VENTINOVE

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VENTINOVE





Filippo





Le vacanze estive sono trascorse, come tutto del resto nella vita. Il tempo passa in un batter d'occhio e noi ci ritroviamo cresciuti.
Mentre aspetto Susanna sotto casa sua non riesco a non pensare al passato, al nostro primo incontro, al nostro primo bacio. Alla nostra quasi prima volta e al nostro primo Ti amo.

Solo ora mi rendo conto che assieme a lei ho vissuto un interminabile serie di "prime volte".

Ho avuto un'infinità di ragazze nel mio letto, ma lei è la mia prima ragazza, e, detto tra noi, spero anche l'unica.

Appena il portone si apre e la vedo uscire mi sento subito più rilassato.
Indossa un vestitino leggero il quale fa intravedere l'abbronzatura che ancora aleggia sulla sua pelle. Appena apre la portiera della mia auto e si siede accanto a me, vengo investito da un profumo delizioso,uno dei regali che le ho fatto per il suo compleanno.
«Ciao amore»,mi dice sporgendosi per darmi un bacio.«Allora, dove andiamo?»

«Sorpresa, non te lo dico», sussurro ricambiando il bacio e avviando l'auto.

Nel tragitto chiacchieriamo molto, mi dice che Melania è arrabbiata perché non è venuta assieme a noi e che sua madre è molto contenta che siamo tornati assieme. Ovviamente Susanna non le ha mai raccontato fino in fondo il perché della nostra rottura, altrimenti non credo sarebbe stata altrettanto cordiale.

Quando posteggio l'auto Susanna è completamente disorientata.
Apro la porta vetri della palazzina che abbiamo davanti, percorriamo il corridoio e apro la porta blindata.
«Ma dove siamo?», domanda non riconoscendo il posto.
Sorrido senza darle risposta e lentamente la introduco nella casa e chiudo la porta.
Si guarda attorno smarrita mentre cammina per le stanze.
Quando apre la porta del bagno e ci trova la vasca al centro la borsa lecade dalle mani.
Ha capito dove siamo.
«Oddio...», sussurra senza staccare gli occhi dalla stanza.
Lentamente mi avvicino a lei e le sfioro le spalle con le dita.
I suoi occhi incontrano subito i miei.«Ma questa...»
«Sì,è la casa, la nostra casa. Per ora è disabitata come puoi ben notare, ma te l'avevo detto, anni fa in questo appartamento per la prima volta mi sono sentito completo e ho capito che tutto ciò che volevo l'avevo già», le dico baciandola con trasporto.
«Voglio fare l'amore con te Filippo, non desidero altro, solo che non so come fare», ammette imbarazzata.
«Qualunque cosa farai non sarà mai sbagliata, tu lasciati solo trasportare»,le sussurro all'orecchio mentre lentamente le faccio scivolare una spallina sulla spalla nuda.
La faccio voltare verso di me e, mentre la bacio con passione raggiungo la camera da letto.
L'adagio sul materasso e mi alzo, mi tolgo la maglia e i jeans e torno da lei.
L'erezione dentro i boxer inizia ad essere fastidiosa, ma non ci do peso, non voglio spaventarla.
Lentamente la bacio prima sulla pancia, poi scendo sempre più giù, fino a far passare la lingua sul bordo delle mutandine di pizzo.
«Dimmi che posso continuare», la supplico e lei con respiro ansante mi fa un cenno con la testa.
Le sposto le mutandine di lato e mi immergo in quel paradiso. La sento genere mentre la lecco e l'erezione nei boxer diventa così insopportabile che sono costretto ad abbassarli.
Le sfilo le mutandine e per la seconda volta ho il piacere assoluto divederla nuda.
«Filippo...»,mi implora e allora mi alzo, recupero un preservativo dal portafoglio e me lo infilo.
Un secondo dopo sono accanto a lei. «Sei sicura?Possiamo aspettare se vuoi.»
«Non voglio aspettare, voglio te», dice e improvvisamente me la ritrovo sopra che struscia la sua vagina su di me, lubrificandola sempre di più. Sto andando in tilt, completamente. «Se ti facciomale, fermami, okay?»
Annuisce lentamente la riempio. Aspetto qualche secondo perché si abitui alla mia intrusione poi esco di qualche centimetro per poi riaffondare in lei.
«Ti amo», mi sussurra e mi bastano quelle due parole per esplodere completamente.

«Dove hai imparato certe cose? Se non fosse per il sangue sul lenzuolo avrei dato per scontato che avevi già fatto sesso», le dico mentre le sto insaponando la schiena.
Siamo seduti nella vasca assieme e mentre ci laviamo chiacchieriamo del più e del meno.
Susanna si volta verso di me rossa in volto.«Una ragazza non svela mai i suoi trucchi», sostiene facendomi ridere.
«Okay, non indagherò oltre, promesso», dico alzando le braccia.
L'abbraccio e me la stringo forte al petto. «Grazie per avermi dato un'altra opportunità, non la sprecherò, te lo giuro.»
«Grazie a te per avermi aspettata, con il cuore intendo», mi rivela e lentamente iniziamo a baciarci di nuovo. «Scherzi a parte e la casa?»
«È mia. Lo zio mi ha regalato l'appartamento dopo la morte della mamma. Ai tempi era ancora un progetto ma mi ero talmente appassionato alla cosa che ha deciso che sarebbe stato mio e quando ho compiuto diciotto anni mi ha dato le chiavi e mi ha detto che potevo farne ciò che volevo. Per ora credo che lo metterò in affitto ma poi sarà nostro», le dico e con quelle semplici parole iniziamo di nuovo a fare l'amore.

TUTTO PER UNA RAGIONE (THE ROSSI'S SERIES 3)Where stories live. Discover now