"It's that the future is scary without a Freddie Mercury."

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Non avevamo mai visto Jeff in quello stato.
Diventava completamente pietrificato ogni volta che Friederike gli rivolgeva la parola.
Aveva paura che scoprisse che noi sapevamo tutto.
No, non aveva paura, peggio.
Era completamente terrorizzato.

«Non preoccuparti» gli ripeteva Bred.
«Esatto» incalzai. «Ha già troppe cose per la testa, noi siamo l'ultimo dei suoi problemi».
Jeff represse un singhiozzo sordo.
Il mio migliore amico mi scoccò un'occhiata che sprizzava "Complimenti, davvero molto utile" da tutti i pori.
Borbottai qualcosa di rimando.
Non ero brava a consolare, quando una persona scoppiava a piangere davanti a me, mi sentivo molto in soggezione.
«Non ce l'ha nemmeno detto...» mormorò il castano con gli occhi lucidi. «Per lei siamo...» mi osservò malinconico, «l'ultimo dei problemi...»
Bred sbuffò. «Non devi pensare negativo, lasciala perdere, lo sai che è incapace in queste cose».
«Ehi!» protestai.
«Diciamo che è incapace solo perché è schietta e dice ciò che pensa senza problemi, senza dare peso alle conseguenze su chi ascolta!» ribatté il bassista. «E dovremmo prendere tutti esempio da lei, così nessuno avrebbe false speranze. Il mondo dovrebbe essere tirato avanti da persone come te, Rob... o come Freddie...»
Una lacrima gli rigò il viso.
«Perché la pensi sempre?» chiese Bred. «Non devi averla sempre come protagonista dei tuoi pensieri».
«Ma lei è la chiave per le soluzioni ai problemi della mia vita!» esclamò in lacrime. «E... e ora è solo un altro corpo che morde la polvere!»
«Ah, ma sei proprio fissato» borbottai seccata.
Bred mi osservò irritato.
Aveva gli occhi lucidi anche lui, ma non avrebbe mai pianto, era orgoglioso quasi quanto me.
Il mio volto si tinse di rosso, ritrovandomi ridicola a cercare di alleggerire la situazione.
Era troppo perfino per noi tre.
«Ehm... quando ce lo dirà, secondo voi, qual è il miglior modo di reagire per evitare che scopra... beh... tutto?»
I due si osservarono allibiti: nessuno di noi ci aveva pensato.
«Cerchiamo di imitare la nostra reazione iniziale» rispose infine il chitarrista con espressione seria. «È l'unico modo».
«No, non è vero» ribadì Jeff.
«Non glielo diremo, questo è deciso» sentenziai. «Non ci provare neanche, Jeff».
Scrollò le spalle e si asciugò velocemente le lacrime. «Siamo un optional per lei... Oramai il mondo per lei gira solo intorno alla sua Jimmie».
Formulò il pronome "sua" con un accenno di disprezzo.
«E non dimenticare Delilah, eh» aggiunsi.
«Secondo te lo ha preso da lei?» gli domandò Bred ignorandomi.
Jeff annuì. «Poco, ma sicuro».
Rimanemmo per un secondo intenti ad osservarci.
Sospirai. «Quindi vuol dire che anche Jimmie è...»

Condannata ad una morte certa?
Un altro corpo che morde la polvere?
Un morto che cammina?

Sì, in poche parole...

Bred deglutì a disagio.
«Basta!» esclamò Jeff tappandosi le orecchie. «Noi non fingeremo! Non possiamo fingere! Non a lei
«Calmati» ordinai gelida.
Eravamo tristi tutti, ma lui esagerava.
«Non se lo merita, Rob!» esordì il castano.

Lo so che state domandando la stessa cosa: "Quello è Jeff?"
Sì, diventa sempre così quando non sa gestire la situazione: un piccolo criceto con la rabbia.
Per fortuna, can che abbaia non morde, sennò saremmo tutti spacciati.

«Certo, ma non possiamo litigare con lei ora!» ribattei.
Bred mi posò una mano sulla spalla.
«Calmiamoci» proferì tranquillo.

Certo, è facile con la sua pokerface!

Gli occhi color verde bottiglia di Jeff si acquietarono nervosamente.
Mi morsi il labbro inferiore.
Cosa facevamo in quei casi?
Facile, chiedevamo un consiglio a Fred'!
Eppure...
Eravamo davvero spacciati senza di lei, completamente soli, pur essendo circondati da persone.
Mi strinsi a Bred in lacrime.
«Sei contagioso, Jeff» scherzò il ragazzo accarezzandomi i capelli.
Il bassista sorrise leggermente. «È che fa paura il futuro senza una Freddie Mercury a sdrammatizzare la situazione con un vestito stravagante».
Concordavo in pieno.

Mi chiamavano "Regina"Where stories live. Discover now