XX

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Narrazione in prima persona.

Trama: il tuo più indesiderato compagno è tornato, puntuale come ogni mese, a trovarti.

Buona lettura!

"Chriiis." piagnucolo. Stringendo il cuscino contro l'addome e sprofondando la faccia nell'altro cuscino sotto la mia testa. Non so se sia peggio l'emicrania, il mal di schiena, il dolore continuo che sento nel basso ventre o le braccia ormai indolenzite.
Queste mestruazioni mi stanno uccidendo lentamente.

Qualche minuto dopo mi accorgo di un leggero movimento delle coperte al mio fianco. Finalmente!
"Buongiorno." mugugna, girandosi nella mia direzione.
Il che è davvero difficile dato che sono avvinghiata a lui da ore, per godere del calore del suo corpo. "Che succede, amore?" si strofina l'occhio con la mano chiusa a pugno e poi si volta per guardarmi.

"Indovina." il mio tono non è proprio amichevole, infatti il lamento che esce subito dopo dalle mie labbra ne è la prova. Forse questo è l'unico giorno in cui vorrei essere incinta, poi mi ricordo cosa comporta il parto e tutto quello che viene dopo e mi pento in fretta anche di averlo quasi desiderato.

Voglio soltanto dormire ininterrottamente per quattro giorni, chiedo troppo?

"Ma sono solo le otto..." sbadiglia, incredibilmente assonnato.

"Scusami, la prossima volta fisserò un appuntamento prima disturbarti." alzo gli occhi al cielo, sciogliendo l'abbraccio per poi girarmi sull'altro fianco.
Mi maledico mentalmente un secondo dopo, dopotutto ero così comoda...

"Sono sveglio, sono sveglio." ripete e anche se sono di spalle, lo sento seguire i miei movimenti e girarsi ancora tra le coperte.

"Non fa niente."

"Posso fare qualcosa?" dovrebbe saperlo ormai! Tuttavia evito di rispondergli di nuovo male, so bene che tutte le parole che frullano nella mia testa sono troppo acide a causa del mio stato d'animo quindi decido di restare in silenzio.

"T/n." mi richiama. Si solleva su un gomito per riuscire a guardarmi oltre la spalla e io inclino la testa ulteriormente, nascondendola sotto le lenzuola. "Dai, non fare così."

"Portami qualcosa che non mi faccia morire, grazie." rispondo con la voce ovattata, non mi importa affatto di sembrare infantile.

"Ehi..." la sua mano scorre sulla mia schiena, arrivando al mio braccio e poi portandomi contro il suo petto.

"No, Chris. Ti prego." ogni movimento non fa altro che peggiorare la situazione.

"Ho capito! Vado a prenderti qualcosa." mi pianta un bacio sulla guancia e si alza in fretta. Alle mie orecchie arriva il rumore dei suoi passi sul pavimento sempre più lontani e poi più nulla.

Avvicino il più possibile le gambe al petto, forzando le mie palpebre a chiudersi e magari riuscire a prendere sonno.

Non so di preciso quanto tempo passa prima che arrivi alle mie orecchie nuovamente la voce di Chris.
"Ho portato la colazione."

La mia testa sbuca da una piccola apertura sotto le coperte e lo guardo avanzare verso il letto con un vassoio tra le mani. Lo lascia accanto a me sul letto, costringendomi a tirarmi su lentamente per evitare di far cadere tutto ciò che ci ha messo sopra: due bicchieri di latte, croissants, un paio di barrette ripiene al cioccolato, vari biscotti di tutti i tipi, pane tostato, una bottiglietta d'acqua e le mie compresse.

"Chris, volevo soltanto un'aspirina. Non ho davvero la forza di mangiare." ammetto, anche se alla vista di tutti quei dolci il mio stomaco ha brontolato rumorosamente.

"Devi farlo per poterla prendere." porta le mani su entrambi i fianchi, puntando gli occhi su di me e facendo alzare automaticamente i miei al cielo.
"Altrimenti vorrà dire che dovrò aiutarti io." scherza.

"Non esiste." brontolo. "Ce la faccio, so ancora usare le mani..." afferro un biscotto e mi appoggio con le spalle contro il capezzale del letto, iniziando a mangiare.

"Tutto dolorante tranne l'orgoglio, mh?"

