Stalking

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La mia vita è sempre stata decorata dal divertimento. Ogni fine settimana andavo in discoteca, ogni sera prendevo l'aperitivo assieme agli amici e ogni mattina dormivo fino alle undici, lavorando da casa il pomeriggio per un'azienda online. Mi sentivo cosi bella e spensierata che non volevo niente di più, se non un bel ragazzo con cui condividere bei momenti. Lo trovai, di fatti, ma divenne possessivo e geloso fino a considerarmi un oggetto e non più una donna. Inizialmente approvava il mio modo di vestire, le mie amicizie e le mie passioni, ma gradualmente ha iniziato a criticare ogni cosa che indossavo, fino a eliminare tutte le conoscenze maschili dalla mia rubrica. Sopportai i suoi deliri perché credevo di amarlo nonostante tutto e invece capii, col tempo, che non potevo continuare quella relazione malata. Un giorno decisi di lasciarlo tramite sms perché avevo paura che potesse reagire in modo violento; fino a quel momento non aveva mai alzato le mani o proferito minacce, ma da quando il mio messaggio arrivò, tutto cambiò:

(Potete scegliere la velocità di riproduzione, quindi se per voi è troppo lento aumentate pure) Comunque questa è la chat del momento in cui decisi di lasciarlo. Come avete visto mi ha chiamata almeno dieci volte nel giro di pochi minuti e io, ovviamente, non ho mai risposto. Dopo averlo bloccato però, ebbi sfortunatamente sue notizie: circa due giorni dopo ho trovato una lettera nella cassetta della posta.

Quando vidi la sua scrittura mi spaventai, ma leggendo quello che aveva scritto mi si addolcì il cuore

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Quando vidi la sua scrittura mi spaventai, ma leggendo quello che aveva scritto mi si addolcì il cuore. Pensai addirittura di dargli una seconda possibilità ma sapevo che un uomo del genere non sarebbe mai cambiato, perciò continuai a ignorarlo. In quei giorni uscii di casa senza incorrere in sgradevoli problemi, ma una sera, quando tornai da una rimpatriata assieme agli amici, una nuova letterina mi aspettava sul muretto di fronte casa mia. Sapevo che era per me, me lo sentivo.

La situazione si aggravò nel giro di una settimana e quando poggiai le mani sulla carta constatai che quello era vero sangue

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La situazione si aggravò nel giro di una settimana e quando poggiai le mani sulla carta constatai che quello era vero sangue. Non posso dire che fosse realmente suo, ma ero sicura che non si trattava di pittura. Iniziai a temere per la mia stessa vita e nei giorni seguenti decisi di rinchiudermi in casa. Abitavo da sola e non potevo chiamare qualcuno per farmi compagnia tutto il giorno: gli altri avevano i propri impegni. Qualche amico si fece avanti conoscendo il mio disagio, ma decisi di tenere fuori chiunque non c'entrasse niente con questa storia. La settimana seguente decisi di fare un aperitivo ma immediatamente, sullo stesso muretto, trovai un nuovo regalo da parte del mio spasimante.

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