderlo con una mano, e con l'altra tenevo l'asciugamano stretto intorno al mio corpo, "ridammelo!"
Lo rincorrevo per tutta la camera, come una bambina.
Forse il destino.
Inciampai nella borsa sul pavimento e così mi ritrovai distesa sopra di lui.
Mi ero persa nel suo sguardo cupo, le mie labbra si contorsero in un sorriso, e iniziai a ridere restando sdraiata sopra di lui, con il petto poggiato sopra il suo, l'unica cosa che ci separava era quello stupido asciugamano e la sua camicia bagnata per colpa dei miei capelli inzuppati che gocciolavano.
"Mi mancava il tuo sorriso" disse Draco contorcendo il labbro in un sorrisetto maligno.
Afferro il reggiseno dalle sue mani e mi alzo, cercando di tenere l'asciugamano ben stretto attorno al mio corpo.
"Potrei sorprenderti" dico sorridendo, lui si avvicina lentamente, poggiando le mani sulla mia vita, e avvicinando il mio bacino al suo inguine, il suo profumo sauvage invade il mio olfatto.
Le sue labbra iniziano a sfiorare il mio collo, un gemito leggero esce dalle mie labbra "Draco...", ero così eccitata.
Lasciai scivolare l'asciugamano sul pavimento, Draco mi afferrò poggiandomi sulla scrivania, le sue dita scivolarono di colpo dentro il mio 'pulsante', muovendole velocemente.
Ansimavo, Gemevo dal piacere.
Draco continuava a fissarmi, e nel suo sguardo notavo l'orgoglio nel vedermi ansimare, "non trattenere i gemiti voglio sentire tutto".
Le mie mani che vagavano nei suoi capelli biondo platino.

Stavo per venire e non trattenni l'orgasmo, quando raggiunsi l'apice Draco inarco le labbra in un sorriso "brava stellina"

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Stavo per venire e non trattenni l'orgasmo, quando raggiunsi l'apice Draco inarco le labbra in un sorriso "brava stellina".
Tolse le dita da dentro di me e le mise nella sua bocca, assaggiando il mio sapore.
Mi prese in braccio e io aggrovigliai le gambe intorno al suo bacino.
Mi poggiò sul letto e si sdraiò in parte a me.

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TOO TOXIC //Draco Malfoy//Where stories live. Discover now