"Stai facendo di tutto per essere mandato a fanculo, lo sai?"

"Lo sai... che adoro la tua dolcezza." mi manda un bacio volante prima di allungarsi verso il vassoio e portare alla bocca uno dei croissant subito dopo.

"Ti odio." mormoro a voce bassa, prendendo finalmente l'analgesico con un po' d'acqua. Non avrei potuto aspettare un secondo in più.

"Io invece ti amo." ribatte, con il solito sorrisetto che porta le sue labbra ad incurvarsi verso l'alto solo da un lato.
"E oggi noi ce ne staremo qui, a letto, al caldo, a vedere qualche film fino a quando starai meglio." balza sul materasso, accanto a me. E io sono obbligata a mantenere con entrambe le mani il vassoio prima che voli giù dal letto.

"Vieni qui." allunga il suo braccio per farmi segno di avvicinarmi a lui, all'inizio non capisco bene quale posizione abbia in mente ma quando lo vedo poggiare la schiena contro la testiera del letto e portarmi tra le sue gambe è tutto più chiaro.
Un po' complicato ma ci riusciamo lo stesso. Le sue mani afferrano una coperta ancora piegata che non mi ero accorta fosse accanto a lui, sull'angolo del letto.
Forse l'ha portata in camera prima e io ero concentrata solo sul cibo...

La sistema sopra di me senza aprirla completamente, riuscendo a coprire dall'addome fino ad una piccola parte delle mie cosce. Un lieve tepore mi fa mugolare in apprezzamento. Chris allunga le braccia per aiutarmi a portare su di noi anche le altre coperte del nostro letto, creando praticamente un paradiso di calore.

"Sei un angelo." chino indietro la testa, poggiandola sulla sua spalla.

"Fanno davvero questo effetto quei medicinali?" scherza. Mi guarda fingendosi incredulo con gli occhi semi-spalancati e io non riesco a trattenere una risata, pentendomi il secondo dopo a causa del leggero fastidio dovuto alle vibrazioni del mio petto, fastidio che va ad acuire il dolore che già sentivo.

"Purtroppo no-" le parole mi muoiono in gola quando sento entrambe le sue mani poggiarsi sopra la coperta di pile. Una mano circa all'altezza del mio ventre e l'altra leggermente più in basso, le dita di quest'ultima iniziano a muoversi circolarmente contro quella parte del mio corpo che in questo periodo sembra essere costantemente colpita da lame affilate.
Proprio quando sto per bloccare la sua mano afferrandone il polso, percepisco i miei muscoli rilassarsi sotto il suo tocco e chiudo gli occhi. Non so come sia possibile, dato che i massaggi di solito servono a poco, ma sta funzionando.

"Va meglio o peggio?" sussurra al mio orecchio con la voce ancora roca e profonda tipica di quando è sveglio da poco tempo.
Dio, se non fossi in queste condizioni gli salterei addosso...

"Un pochino meglio." butto fuori un respiro di sollievo, portando la mia mano sulla sua. Inclino la testa, adagiando la guancia contro il suo petto quanto basta per poter alzare gli occhi e ritrovare i suoi. Lui, allo stesso modo, volge lo sguardo in basso verso di me. Resta a guardarmi per qualche secondo, senza mai interrompere il movimento della sua mano, con le labbra raggiunge la mia fronte e le mie palpebre si serrano automaticamente al gesto.

"Non lasciarmi mai. Anche se sono antipatica e insopportabile, ti prego." piagnucolo, come potrei sopravvivere senza tutto questo?

"Io non vado da nessuna parte." le sue labbra mormorano contro la mia pelle, il suo naso sfiora il mio giusto un attimo prima che le sue labbra trovino finalmente le mie.


-spazio autrice
So che questo immagina non è il massimo però non volevo far passare tanto tempo dall'ultimo aggiornamento...

Mi scuso per essere meno attiva del solito, attualmente sto preparando due esami contemporaneamente e non riesco proprio ad essere più presente.
Ovviamente le richieste che mi avete fatto cercherò di scriverle al più presto, vi chiedo soltanto un pochino di pazienza❤

Alla prossima😘

ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀ ᴄʜʀɪꜱ ᴇᴠᴀɴꜱ (richieste chiuse)Where stories live. Discover now