-Capitolo 19-

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T/N's pov

Isabel  rimase sconvolta dalle mie parole ed esitò un attimo prima di iniziare a parlare.

<<T/N lui è...>>  rispose titubante.

<<Lo so... Il figlio del comandante>> dissi sospirando schifata dalle mie stesse parole.

Mi guardò con disgusto e se ne andò semplicemente ignorandomi.

<<Isabel!>> esclamai .

Lei si girò e mi guardò.

<<Avete fatto qualcosa?>> mi chiese sperando che dicessi no, ma io non risposi facendole intendere la mia risposta.

Lei fece un'espressione di puro disgusto con le lacrime agli occhi.

<<Cos'avete fatto?! Vi siete baciati?>> mi chiese.

<<No!>> esclamai, perché in effetti non ci eravamo mai baciati.

<<Allora cosa avete fatto?! >> mi urlò mentre scoppiò a piangere.

<<E' un malinteso, non ero consenziente!>> le urlai sperando che non ci sentisse nessuno.

<<Ci sei andata a letto!>> mi urlò disgustata.

<<E' un malinteso!>> le urlai.

<<Tu sei malata!>> urlò andandosene.

Scoppiai in lacrime pure io, avevo perso la persona che amavo di più a questo mondo per un ragazzo, non ci credo, credevo mi avrebbe sempre supportata e invece mi lascia così, non può lasciarmi così.

Tornai alla villa con gli occhi rossi dal pianto, felice di sapere che il comandante non c'era, sennò chissà come avrebbe reagito.

<<T/N?>> mi domandò Levi.

Levi si avvicinò a me,  guardandomi confuso, e io restai ferma immobile con la testa china verso il basso.

Mi fece mettere la testa sulla spalla, e iniziai a singhiozzare.

<<Che succede? Sai che a me puoi dirmi tutto, oppure niente se preferisci>> disse lui con tono dolce, vorrei solo riuscire a dirlo.

Come mi è saltata in mente da un momento all'altro la cotta per Levi, poi mi chiedono perché sono stupida.

<<Levi... Grazie>>  sussurrai facendolo irrigidire.

<<Così da un momento all'altro? Cosa ti hanno iniettato in infermeria?>> chiese.

<<Niente, volevo solo ringraziarti per tutto>> gli risposi.

<<Dovrei essere io quello che dovrebbe ringraziarti>> affermò lui.

<<Sentiamo per cosa?>> chiesi curiosa.

<<Per tutto, mi hai aiutato a realizzarmi, a diventare una persona decente e a diventare quello che sono adesso>> rispose imbarazzato.

<<Non ti credo>> risposi sorridendogli.

<<Allora come faccio a dimostrartelo?>> mi chiese.

<<Vedi tu>>  affermai.

Mi coprì gli occhi con una mano, che era davvero parecchio tiepida, mentre l'altra me la mise sul fianco stringendomi a sé, e dopo pochi istanti sentì una leggera pressione sulle mie labbra, che durò una trentina di secondi prima che si staccò.

<<Grazie>> sussurrò con voce sincera per poi togliermi la mano dagli occhi, vedendolo sorridere davanti a me.

Io ero rossa pomodoro stupita dal suo gesto, quello è stato il mio primo bacio, e anche il migliore che potessi ricevere.

La cantante di Auschwitz ❤︎Levi x Reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora