Chapter twentyeight: confession

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Jungkook's pov

Erano due settimane che Jungkook stava da Taehyung, Jimin gli mancava terribilmente.
Faceva fatica a mangiare da quanto gli mancava, stava davvero male.
Si era abituato alla sua presenza durante la permanenza a casa sua, e doveva ammettere di aver dormito spesso con il peluche e una sua maglia che gli aveva portato, per sentirlo più vicino.
Avrebbe voluto tenerlo stretto mentre dormiva, scherzare con lui, mangiare i biscotti che tanto apprezzava, farci colazione insieme, ridere come quando Jimin non sapeva nulla dei suoi sentimenti.
Forse, tornare indietro nel tempo sarebbe stato meglio.
Ad essere onesto, sentiva anche parecchio la mancanza del contatto fisico, e di tutte le parole e le attenzioni che si riservavano a vicenda. Baci, abbracci, carezze e anche le volte in cui avevano fatto zozzerie-sorrise a quel pensiero, le prime volte era stato davvero imbarazzante.
"Sono un coglione." Mormorò, non si era accorto di star piangendo, fino a poco prima stava sorridendo per ciò che aveva pensato.
"Avrei dovuto evitare di dirgli cosa sentivo per lui."
"Kookie, un giorno tutto si risolverà." Promise il ragazzo più grande, che lo stava ospitando con gentilezza.

Quella sera, qualcuno suonò al campanello della casa di Taehyung, che appena vide chi era dallo spioncino aprì la porta.
"Jimin, è successo- Jimin, stai bene?" Domandò il grigio, e Jungkook comprese che era arrivato il suo hyung.
Non avrebbe dovuto aspettare che Jungkook fosse pronto?
Che fosse successo qualcosa?
Il biondo scosse la testa, e cercò lui con lo sguardo fino a trovarlo in piedi davanti al corridoio che conduceva alla zona notte dell'appartamento, stava andando verso il bagno per prepararsi e poi dormire sul divano letto come al solito.
"No Taehyung, non sto bene. Non sto bene, affatto."

Jimin gli corse incontro, stringendolo a sè e scoppiando a piangere, non riusciva a controllarsi.
"Hyung, hey." Jungkook iniziò dolcemente ad accarezzargli i capelli, per calmarlo. "H-hyung cosa... che succede?" Domandò, preoccupato.
Di solito era Jimin che lo teneva tra le braccia, che lo calmava, ma ora sembrava che fosse il più grande quello impaurito del mondo.
"Succede che sono un coglione, che mi sento un idiota, che ho sbagliato fottutamente tanto per colpa del mio cuore e della mia testa. Succede che ti amo Jungkook, che l'ho capito quando ti ho perso. C-capisci... davvero se ami qualcuno quando non lo hai più accanto." Confessò il biondino, cercando forse di smettere di piangere.
Jungkook sussultò a quelle parole. "D-dici sul serio hyung?"
Jimin si staccò dall'abbraccio, guardandolo negli occhi. "Certo che dico sul serio. Ti amo cazzo, ti amo fottutamente troppo e mi manchi Jungkook, ti prego torna da me..." il biondo aveva gli occhi lucidi. "Ma capirò se non v-vorrai per quanto hai sofferto."
Probabilmente si aspettava di essere allontanato, cacciato, picchiato o quant'altro, ma forse non aveva idea di quanto Jungkook provasse ancora sentimenti estremamente forti per lui.

Il rosso per tutta risposta gli prese il viso tra le mani, posando le labbra sulle sue dando inizio ad un bacio che di casto aveva forse solo l'ombra.
Sentirono Taehyung dileguarsi, forse non voleva disturbare il momento, mentre Jungkook lo prendeva in braccio e si sedeva sul divano letto con Jimin sulle gambe riprendendo a baciarlo.
"Mh... Kookie, siamo a casa di Tae..." sussurrò Jimin, riprendendo fiato dopo quel bacio. Le labbra del biondino erano droga, lo sapeva fin troppo bene.
"Sei sicuro di quello che hai detto prima, hyung?" Gli sembrava vero, era quasi un sogno.
"Sì piccolo, ti amo davvero." Confermò Jimin, vide la verità nei suoi occhi e la sentì nelle sue parole.
Avrebbe voluto sentirglielo dire per sempre.
"Mi dispiace tanto averti fatto soffrire, ma ora davvero sicuro di ciò che provo. Certo che sia amore, che non sia più di una semplice cotta, sono sicuro di amarti. E vorrei poter andare oltre, creare un sentimento ancora più forte, ma non esiste. In qualche modo, mi va bene così. Piccolo... sei stato coraggioso a confessarti per primo, ti ammiro e forse anche per questo anzi, di certo anche per questo ti amo."
Il rosso ridacchiò, con gli occhi lucidi.
"Sono così felice, hyungie, davvero."
"Anche io piccolino, torniamo a casa nostra?"
Dopo aver ringraziato Taehyung per l'ospitalità e aver risistemato il letto nuovamente in un divano, Jungkook prese le sue cose ed uscì di casa assieme a Jimin.
Era tutto così bello, si sentiva davvero bene.

Hyungie... sei così pallido, sicuro di star bene?" Domandò Jungkook, arrivati dentro casa.
Jimin si morse il labbro inferiore, sedendosi sul divano. "Non propriamente."
Jungkook lo guardò attentamente. "Hai mangiato in queste settimane?" Si preoccupò, sapendo che quando era triste faceva fatica.
"Io..."
Sospirò, andando verso la cucina e scaldando del semplice latte con i biscotti, alla fine era sera tardi e mangiare troppo prima di dormire rendeva difficile la digestione.
"Mangia, fallo per me."
Jimin annuì, finendo tutto in pochi minuti.
"Ti è tornato l'appetito?"
"Sì... comunque ho mangiato qualcosa, sai non potevo certo permettermi di svenire al lavoro, però a parte il pranzo non-"
Jungkook lo strinse in un abbraccio. "Promettimi che da oggi tornerai a fare tutti i pasti."
"Oh Kookie, sei dolcissimo. Avevo lo stomaco chiuso e non me la sentivo, ma ora che so di amarti sono felice, perchè posso amarti e tu puoi amare me quindi andrà tutto bene, te lo giuro."
Jungkook lo aiutò ad alzarsi, sembrava stare già bene.

"Sai hyung, mi è mancato tutto di te." Confessò, ma appena posò la mano sul fianco di Jimin, quest'ultimo sorrise. "Anche il contatto fisico?"
Jungkook ridacchiò. "Mhmh, e anche a te suppongo, no?"
Lo prese in braccio, baciandolo fino a quando non arrivarono alla camera da letto.
La luce della luna illuminava la delicata figura di Jimin, il tessuto bianco della camicia semitrasparente venne sostituito dal colore roseo della sua pelle e dal tocco delicato delle mani di Jungkook che si appropriavano di essa.
"Sei sicuro sicuro sicuro, Kookie?" Domandò Jimin, quando scambiarono le posizioni, e fu lui a finire sotto al biondino, privato della sua bellissima maglietta di Iron Man. "Assolutamente. Toglimi una curiosità, prima."
Jimin annuì, con un sorriso gentile. "Dimmi, piccolino."
"Sarò la tua prima volta?"
Il poliziotto annuì, baciandogli le labbra un'ultima volta prima di portare le mani ai suoi pantaloni per abbassarli.
"Sarà meraviglioso."

Spazio autrice
Nel prossimo capitolo... smut! Eh sì ;)
Spero vi sia piaciuto uwu

𝐍𝐮𝐦𝐛𝐞𝐫 112-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora