XXVIII

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Narrazione in terza persona.

Trama: i pomeriggi in casa Evans sono sempre particolarmente movimentati, alcuni più di altri.

ATTENZIONE: bollino rosso 🔴 vi consiglio di non leggere se non si tratta del vostro genere.

Potevo fare a meno di scrivere qualcosina su quel video? Ovvio che no.
Dico solo che l'ho scritto stanotte prima di crollare, era pronto ad essere pubblicato ma wattpad ha fatto i capricci...
In più doveva essere una cosa decisamente più romantica e invece è venuto fuori smut. 😂

Buona lettura!

Chiudi la porta del bagno alle tue spalle, assaporando già ad occhi chiusi la sensazione di tornare a letto fra le lenzuola pulite ed essere avvolta dalle braccia del tuo fidanzato.
Purtroppo, davanti a te il materasso è stranamente vuoto ma le tende sono ancora tirate. "Amore?"
Ti sporgi oltre il corridoio e soltanto ora fai caso alla musica sottile proveniente dal fondo di esso. 

"Nessuno te l'ha mai detto che sei davvero sexy quando fai così?"
Il tuo fianco nudo tocca il telaio della porta mentre appoggi la spalla contro il muro, rivolgendo lo sguardo in avanti. A pochi passi da te Chris è seduto al pianoforte, da chissà quanto tempo, a improvvisare melodie. Ha indossato una Henley bianca e quei pantaloncini sportivi che fino a qualche ora fa erano incastrati all'angolo della testiera del vostro letto.

"Che intendi?" mormora in risposta, senza spostare gli occhi dai tasti. Uno strano cipiglio è ricamato sul suo viso però oramai hai imparato a conoscerlo: compare sempre quando è particolarmente attento su qualcosa. Abbassa la testa e per un attimo la visiera del suo cappello celeste copre interamente il suo profilo.

"Oh Christopher, lo sappiamo entrambi cosa intendo." sussurri, cercando di richiamare il suo interesse.
Prima che entrassi in bagno per fare una doccia eravate a letto insieme e a dire il vero speravi che ti raggiungesse come fa di solito, o almeno di trovarlo sul materasso una volta fuori.
Al contrario, sei stata costretta a seguire la musica proveniente dal soggiorno e, coperta soltanto dalla biancheria intima, non hai potuto evitare di fermarti a guardare il tuo fidanzato suonare il pianoforte.

Adori quando lo fa, sul serio, potresti restare ad ascoltarlo per ore. Tuttavia adesso hai intenzione di reclamare tutte le sue attenzioni, e nemmeno un grosso ammasso di legno scuro pesante più di un quintuplo di te potrà fermarti.

Ti avvicini lentamente, compiendo degli involontari passi di danza come risposta naturale del tuo corpo al suono lento e armonioso che galleggia nell'aria. Raggiungi il pianoforte, adagiando il busto in avanti e mettendo — accidentalmente — in risalto il tuo seno avvolto da una bralette nera.
"Sei qui seduto, concentrato sulla tastiera, circondato dalle note..." gli sfiori la spalla e ti accorgi che sta cercando in tutti i modi di nascondere un sorriso.

"Temo di non essere più concentrato." da voce ai suoi pensieri, mentre le sue dita iniziano a rallentare i loro movimenti. Al momento è impossibile capire se stia seguendo le note sul pentagramma o semplicemente improvvisando per non perdere il ritmo.

"Posso sempre andare via." parli a bassa voce, senza neanche pensare troppo. I tuoi occhi sono fissi sulle sue mani e, mentre accarezzano quei tasti bianchi e neri, non puoi fare a meno di bramare il suo tocco. Hai solo due alternative: allontanarti o saltargli addosso.

"Resta." lui allunga la mano per afferrare il tuo polso prima che tu faccia un passo indietro, con l'altra mano chiude la tastiera e avvicina il viso al tuo. Il suo respiro ti solletica lievemente il labbro superiore. Tu gli afferri il viso dolcemente e decidi di non perdere altro tempo. Le vostre bocche si uniscono e nello stesso momento uno strano calore si dirama appena sopra le tue cosce e ti obbliga a stringerle tra loro. Le tue dita risalgono verso i suoi capelli intenzionate a gettare sul pavimento il tanto adorato cappello della NASA che copre le sue ciocche castane. Man mano che i secondi passano, entrambi sentite la necessità di riprendere fiato, ma soprattutto i vostri corpi il tremendo bisogno di sfiorarsi e lo strumento musicale nel mezzo non aiuta affatto.

Lo schiocco provocato dal brusco allontanamento delle vostre labbra rimbomba nel silenzio della stanza, facendo eco. Uno strano brivido sale lungo la tua colonna vertebrale e non sai se è causato da Chris o dal fatto che la parte superiore della tua pancia sia incredibilmente fredda per colpa del contatto prolungato con il materiale lucido con cui è costruito il pianoforte.
"Vieni qui."

Non ci pensi due volte. Seguendo la sua indicazione e salendo a cavalcioni su di lui. Le sue mani scivolano sulla tua schiena fino ad arrivare al tuo sedere e quando lo stringe, ti porta, se possibile, ancora più vicina.
"Come mai non sei rimasto a letto? Pensavo che..."

"Avevo in mente di tornarci tra poco e tu mi hai preceduto." cattura le tue labbra prima di tornare a parlare. "Quella canzone mi ha tormentato per tutta la notte, dovevo assolutamente alzarmi a suonarla per farla andare via." ti spiega, compiendo una buffa espressione con il viso. Con un gesto ti induce ad alzare il mento, la sua barba ti solletica la pelle quando con la bocca tocca quella porzione del tuo seno rimasta scoperta.

"Ha funzionato?" gli accarezzi la guancia, seguendo il suo contorno lentamente.

"Direi. Adesso non riesco a pensare ad altro che te." le sue dita sfiorano il reggiseno, cercando sul retro il gancetto per aprirlo. Allo stesso tempo le tue mani decidono di afferrare i bordi inferiori della sua maglia per aiutarlo a tirarla via. Con un po' di fatica si libera anche dei pantaloncini, provando contemporaneamente a non farti cadere. Nel frattempo, la tua bocca gli lascia una serie di numerosi baci nell'incavo tra collo e spalla, sulla clavicola, sui pettorali. Ad ogni tocco le sue mani cingono più forte i tuoi fianchi, provocando una rapida accelerata dei tuoi battiti cardiaci.

Riesci a sentire la sua erezione premere contro il tessuto delle tue mutandine da ormai troppo tempo per continuare ad essere ignorata e a giudicare dalla pressione che riesce ad esercitare, sembra che l'attrito fra il tessuto della vostra biancheria non basti più.
Lui sembra leggerti nel pensiero e, dopo aver assicurato le tue gambe all'altezza del suo bacino, si alza di scatto.
"Chris!" ansimi sorpresa, piegando la testa in avanti e stringendo le braccia intorno al suo collo.
"Cosa vuoi che faccia, T/n?" sussurra al tuo orecchio, la sua voce incredibilmente più bassa rispetto a qualche minuto fa.

"C'è bisogno che te lo dica?" ribatti, ormai impaziente. Fortunatamente il desiderio sta dominando la mente di entrambi e Chris non spreca altro tempo prima di adagiarti sul pianoforte. Le sue dita arrivano sul bordo dei tuoi slip, lui ti guarda una sola volta prima di farli scivolare lungo le gambe, lanciando immediatamente quel capo dall'altra parte della stanza.
"Qui o in camera da letto?"

"Dio santo, Chris! Prendimi qui o dove ti pare, ma fallo adesso."
Non sai proprio come sei arrivata a questo punto, il tuo corpo è un fascio di nervi e l'unico modo per calmarlo è portarlo al limite. Pieghi leggermente le ginocchia sotto i suoi occhi, sentendo il suo respiro farsi più pesante. Lo guardi oltre le ciglia, guadagnando proprio la reazione che immaginavi. Il suo petto si alza e si abbassa velocemente e anche il suo ultimo indumento raggiunge il pavimento.

In un attimo è su di te, il suo braccio si sistema nello spazio vuoto tra la tua schiena e il piano lucido, ti solleva i fianchi e poi scivola in avanti, facendo tremare le tue gambe. Lo rifà un'altra volta, e poi un'altra. I suoi occhi non abbandonano per neanche un secondo i tuoi, amplificando ogni singola sensazione. "Oh mio dio." gemi, faticando a mettere due parole in croce.

"Non ne avrò mai abbastanza di te." mormora tra gli ansimi, affonda il viso tra i tuoi seni baciando e stringendo tra le labbra gran parte della pelle più sensibile. Ti contorci, infilando le unghie corte nella parte alta della sua schiena. Senti che le sue spinte stanno diventando scatti e l'intensità del momento sta per travolgervi insieme.

Chris si sposta in avanti ancora, raggiungendo un punto che ti fa sussultare all'istante. Sbatti le palpebre per ristabilire il contatto visivo e scopri che anche lui ti sta guardando.
"Lasciati andare."
Ti rendi conto di essere completamente scombussolata, come se fossi sull'orlo di un precipizio altissimo. Osservi i suoi addominali contrarsi, esattamente come i muscoli del suo viso, e subito vieni travolta da quella momentanea agitazione nel basso ventre che poi pare sgonfiarsi come un palloncino tutto in una volta, esaurendo in fretta l'adrenalina e rendendo i muscoli man mano più deboli.

ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀ ᴄʜʀɪꜱ ᴇᴠᴀɴꜱ (richieste chiuse)Where stories live. Discover now