35 - Diario di Krasin - Base Mirnyj

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30 Aprile 2019, ore 14:30 - Base Mirnyj

Sono veramente preoccupato per Andreevna, che continuo a non poter contattare. Dopo colazione abbiamo riunito tutti nella mensa della base, l'unico ambiente sufficientemente grande da ospitarci tutti: oltre a noi della Luponx, nella base attualmente risiedono 68 persone in tutto. Il dr. Iarolin, ho scoperto che si chiama Sasha, ha preso la parola e ha informato tutti del fatto che oltre ad essere isolati per quanto riguarda le comunicazioni satellitari, è possibile che sia in corso una qualche epidemia non meglio identificata. Ha raccontato, nonostante il parere contrario espresso da me e dall'ing. Vanikova, degli episodi descritti dallo specializzando dell'università di San Pietroburgo. Dopo alcuni secondi durante i quali un po' tutti i presenti hanno espresso chi le proprie preoccupazioni chi i propri dubbi, il dr. Iarolin ha ripreso a parlare in modo fermo e direi quasi autoritario, spiegando che per motivi di sicurezza tutti i presenti avrebbero dovuto accettare l'istituzione del protocollo di sicurezza. Questo consiste nella sospensione di tutte le gerarchie a favore della creazione di un gabinetto di comando selezionato dall'ufficiale più anziano, che nel caso della base Mirnyj è lo stesso dr. Iarolin. Il gabinetto comprende come prevedibile l'ing. Suzana Vanikova, il dr. Artiom Brazanev, il sig. Alexis Doufandechis, che nella base ha il ruolo di capo dei tecnici, il dr. Brown Mc Ree, a cui fanno riferimento tutti i membri della squadra scientifica, e il sottoscritto. Tutti gli occupanti della base, i membri della squadra scientifica e del mio equipaggio hanno accettato l'adozione del protocollo senza proferire parola; l"unico a protestare e stato il sig. Panidri che con le sue proteste e pretese urlate si è fatto conoscere anche da tutti gli occupanti della base che ancora non ne avevano avuto il piacere. Il dr. Iarolin ha zittito Panidri con sorprendente facilità e per me è stato difficile trattenere le risate alla vista della faccia di quell'odioso italiano. Alla fine della riunione nella mensa tutti gli occupanti della base sono tornati alle proprie mansioni, mentre io con il mio equipaggio e quasi tutti i membri della squadra di ricerca, compreso Mc Ree, siamo rimasti nella mensa per confrontarci e decidere come procedere. Qui l'Inverno è alle porte e la nostra missione è quella di raggiungere la base di Dumont d'Urville entro la metà di Maggio, ma temo che dopo gli ultimi sviluppi le priorità siano state quantomeno riviste. Durante il confronto con il dr. Mc Ree, che ammiro e apprezzo come professionista ma soprattutto come amico, abbiamo deciso di rimanere nella base di Mirnyj almeno fino a quando non avremo capito che cosa sta succedendo. La sensazione che dà la mancanza di collegamenti verso il resto del mondo è al contempo opprimente e disorientante, e da quanto ho sentito riguarda praticamente tutti. Concluso il briefing si è presentato il sig. Panidri con il suo atteggiamento indisponente, per chiedere conto del trattamento umiliante, a suo parere, riservatogli dal dr. Iarolin. Fortunatamente Mc Ree lo ha liquidato rapidamente. Per ora ho deciso con Radenko che approfitteremo della sosta forzata per fare manutenzione, pulizia e ordine sulla Luponx, in modo da tenere occupati gli uomini e non perdere confidenza con la nave rimanendo nella base troppo a lungo. Credo che Mc Ree voglia parlare con Iarolin per offrire aiuto nel tentativo di ristabilire i contatti con il resto del mondo. Sembra che abbia un esperto di ogni cosa nella sua squadra.

30 Aprile 2019 ore 22:50 - Base Mirnyj

Nessuno vuole credere a ciò che abbiamo visto. Mc Ree ha convinto Iarolin, non avevo dubbi, a far provare a due dei suoi uomini a riprendere i contatti satellitari. E quei due ragazzi, un biologo marino ed un assistente di Mc Ree laureato in fisiologia animale, dopo una mezz'ora di prove, stabilito un contatto con il resto del mondo. Non so come ma si sono collegati ad un sistema di ricerca random di tutte le webcam collegate alla rete le cui password non sono mai state cambiate. È come fare numeri di telefono a caso finché non si trova qualcuno con la risposta automatica e si ascolta. E così abbiamo iniziato a vedere una serie di telecamere di sorveglianza, webcam meteo, panorami, ma dopo alcune dozzine di visuali inutili, è comparsa una strada di una città, probabilmente asiatica a vedere le scritte sulle insegne, piena di persone, barcollanti, alcune sembravano ferite, altre addirittura strisciavamo a terra. Subito dopo l'euforia iniziale per essere riusciti a stabilire una qualche connessione con il mondo civilizzato, la visione di quelle persone è stata agghiacciante. Dopo aver chiamato il dr. Iarolin e l'ing Vanikova per fargli vedere quelle immagini, i ragazzi di Mc Ree, hanno continuato a cercare altri canali e dopo alcuni minuti di immagini inutili è comparsa una distesa di corpi stesi a terra, decine di corpi sparsi in un grande piazzale. A quel punto ho pensato ad Andreevna, ai miei genitori, agli amici, e la paura che quello che stavamo vedendo fosse arrivato anche da loro mi ha annebbiato la vista. Mi sono seduto e guardandomi intorno ho visto che tutti i presenti parevano pietrificati. Purtroppo le ricerche sono casuali ed è difficile se non impossibile capire l'ubicazione delle immagini, ma dopo più di tre ore di tentativi non siamo riusciti a vedere una sola immagine di normalità. Sono molto provato e credo che questo valga anche per gli altri che con me oggi pomeriggio hanno assistito a questo assurdo spettacolo. Abbiamo deciso di non parlarne ancora a tutti gli altri, domani mattina valuteremo il modo migliore per affrontare la cosa. Mi sento in una gabbia, lontano da tutto e tutti, impotente, ma la cosa peggiore è sapere che al di fuori di questa prigione il mondo, forse, è stato colpito da qualcosa di terribile. Le immagini di oggi sono state così terribili e così incredibili da farmi dubitare della loro veridicità.

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