Strange Weddings

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Non capii mai cosa mi nascondeva Bred, tuttoggi non ne ho idea... No, Bred, non ho intenzione di chiedertelo, non guardarmi così, dai.
So solo che Freddie in quel momento concepiva idee con la stessa naturalezza con cui si respira.

Oltre a quello non ci fu molto di importante...

Scherzo, scherzo, ovviamente.

Come vi ho detto, quel 1975 non si decideva a finire e, come ricordo, non avevo mai picchiato davvero Bred prima di allora.

Già, questa è succosa.

Io e Freddie eravamo nel giardino, lei coccolava Delilah e io calciavo qualche piccione spaventato.
Se non mi sbaglio c'era anche un gallo.
Sì, di sicuro c'era un gallo perché ricordo che mi stava per mordere, quello stronzo.

«Lascialo stare, poverino!» esclamò con pena Friederike.
«Oh, andiamo, Fred'! Cosa non ami? Scommetto che se passa uno scarafaggio lo saluti educatamente».
La corvina sbuffò, quando intrevedemmo un'ombra attraverso la finestra.
Io e Freddie ci guardammo.
Avevo dei capelli lunghi, molto lunghi.
Per quanto prendevamo in giro Bred, non poteva di certo essere lui.
«Hai visto anche tu?» domandò la ragazza.
Annuii fragorosamente.
Così io e Friederike rientrammo e, con nostro stupore, non trovammo nessuno oltre i due ragazzi.
«C'era una ragazza?» chiese Fred'.
«Sì, Chris» spiegò Bred, come se fosse ovvio.
«Ehm... tu ne hai mai sentito parlare?» domandai alla corvina in in sussurro.
«È la sua ragazza, ne avrà parlato almeno un centinaio di volte» lo difese Jeff.
Io e Freddie ci osservammo divertite.
Beato lui se ne aveva parlato.
Il divertito di Freddie, però, cominciò a prendere una brutta piega quando aprii bocca.
«Forse te l'avrà detto ieri quando eravate chiusi in camera sua a dicutere del "segreto"?» scherzai.
Ecco, se Friederike guardasse me come guardò Bred quella volta, io me ne scapperei in Messico.
Un po' perché mi prenderebbero per pazza perché parlo con i morti e un po' perché faceva davvero tanta paura.
E dico tanta.
Cazzo se faceva paura.
«Bred, io, tu, al piano di sopra» sentenziò.
Bred sorrise come se la nostra amica avesse fatto una bella barzelletta, prima di scuotere la testa.
«Ah, Robbie, visto che lo volevi sapere con cinque mesi d'anticipo: io ho intenzione di sposarla» annunciò.
«BRED. IO. TU. AL PIANO DI SOPRA» scandì Freddie.
«No, Freddie» ribatté calmo. «La ragazza con cui sto da due anni» qui ci scoccò uno sguardo annoiato, – cioè, rimanendo seri, chi cazzo l'aveva mai vista? – «è la donna della mia vita».
«Hiyo sio kweli» rispose Fred'.
«Ehm...» mormorò Bred.
«Ho detto che non è vero».
«Oh, sì che lo è».
«Non dire cazzate, sai che non è vero» si intromise Jeff.
E di nuovo stavano parlando africano alle mie orecchie.
No, letteralmente, Freddie urlò qualcosa prima di tirare per le orecchie il mio migliore amico e di trascinarlo su per le scale.
Passò un secondo e sparì anche Jeff, seguendoli di sopra.

Ora mi stavo incazzando.

Ma incazzando di brutto, eh.

Dopo un po' salii anch'io le scale, appostandomi dietro la porta, ma riuscii a sentire solo poche frasi.

«Pensaci,» udii la voce di Bred, «se non funzionasse, avrei rovinato tutto... O, peggio, se mi dichiarassi e lei non provasse assolutamente nulla per me, non mi vorrà più vedere, la conosco bene come il palmo della mia mano, andrà sicuramente così».
Dei passi risuonarono nella stanza, qualcuno aprì furiosamente la porta della camera dove si erano rintanati i tre cretini e per poco il mio migliore amico non mi cadde addosso, inciampando sul mio povero corpo rannicchiato dietro l'entrata.
«Robbie!» esclamò fingendosi arrabbiato.
Mamma mia, Bred, potevi sforzarti di più, ma apprezzo il tentativo, dai.
«Che... ehm... che cosa hai sentito?» chiese come se in fondo non gli importasse.
«Un bel nulla, solo una persona che ami quanto il palmo della tua mano o che so io» risposi.
Sorrise. «Tanto non lo saprai mai».
«Non nego, ma non prometto di rimanere buona».
Scrollò le spalle.
«Ok, dai, dillo».
Sbuffò. «C'è una persona... una ragazza».
Fischiai.
«Almeno è bella?» chiesi.
«Stupenda. È l'ultima persona al mondo che potrebbe mai amarmi».
«Nah, non ci credo... Insomma, sei Bred, tutti ti adorano... Sì, ok, sei scemo, stupido, rincretinito... ma poi ti passa».
«Probabilmente, non la pensa così».
Annuii diffidente.
Non la bevevo.
Bred è sempre stato deficiente, ma non fino a quel punto.
«Scusa, perché non glielo dici? Non ci perdi nulla».
Scosse la testa. «Invece, perderei tutto: un'amica, una compagna di risse, il mio migliore amico».
Non lo feci finire, gli diedi un pugno sul braccio. «Tu fai le risse senza di me?!»
«No, ma... cioé...»
«Se questa ragazza non ti ama, la ammazzo, giuro» promisi.
«E, comunque,» aggiunse, «Christine è fantastica. Sei tu che mi hai detto che chi non mi vuole non mi merita, no? Beh, probabilmente questa ragazza merita qualcosa in più, non è destino».
Freddie uscì dalla stanza più arrabbiata che mai.
«E, tanto per cambiare...» iniziò, ma appena mi vide la frase le si spezzò in gola. «Ehm... Il tuo migliore amico è un vigliacco».
«Questo lo sapevamo» scherzai.

Credevo alla storia della ragazza? No.
Ora ci credo? No, certo che no!
Ho rinunciato a fare domande? Sì, mi sono stufata dopo chissà quanti anni.

Perché nella vita non si ottiene sempre ciò che si vuole.
Freddie lo ottenne, ma poté goderselo per pochissimo tempo.
Non so se Jeff ebbe mai ciò che desiderava, ma di sicuro ora non lo ha.
Io non ho mai desiderato qualcosa di diverso da ciò che avevo... Forse perché avevo già tutto ciò di cui avevo bisogno: un migliore amico fantastico, un'amica geniale e un grande amico amante dell'elettronica pronto ad aggiustarmi le lampadine della luce.
Non ho mai desiderato altro.
So che Bred aveva un grande desiderio e, come sapete, non me lo riferì mai. Non so se io faccia parte di esso in qualche modo, forse è meglio che non lo sappia.
So, però, che anche lui, per quanto volesse dimenticare quella volontà, non la ottenne mai.
Forse, come dice sempre, è destino.

Mi chiamavano "Regina"Where stories live. Discover now