VENTISEI

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Susanna

Due anni fa...

Sono felice, anzi più che felice.
Sono innamorata.
Per la prima volta in tutta la mia vita sento di aver trovato qualcuno di speciale: Filippo.
All'inizio l'avevo giudicato male, sembrava il solito ragazzo sbruffone a cui tutto è dovuto, invece ho scoperto che, nonostante sia sempre circondato da tantissime persone, è fondamentalmente solo.
Forse è per questo che ci siamo trovati, in fin dei conti non siamo poi così diversi.
Mentre preparo lo zaino per dirigermi in mensa un pensiero mi sfiora la mente: voglio fare l'amore con lui. L'altra sera, alla casa in costruzione è stato bellissimo. Sentire le sue mani sul mio corpo, le sue labbra sulle mie è stato qualcosa di sconvolgente eppure, sento di voler qualcosa di più.
Voglio lui, voglio noi.
Non so se posso definirmi pronta per compiere un passo del genere, ma se quello che abbiamo non mi basta più non devo fare altro che superare il limite che inconsciamente ho posto e allora lo saprò.
Mentre cammino per i corridoi della scuola mi rendo conto che sono circa tre mesi che non presto più attenzione agli sguardi dei compagni o alle voci sussurrate da parte delle pettegole.
Durante le lezioni, nei corridoi, in mensa, noi non esistiamo. Filippo è sempre circondato dagli amici mentre io sono quasi sempre sola, in compagnia di qualche libro. Questa settimana è Agostino. Appoggio il vassoio sul tavolo della mensa e mi accingo a leggere un nuovo capitolo quando sento la sedia di fronte alla mia spostarsi sul pavimento. Alzo lo sguardo dalla pagina giusto in tempo per vedere Regina prendere posto al mio tavolo. «Sul serio?»Non sapendo se sta parlando con me riporto l'attenzione sul libro. Si sistema meglio sulla sedia e a quel punto non posso più ignorarla anche se lo vorrei tanto. Insomma voglio dire, è Regina Rossi! La stessa ragazza che ha reso la mia vita sociale un incubo!
Afferra una bottiglietta d'acqua e se ne versa un po' nel bicchiere. Chiudo il libro e lei fa un sorrisetto finto. «Oh no, fai pure, non vorrei mai distoglierti dalla lettura di un libro il cui protagonista è infoiato per sua madre.»
Mi limito ad osservarla mentre sminuzza la carne con fare preciso. «Come mai sei seduta qui al mio tavolo?», domando senza distogliere lo sguardo da lei.
Si porta un boccone alle labbra e assapora la carne. «Prima cosa», dice bevendo un sorso d'acqua. «Tutti i tavoli qui sono miei», sostiene e l'immagine della Regina di Cuori mi appare in mente.
Chissà, forse è il nome.
«Inoltre», continua. «Dovresti essere contenta di avermi al tuo tavolo, probabilmente ora il tuo status sociale sarà più elevato.»
«Già, sai che roba? Probabilmente stanotte non riuscirò a dormire!», scherzo ma lei sembra non capirlo subito.
«Stai cercando di accalappiarti mio cugino?», domanda di punto in bianco.
Sbatto le palpebre. «Come?»
«Hai capito ben...»
In quel momento la sua amica del cuore, Letizia si siede accanto a lei. «Stava dicendo cara, che Filippo ci ha raccontato di quanto siete felici voi due insieme, che siete inseparabili», interviene.
«Filippo vi ha detto di noi?», domando in sussurro. Loro due si lanciano un'occhiata che non riesco a decifrare e contemporaneamente annuiscono. «Non riesce a smettere di parlare di te, anzi sono certa che vorrebbe che tu venissi alla festa di Ottavio stasera, ma non ha il coraggio di chiedertelo», dice Letizia abbassando la voce.
«Oh, ma io non sono stata invitata», replico con un filo di voce.
Letizia da una gomitata a Regina e questa con un sospiro che sembra pesarle decisamente troppo esclama: «Oh che sbadata, ma certo!»
Sbracciandosi reclama l'attenzione del cugino. Ottavio si alza dal suo posto raggiungendoci. «Ciao belle ragazze, cosa posso fare per voi?»
«Volevamo sapere se potresti invitare la nostra nuova amica Susanna alla tua festa di questa sera», dice sua cugina.
Gli occhi dorati di Ottavio s'incatenano un attimo ai miei e con un sorriso sincero, forse il primo in tutta la mattinata, m'invita scrivendomi l'indirizzo sul retro della copertina del libro.
Dev'essere un vizio di famiglia.
«A stasera allora», mi saluta tornando dalla sua combriccola di amici.
«Verrai?», domanda Letizia forse troppo interessata alla cosa.
«Sì, verrò», decido inconscia del fatto che quella sarebbe stata la serata più brutta della mia vita.

TUTTO PER UNA RAGIONE (THE ROSSI'S SERIES 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora