Capitolo 17

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Sono nervosa e sommersa nei miei pensieri, mentre sono sul pullman, ma tu guarda in che situazione mi sono cacciata, dovevo rifiutare cazzo ed invece no ho fatto sempre di testa mia. Dovevo ascoltare lei e Raf, non dovevo fidarmi, ma ci sono cascata come na pera cotta, per la prima in cui mi sono fidata mi è andata proprio di merda.

Arrivata a casa appendo il giubino all'attacco-panni con la sciarpa per poi togliermi le scarpe,

Gaia:"che succede?" dice uscendo dal bagno
Io:"sai che succede, che sono na cogliona nata ecco, venticinque anni buttati ar cessò veramente" dico nervosa come non so cosa
Gaia:"ao che cazzo è successo?" prendo fiato ed inizio a raccontargli tutto ciò che mi è successo nelle ultime ore, parlando a raffica, cosa che faccio solitamente quando sono iper nervosa, "adesso ti impedisco io di annà con questi, porca troia ti ha messo a rischio e pericolo, tutte ste cose non succedevano prima"
Io:"il bello sai qualé che mi ha portata anche in un bar pretendendo che io parlassi con lui" dico schiacciando la sigaretta ormai disintegrata nel posacere "però te chiedo na cosa non parlarne con nessuno per ora"
Gaia:"non ne parlo con nessuno, ma sta storia deve finí"

Dopo due ore:

Gaia è uscita perché doveva fare delle commissioni con sua madre, romana anche lei ma abita a un ora da qui, mentre io me ne sto a casa ed intanto sta già calando la sera, na bella giornata de merda.

Mi accendo l'ennesima Malboro Gold della giornata, guardando un po' di televisione, ma con zero interesse, devo uscirne da sta situazione ed al più presto, prima che sia troppo tardi, quando improvvisamente sento suonare alla porta, deduco sia Gaia che ultimamente dimentica le chiavi a casa, mi alzo dal divano e vado davanti alla porta, aprendola e trovando l'ultima persona che vorrei vedere in questo momento, nello stesso momento in cui la apro cerco di chiuderla, ma lui è uno stronzo, ed ha i riflessi pronti, incastrando subito un piede,

Lauro:"possiamo parlare Emma?" mi meraviglio quando lo sento parlare in italiano
Io:"cosa diamine vuoi ancora oggi?" dico sbuffando e scostandomi dalla porta, appunto per farlo entrare
Lauro:"o' so ho sbajato oggi, ma non ero a conoscenza che quel bastardo si fosse presentato con una pistola" dice guardandomi negli occhi
Io:"per caso me stai a 'parculà? dimme te uno te avvisa se porta na pistola" dico con fare ovvio
Lauro:"no te sto a dì a verità, t' ho giuro, pensavo che finivamo presto e che non facesse er cojone"
Io:"caso strano eri anche nervoso oggi, ma mica solo oggi lo sei sempre" dico sedendomi al divano e lui si siede di fronte a me
Lauro:"ero nervoso co Federico, non per questo fatto, poi ho detto a loro comunque di affiancarci perché non me fido a prescindere" dice guardandomi e non staccando per niente i suoi occhi dai miei, mi stai drogando con quei occhi Lauro "io non ti avrei mai messa in pericolo"
Io:"lo spero, ma te avviso, io a sti patti non c'è sto altrimenti me ne torno da dove sono venuta, precisando che tu mi hai costretta a lavorà per te" dico con voce acida senza rendermene conto
Lauro:"se t'ho cercata io ce sta n'movito, non faccio così con tutte le pischelle" sbammmm, dritto al cuore, adesso che vorrà mai dire? "comunque mo ritornerai a lavorà ppe me?"
Io:"solo se continuamo evitando di farmi morire giovane"
Lauro:"mai ti farei morire" smettila di colpirmi, mi stai facendo morire adesso.

Dopo aver chiarito, Lauro estrae una bustina contenente la maria e ne rolla una, mentre io lo guardo con lussuria, per quanto possa essere antipatico e maledettamente taciturno è maledettamente sexy e n'fregno, oggi hai gli ormoni a palla vero Emma eh?!

Si avvicina a me, direi anche troppo, e mette la canna rollata perfettamente sulla bocca, tenendola lui in mano, senza lasciarla mai ed avvicinando l'accendino, ciò che è appena succede è qualcosa di seducente, mi guarda sempre dritta negli occhi mentre io aspiro, guardandolo a mia volta negli occhi, poi si porta la canna alla sua bocca, aspirando e senza mai togliere lo sguardo dai miei occhi, senza volerlo per istinto mi viene lecito mordermi il labbro inferiore riuscendo a sentire l'odore della resina del filtro ma anche del ferro del sangue che sicuramente starà per uscire dal mio labbro. Vedo lui sgranare gli occhi soffermandosi sulla mia bocca,

Lauro:"no, questo no" dice alzandosi dal divano
Io:"c-cosa?" dico diventanto improvvisamente balbuziente mentre lui si alza dal divano "vai via già?" ma che cazzo ho appena detto? stai rimbecillendo cara Emma.
Lauro:"non vuoi?" dice sedendosi nuovamente al divano
Io:"resta qui, stavamo fumando" dico prendendoli la canna dalle sue mani per poi avvicinarmi con la testa vicino alla sua mano, aspirando per poi buttare via il fumo, chiudendo gli occhi, si porta la canna ormai finita alla bocca ed aspira l'ultima volta.
Lauro:"allora alla fine hai parlato con me?" dice fissandomi e ridendo a denti stretti
Io:"guarda che io parlo con tutti" dico ridendo e facendoli la linguaccia
Lauro:"semo sicuri? Con me non parli mai, con Edoardo si e anche con gli altri"
Io:"sei tu che sei sempre zitto e sempre incazzato"
Lauro:"inizi a capirmi eh pisché!"
Io:"io capisco sempre tutto ed sono una molto attenta ai dettagli" dico guardandolo sempre negli occhi
Lauro:"dopo sta rincocigliazione, che ne dici se partiamo con un piede diverso?"
Io:"cioè?" dico guardandolo perplesso
Lauro:"visto che t'ho messo nei casini oggi, proviamo a partire con il piede giusto" strano ma verso sta parlando in italiano,
Io:"ok partiamo con il piede giusto allora" dico sorridendo

Dopo averci fumato una sigaretta assieme, Lauro vai via perché aveva delle commissioni da fare, dandomi appuntamento per domani alle tre del pomeriggio.

Ma questi sguardi?😍 LI AMO,  a domani con il continuooo💋

Fino a quella notte lì, quella mezzanotte lì:Achille Lauro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora