Tutte le strade portano a...

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Il rumore delle auto, del traffico e delle voci di alcune persone facevano da colonna sonora ai suoi pensieri.Quella stanza buia, improvvisamente gli cominciò a fare paura e le ombre, oscure ed enormi, disegnate sulle pareti presero la forma di esseri mostruosi.《Sto sognando?》Si domandò fra sè e sè, impaurito, con le mani fredde e sudate e con un terribile mal di testa.Si alzò , si mise il cappotto e il cappello e andò di sotto a prendere una boccata d'aria.

《Ha bisogno di qualcosa, Mr.Lennon?》disse l'uomo della reception.John non lo rispose e si diresse verso la porta d'ingresso.Quella notte era più buia del solito, le stelle erano fredde pietre grigie, e la luna non era altro che un piccolo portale di luce verdastra.Camminò a lungo per quelle strade deserte, piene di piccoli angoli neri, dove i gatti erano abituati a sedersi e guardare New York di notte.John camminava liberamente, senza far caso a dove andava e senza avere una meta precisa.

《Cazzo, quanto fa freddo!》disse lui, per poi accendersi un 'altra sigaretta.Fece una nuvola di fumo che poi si dissolse lentamente nell'aria.

《Mi presento sono Paul》sentì dire in lontananza da qualcuno, si voltò ma non vide nessuno.Paul, da quanto che nn pronunciava quel nome, e quante volte lo aveva udito.Gli mancava oppure no? Non lo sapeva e non voleva saperlo,c'erano stati tanti conflitti tra di loro negli ultimi anni dell'60,fu come se improvvisamente il suo amante, il suo migliore amico fosse diventato uno sconosciuto.Non si erano più sentiti al telefono e né più visti, almeno non raramente,anche se entrambi,in fondo, sentivano il bisogno di parlarsi,stare insieme, divertendosi con l'LSD oppure quel bispgno di scrivere almeno un'altra canzone insieme .Gli venne in mente il primo giorno che lo incontrò, il giorno che diede una svolta definitiva alla sua vita.

《John, ti voglio presentare Paul , un mio amico》Disse Ivan, accompagnando un ragazzo con la giacca bianca e un piccolo garofano rosa, l'aria inesperta e ingenua,le guancie sfumate da una chiara tonalità di rosa e una chitarra sulla schiena.John fu molto 

scortese nei suoi confronti, anzi lo prese anche un po' in giro per il suo garofano e il suo modo di comportarsi "Troppo per bene".

《Io sono John.》gli disse ponendogli la mano  《Paul》rispose l'altro,stigendogliela.《Se sei venuto qui per raccontarci barzellette? Allora   ti consiglio di sbrigarti perchè noi dobbiamo lavorare.》Paul, frettolosamente prese la sua chitarra e  cominciò a suonare,tutto sicuro di sé.John cercò in tutti i modi di nascondere il fascino che provava sia per Paul e sia per la sua chitarra, ma un sorriso era inevitabile .I pomeriggi che passava con Paul a casa sua, i piccoli concerti che facevano nei poveri e puzzolenti locali di Liverpool cominciarono a essere per lui il suo pane quotidiano.Poi gli si presentò davanti un altro sfigatello, George.Era tanto basso da sembrare un bambino di 10 anni, fu questo a metterlo sempre in imbarazzo.Anche se era basso, George aveva gran talento nel suonare la chitarra e fu proprio questo che lo fece entrare nella band.Era un ragazzo ok, molto timido, solitario e introverso.A poco a poco tutto sembrava prendere forma, cominciarono a conoscersi e a costrire a poco a poco quel rapporto collaborativo e amichevole che li avrebbe poi legati per sempre.Avevano avuto tanti batteristi; da Colin Hanton a Pete Best e da Andy White fino a Richard Starkey, in arte Ringo Starr.Ringo era un semplice ragazzino di Liverpool, molto vivace, solare e dall'aspetto bizzarro.Lui fu il pezzo del puzzle che mancava a quella che sarebbe diventata la band più famosa mai esistita.Ha avuto molti nomi:The Quarrymen,Johnny & the moondogs fino a chiamarsi semplicemente THE BEATLES.

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