Capitolo 3.

289 17 0
                                    

"Caro Steve,
Non riesco a cancellare dalla testa tutto quello che è stato. Ogni singola persona, ogni singolo collo che ho spezzato, ogni singolo sguardo di paura. Sono tutti lì, davanti a me, a perseguitare i miei incubi. È passato del tempo... anche se non tanto quanto vorrei. Vorrei cancellare tutto quanto. Anzi, forse non proprio tutto. Forse, magari anche grazie a quello che è stato, sono successe delle cose inaspettate, delle cose belle. Sto provando a essere una persona migliore, ora. Ho un motivo per esserlo. E il fatto che non sono solo a portarmi dietro quei demoni, mi fa sentire meglio... ma la notte sono tutti lì che mi aspettano.
Un pensiero fisso mi tormenta: e se le facessi del male? E se tornassero quelle maledette parole e la uccidessi sotto ipnosi? Le parole di quella dottoressa non mi lasciano. Lei era convinta che sarei finito col farle del male... prima o poi. Ma forse è stupido pensarci. Non dovrei preoccuparmi troppo. Dopotutto, siamo nascosti dal mondo, nessuno sa dove siamo e specialmente chi ci vede, al supermercato o per le scale, non sa chi siamo veramente.
Ma il pensiero che ciò che è stato possa tornare a perseguitarci, che non sia veramente finita non mi lascia mai. E io sono qui, di notte, accanto a lei, che scrivo a te perché non riesco a dormire. Lei dorme, tranquilla. Gli incubi per lei sono un ricordo lontano. Ma non sognava le sue vittime. Sognava i suoi carnefici... e sognava anche me, che tentavo di ucciderla. Ma ora, chiuso il capitolo con loro, è finito tutto quanto. Invece il capitolo con me... beh, quello lo stiamo scrivendo insieme. Mi chiedo se mi sogna sempre e specialmente se in quei sogni io non rappresenti più una minaccia. Vorrei avere la certezza di non farle del male nella vita vera. Che sciocco... dimentico che è fatta di vibranio, ora. È lei che può ridurmi in brandelli semplicemente schioccando le sue dita affusolate. Ma lo so che se leggessi veramente questo che sto scrivendo, capiresti quello che voglio dire. Lei non ha che me. Non ha mai avuto nessuno. E io non ho che lei.
Sono proprio ridicolo... avevo detto che non ti avrei parlato di lei, Steve. Invece è da più di un anno che non ne posso fare a meno. Sono come una ragazzina col suo diario. Il Soldato d'Inverno con un cuore. Che cosa strana."

-

-Non riesci a dormire?
Bucky è seduto accanto a me, con la schiena sul muro. Il suono di un'ambulanza che passa per la strada sotto la nostra finestra mi sveglia. Una notte come tante altre.
Distoglie lo sguardo dal quaderno. Sta scrivendo qualcosa.
-No, non ci riesco.
-Incubi?
-Sempre.
-Chi era stavolta?
Silenzio.
-Buck.
-Un bambino. Aveva gli occhi azzurri e i boccoli biondi. Era spaventato. Come tutti davanti alla morte, del resto. Lui non aveva fatto niente, la sua morte non aveva un significato importante. Era superflua. Ma aveva assistito all'omicidio del padre, ex membro dell'Hydra che aveva tradito. Era troppo piccolo per capire cosa fosse successo al papà. Ma era lì. E ho dovuto eliminarlo.
-Mi dispiace.
-Anche a me.
-Il passato non si può cancellare, Buck. Ma si può provare ad essere migliori. Purtroppo il nostro passato non ce lo siamo scelto noi. Ma ora abbiamo tutto un futuro, che sarà unicamente nostro. Possiamo scegliere chi vogliamo essere. Possiamo scegliere cosa vogliamo fare. E tutto andrà bene, perché non ci sarà nessuno che ci negherà questa libertà.
Silenzio. Mi mette il braccio sinistro attorno alle spalle e mi tira a sé, stringendomi. Un dà un bacio sulla mia testa calva.
-Grazie - sussurra.
Lo stringo a mia volta. Fa qualche gemito di dolore. Gli ho fatto male. Allora mollo la presa, mi allontano leggermente e lo guardo, per leggere dai suoi occhi se fosse tutto okay e se l'avessi ferito.
-Tutto bene, Maria. Tranquilla. Potrai anche spezzarmi le ossa, per me resterà una tua carezza.
-Non fare lo scemo. Spero non succeda mai.
-Sei più forte di me, ora.
Improvvisamente, una sensazione di nausea sale e un formicolio pervade ogni singolo angolo del mio corpo. Mi viene da vomitare. Mi alzo, correndo vado in bagno e vomito. Sento i passi di Bucky venire verso il bagno. Poi sento la sua mano di carne tenermi la fronte e con l'altra accarezzarmi la schiena. Una volta finito, dò qualche ultimo sputo, tiro lo sciacquone e poggio la schiena alla parete. Bucky, seduto per terra davanti a me, mi guarda preoccupato.
-Non dici nulla questa volta?
-No. Sai già come la penso.
Strappa un po' di carta igienica e me lo porge. Mi pulisco la bocca e lo butto nel wc. Ci guardiamo, per qualche secondo. Poi si alza e esce dal bagno. Io rimango sola, seduta sul pavimento. "Forse ha ragione... tanto vale andare in farmacia e provare", penso. Dopo quasi due mesi di nausea, un anno di mal di testa atroci... forse è arrivato il momento di chiedere aiuto.

-

Luogo sconosciuto, 1980.

-Bene, bene, bene... ciao ESF173.
Gennaro Diele, l'obiettivo da catturare in missione, è lì, davanti a me, in piedi. Io sono al centro di una stanza grigia, seduta e legata a una sedia di metallo, vestita con una specie di camice, grigio anch'esso. Sono smascherata, senza parrucca, senza travestimento. Sono ESF173, il più nuda e scoperta possibile. Tento di dimenarmi, per tentare di spezzare le catene che mi tengono alla sedia con la mia forza fuori dal comune, ma niente. Non ci riesco.
-È inutile. Sapevo che per te catene e manette normali sarebbero state come uno spago, quindi mi sono preparato in anticipo. Ho fatto una fatica a trovarne di giuste. Del resto, non capita tutti i giorni di avere un'arma dell'Hydra in ostaggio, no? Specialmente un'arma come te, ESF173.
Gennaro si avvicina a me. Fuma una sigaretta. È vestito abbastanza formale, con giacca e cravatta. Appuntata sul petto, una spilla a forma di margherita.
-Mi conosci? - chiedo, fingendo di non sapere chi è veramente. Fingendo di non sapere perché l'Hydra voleva che lo rapissi e perché mi avessero affiancato al Soldato d'Inverno. 
-Come potrei non conoscerti? Sei leggendaria. Un esperimento così difficile, con un successo così strepitoso... bisognerebbe studiarti a scuola, il dottor Zola dovrebbe ricevere il premio Nobel. Ma purtroppo sei un segreto così prezioso e se le persone sbagliate ne venissero a conoscenza, molte cose brutte potrebbero succedere. L'Hydra non se lo può permettere, ora che si erge come difensore del mondo e dell'umanità. Loro sanno cos'è giusto fare, chi sarebbe meglio uccidere, quale governo far cascare. Ora però, dietro la mascherata del terrorismo nero e rosso qui in Italia, stanno facendo incazzare le persone sbagliate. È per questo che il governo ha deciso di tenerti qui, con me, per ora. Fino a quando non deciderà cosa farne di te. L'arma più preziosa del Teschio Rosso, quasi al livello del Soldato d'Inverno. Sappi, però, che io non mi accontenterò della tua presenza qui, no signore. Io voglio di più.
Dà un ultimo tiro alla sigaretta e la butta da una parte. Si avvicina a me, poggia le sue mani sui miei polsi e li stringe. Si fa sempre più vicino.
-Che cos'è che vuoi? - chiedo.
-A tempo debito lo saprai. Non roviniamoci il pasto partendo dal dolce. E questo pasto con te me lo voglio godere... fino all'ultimo boccone.
Detto questo, si stacca da me, si gira e va verso la porta della stanza, che si trova proprio davanti a me. La stanza non ha finestre, ha solo uno specchio, che so essere un finto specchio fatto per osservare l'ostaggio. C'è una brandina con sopra alcune margherite di campo fresche, ma niente di più.
-"Gennaro Diele" è proprio un nome accattivante, sai? Ma preferisco "Riccardo" - dico.
Si ferma, si gira e mi guarda. Sorride.
-So che sai chi sono. E non mi fa paura il fatto che tu lo sappia. Non è un segreto. Qui lo sanno tutti. Il governo italiano non ha cancellato quella macchia sul mio registro, purtroppo. Ma forse proprio grazie a quella, alle mie capacità speciali acquisite... che ora mi trovo qui.
-Bravo papà.
Ride.
-Sì, sarebbe divertente, vero? Ma tu sei un'arma pericolosa. E nient'altro.
Detto questo, esce dalla stanza, sbattendo la porta dietro di sé. Giro lo sguardo. Osservo le margherite fresche sulla brandina. "È un regalo da papino?", penso. Poi mi concentro sullo specchio. So che c'è qualcuno che mi sta guardando. So che finché starò lì dentro ci sarà sempre qualcuno che mi osserverà.

-

Ciao a tutti! Ecco un nuovo capitolo :)
Alla prossima settimana !!!
EggWoman1

PS avete visto l'episodio di The Falcon and The Winter Soldier??? Che ne pensate?

Un bacio

Il Vuoto dopo il Tutto. || Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora