Will (IV)

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Will insieme all'ukulele quella notte andò a dormire con un foglio con scritte sopra le note della canzone proposta da Nico.
Il figlio di Apollo non si era mai aspettato che avrebbe scelto una canzone come quella, non sembrava nel suo stile.
Ma come faceva a dirlo? Non lo conosceva più di tanto, dopotutto.
Chiuse gli occhi cercando di addormentarsi, ma, diversamente dalle altro volte, non riuscì a cadere nel sonno subito dopo.
Passò una mezz'oretta e il figlio di Apollo si sentì finalmente cadere nella magia del sonno.
Arrivò nella valle e vide Nico Di Angelo con la testa poggiata sulla corteccia di un albero mentre dormiva. A differenza di quando era sveglio, mentre dormiva sembrava che non ti potesse fare nessun male. Era sempre freddo ed evitava tutti, Will non lo aveva mai visto sorridere. Il figlio di Ade gemette attirando di nuovo l'attenzione del biondo su di lui, cominciò a dimenarsi e a scuotere la testa.
Il figlio di Apollo mise la sua mano sulla guancia dell'altro calmandolo. Il moro si accasciò di nuovi ai piedi dell'albero, Will arrossì mentre Nico continuava a dormire sulla sua mano. Non sapeva se ritrarla o meno.
Alla fine decise di svegliarlo e basta.
"Ehi Nico!"
Il figlio di Ade si alzò, Will ritirò immediatamente la sua mano senza farsi notare dal moro.
"Da quanto tempo sei qui?" Chiese mentre sbadigliava
"Oh, sono appena arrivato" mentì.
Non poteva certo rivelargli che era rimasto a fissarlo mentre dormiva.
"Ho portato lo spartito della canzone!"

Passarono la maggior parte del tempo a suonare gli ultimi due minuti della canzone e, in men che non si dica, Nico l'aveva già imparata a memoria.
"Ripeto, Raggio di Sole saresti un perfetto figlio di Apollo" esclamò Will quando il figlio di Ade riuscì a suonare tutta la canzone senza problemi.
"Ma, purtroppo, non lo sono" disse e posò l'ukulele sull'erba.
"Perché non parliamo un po'? Per esempio, come va con la storia dei blackout?"
"Sono diminuiti"
"Il più recente?"
"Mentre stavo dormendo e ti aspettavo"
"COSA?! E non mi hai detto nulla!" Ora Will si spiegava del perché il figlio di Ade si stesse dimenando nel sonno.
"Cosa ti avrei dovuto dire? Grazie per avermi svegliato da un blackout molto brutto?"
"Almeno mi puoi dire su cosa hai avuto un blackout?"
Nico rimase in silenzio per qualche secondo poi prese coraggio e spiegò "ho sognato che ero di nuovo nel Tartaro"
"Nel Tartaro? Sei stato nel Tartaro?"
"Sì, pochi giorni fa"
"POCHI GIORNI FA?!"
"Sì"
"Come ci sei finito nel Tartaro?"
"Ero alla ricerca delle Porte della Morte"
"E perché avresti dovuto?"
"Non lo sai? In quest'ultimo periodo le Porte della Morte sono state aperte da Gea perciò i mostri non muoiono più. Ero l'unico che poteva andare a controllare, dopotutto è pur sempre il regno di mio padre"
"E come hai fatto a finire nel Tartaro?"
"Imprevisto"
"Certo, perché ora cadere nel Tartaro è un imprevisto"
"Ti prego, possiamo cambiare argomento?"
Will annuì, come poteva biasimarlo?
Già era tanto che il moro fosse riuscito a tornare lucido da quel viaggio e solo con dei blackout. Sarebbe potuto tornare del tutto matto, invece ce l'aveva fatta del tutto da solo.
Quel ragazzo non smetteva mai di stupire il figlio di Apollo, sia in senso negativo che positivo.
"Allora Raggio di Sole, c'è qualcosa che ti piace fare in particolare?"
"Da piccolo giocavo a Mitomagia"
"Mitomagia? Io non ci ho mai giocato"
Will giurò sullo Stige che dopo quel sogno si sarebbe dovuto informare su quel gioco
"Qualcos'altro?"
"Lo scrivere"
"Scrivere? Perché?"
"Diciamo che è un po' come una valvola di sfogo, scrivo i miei pensieri"
"Quindi hai un diario segreto?"
"No, avrei paura che qualcuno lo leggesse"
Will tirò un sospiro di sollievo, non sapeva cosa aspettarsi dai pensieri del figlio di Ade.
Soprattutto se aveva definito scriverli "una valvola di sfogo".
"Se vuoi puoi sfogarti con me"
"Come scusa?"
"Sì, sono come un diario segreto vivente. Non ne parlerò con nessuno"
"Scusa, ma non vorrei spaventarti"
"No invece, non lo farai" rispose sorridendo.
Nico tirò un sospiro poi mugugnò qualcosa in italiano che Will, ovviamente, non comprese.
"Se proprio non vuoi farti capire puoi dirlo in italiano, tanto non lo capisco"
Lo sguardo del figlio di Ade si illuminò, quella proposta gli sembrava alettante.
"Va bene, sei sicuro che non lo capisci?"
"Sicurissimo"
Il moro dopo pochi secondi cominciò a parlare guardando l'orizzonte in quella lingua che affascinava Will, soprattutto se parlata da Nico.
"Non ti parlerò del mio passato, sarebbe scontato. Quando sono vicino a te provo una sensazione che non provavo da anni, un calore. Questa emozione la provavo solo con mia sorella, l'unica che mi accettava per quello che sono. L'ho provata anche con il figlio di Poseidone, ma non così forte. Non è la stessa cosa. Mi mancano cinque sogni da condividere con te poi morirò, per favore non piangere quando accadrà. Spero che sarai l'ultimo a ricevere la notizia, spero che mi dimenticherai e che troverai una persona che ti merita. Non è destino, le Parche non ci uniranno mai, siamo troppo diversi. Tu ti meriti una vita felice con qualcuno che ti ama e che ti rispetta, non come me. Non riesco neanche a dirti quello che provo. Ti proteggerò, mi farò promettere da mio padre di farti andare via da questo mondo in tarda età. Non mi importa quale sarà il prezzo da pagare per proteggerti, andrei anche nel Tartaro di nuovo pur di riuscire a proteggerti.
Quindi, per favore, non piangere quando accadrà l'inevitabile"
Will non capì quello che disse, ma comprese che non era nulla di buono.
Tese le braccia e abbracciò Nico che non si oppose, anzi, ricambiò e poggiò la sua testa sulla spalla del biondo.
Il figlio di Apollo sentì la spalla bagnarsi, Nico stava piangendo. Prese il moro per le spalle facendogli alzare la testa, si coprì gli occhi con i capelli nascondendoli però non servì a tanto dato che una lacrima gli stava già rigando la guancia sinistra.
Will non disse nulla, gli spostò i capelli e gli asciugò gli occhi con un tovagliolo che aveva in tasca. Il figlio di Ade non si oppose, non aveva paura di morire, ma di abbandonare il biondo sì, per questo pianse. Doveva godere di quei momenti, sarebbero stati gli ultimi.
"Will! Sveglia!" Il fratello Austin lo stava chiamando.
"Scusa Raggio di Sole, devo andare"
"Tranquillo, non fa nulla"
Will si incamminò nella foresta per poi svegliarsi tra le lenzuola del suo letto.
Per la prima volta aveva visto il figlio di Ade esporre le sue emozioni, pure se erano emozioni negative, Will era contento.
Per lui era un passo avanti per conoscerlo meglio.














ANGOLO AUTRICE

 Questo è un disegno che ho fatto di Nico Di Angelo

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Questo è un disegno che ho fatto di Nico Di Angelo. Vi piace? A me è piaciuto com'è venuto, però penso che avrei potuto fare di meglio.

 Vi piace?  A me è piaciuto com'è venuto, però penso che avrei potuto fare di meglio

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Mi fa sempre ridere questo fumetto 🤣

Secondo me Chirone, le Tre Parche e Morfeo sono le più grandi fangirl di questa storia.
Change my mind.


Ave Semidei.

Il sogno che mi ha salvato- SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora