Capitolo 23

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Kirishima aveva quel tipo di famiglia super carina, che sembrava uscita da una vecchia telenovela americana. I genitori durante la cena si lanciavano sguardi pieni d'amore, i figli chiacchieravano allegramente con loro. E, nonostante Yuki e Eijiro si stavano prendendo in giro dall'inizio della serata, si vedeva che si volevano bene.

Poi c'era lei, che sapeva di non aver mai vissuto delle cose del genere, perché suo padre non era mai presente e sua madre, pur facendo di tutto per colmare quel vuoto, non ci era mai riuscita. Dabi non era veramente suo fratello, e (Nome) aveva sofferto anche per lui per ogni nuovo taglio o bruciatura che vedeva comparire sulla sua pelle.

Avrebbe tanto voluto vivere anche lei in un posto del genere e questo le spezzava il cuore, però si rendeva conto che in quel caso non sarebbe diventata quella che era ora.

"(Nome) cara, vuoi un'altro po' di curry?" La madre di Krishima, che si era precedente presentata come Hatsue, le sventolò davanti al viso un mestolo pieno di cibo da cui proveniva un profumo delizioso.

"No, grazie. Credo di stare per scoppiare" rispose, massaggiandosi la pancia. Aveva davvero mangiato di tutto e per di più ogni pietanza su quel tavolo era davvero squisita.

"Non devi preoccuparti della linea, tesoro, hai un fisico perfetto. Se fossi stata come te, al liceo non mi sarei accontentata di Kaoru" scherzò, dando una gomitata giocosa al marito.

"Amore, sei davvero decisa a farmi fare brutta figura davanti all'ospite di stasera?"

Il padre di Eijiro gli assomigliava davvero molto, a partire dal temperamento gentile e sorridente, avevano poi gli stessi occhi rossi e capelli lisci, che nel caso dell'uomo erano neri.

"Noi donne siamo fatte così: sempre pronte a denigrare il sesso opposto" cominciò (Nome), gesticolando con le bacchette, "però c'è da dire che la maggior parte delle volte abbiamo ragione"

Hatsue le rivolse un sorriso complice mentre si alzava per togliere i piatti sporchi, i suoi movimenti erano aggraziati e i lunghi capelli scuri le ondeggiavano sulla schiena come un mare di inchiostro.

"(Nome)-chan" Yuki le tirò l'angolo della manica, "poi mi fai vedere il tuo quirk?"

Lei si irrigidì di colpo, gli occhi rimasero fissi sul semplice tavolo di legno con la tovaglia a quadri, dal centrotavola un petalo di uno dei fiori si staccò dalla corolla svolazzando fino alle dita della ragazza.

Non poteva usarlo, non finché non capiva come averne il controllo.

Eijiro intuì subito cosa si celava dietro il suo improvviso cambio di espressione, la sua mano corse su quella della ragazza dandole una stretta confortevole.

"È stata una settimana impegnativa per tutti noi studenti della 1-A, non credi che (Nome) debba riposarsi? Anche gli Eroi hanno bisogno di una pausa"

La bambina soppesò quelle parole con la bocca socchiusa per qualche secondo, poi annuendo disse: "Hai ragione, non voglio che le faccia di nuovo male il braccio"

"Bene, chi vuole i biscotti?"
Hatsue posò un piatto pieno di cookies al centro del tavolo, l'aroma di cioccolato saturò in un attimo l'aria.

"Forse ho ancora un po' di spazio" esordì la bionda, provocando una risata generale.

Dopo aver finito i dolci e chiacchierato per un'altra mezz'ora, si alzarono tutti da tavola.

"Io andrò a dormire" disse Kaoru con un sonoro sbadiglio, dopo un'intera giornata di lavoro cominciata alle sei di mattina si sentiva stremato.

"Lo stesso vale per te, Yuki" le ordinò la madre, nel momento il cui la bambina stava per sgattaiolare al fianco di (Nome).

"Ma-" cercò di ribattere aggrappandosi alla felpa della ragazza, rimasta immobile accanto alla porta della cucina.

~Cuore scheggiato~ mha // Characters X readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora