"Toronto"

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N.2

[una settimana dopo]
Erano circa le 6:00 di mattina e il volo era alle 8:30, e tutti sanno con quanta difficoltà io riesca ad alzarmi.

Andrea:Eleonora? Svegliati
Eleonora:mh?
Andrea:dobbiamo partire muoviti.
Eleonora:anra 5 mnt.

Mi giro dall'altra parte.

Non mi sveglia neanche una bomba.

L'unica che mi riusciva a svegliare era mia madre.

Sentì in lontananza suonare il campanello, probabilmente era Megan.

E poi le urla di mio fratello.

Andrea:non si sveglia!
Megan:ci provo io.

Perchè mi volete svegliare, sto tanto bene qui.

Sento i passi di Megan venire verso camera mia.

Megan:amore?
Eleonora:mh.
Megan:svegliati
Eleonora:no
Megan:Ele
Eleonora:che c'è!
Megan:svegliati.
Eleonora:noo!

Se ne va

Megan:è inutile.
Andrea:e se la portassimo a peso morto?
Christian:io ho un'idea.

Silenzio.

Poi ad un certo punto uno schiaffo d'acqua gelata mi fa quasi soffocare.

Eleonora:tu sei malato!
Christian:non è bella l'acqua in faccia eh?
Eleonora:fottiti.
Christian:dobbiamo andare da mamma.
Eleonora:cavolo mamma!

Mi inizio a vestire di corsa, prendo tutte le valigie e quasi inciampo nell'ultimo gradino.

Megan:perchè hai i capelli bagnati?
Christian:sarà caduta di faccia nel cesso.
Eleonora:vaffanculo, mi ha buttato un bicchiere d'acqua addosso.
Andrea:almeno ti sei svegliata
Christian:oh, se non ti sei svegliata del tutto posso...
Eleonora:no sono sveglia.

Entriamo tutti in macchina e andiamo verso l'aeroporto.

Mia madre ci aveva comprato i biglietti in bissness class, siamo una famiglia più tosto benestante.

E anche se il viaggio sarebbe durato all'incirca 4 ore la comodità prima di tutto.

Facciamo tutti i processi per l'imbarcazione, controlli trasporto, valige e poi finalmente saliamo sul nostro aereo.

Era gigantesco, il mio posto era in mezzo tra Megan e Andrea, mia madre sapeva bene che odiavo l'altezza, e soprattutto prendere l'aereo.

Quindi per tutto il viaggio ho tenuto stretta la mano di Megan mentre lei cercava di calmarmi.

Finalmente dopo il viaggio che sembrava fosse durato un'eternità siamo arrivati all'aeroporto di Toronto, e ho ringraziato chissà quale divinità di avermi finalmente fatto ritoccare terra.

Megan:Ele stai bene?
Eleonora:sono solo stanca.
Christian:come se non avessi già dormito abbastanza.
Eleonora:gne!

Ad un certo punto mentre ci incamminavamo verso l'uscita vedo un volto che avrei riconosciuto a chilometri.

Era mia madre con il suo nuovo compagno.

Lascio tutto e le corro incontro saltandole addosso.

Eleonora:MAMMA!
Mamma:bambina mia! Quanto mi sei mancata
Eleonora:anche tu non immagini quanto.

Mi allontano per vederla meglio.

Mark:sbaglio o ti sei fatta più alta.
Mamma:è vero, sei diversa.

Forse era vero, i miei fianchi si erano fatti più stretti, e tutte le mie curve erano più in risalto.

Poco dopo arrivano anche gli altri.

Dopo un bel po' di saluti e abbracci, ci stacchiamo e facciamo respirare mamma.

Mark:che ne dite se vi faccio vedere la casa dove starete.
Christian:si andiamo!

Dopo circa 15 minuti arriviamo davanti a quasta grande villa con il giardino enorme, i muri bianchi e tantissime finestre.

Eleonora:è fantastica.
Mamma:avrete una stanza ciascuno, ma ci sono solo 3 bagni.
Megan:solo?
Mark:bhe entriamo.

La casa era enorme, la cucina era spaziosa e piena di cassetti.

Salendo sopra c'era un corridoio con tutte le camere da letto con delle etichette con i nostri nomi.

Christian:è gigante!

Entro nella camera con il mio nome, aveva il letto matrimoniale, con le coperte beige e le tende color panna.
Un grande armadio copriva un'intero muro e su un lato una porta di legno.

Mamma:questa è camera tua, dietro quella porta c'è il bagno.
Eleonora:mamma è fantastica.

Mi affacciai alla finestra, c'era una vista splendida, tantissimi alberi e tantissimo verde.

La casa non era in pieno centro, però era a pochi passi dalla città, infatti poche case più in là si iniziavano a vedere i grattacieli e i vari negozi e appartamenti.

Iniziai a sistemare tutto in quella che avrei chiamato camera da letto per solo quest'estate, anche se farei di tutto per viverci tutta la vita.

Poi andai a vedere come se la stavano cavando gli altri.

Ogniuno aveva ordinato le proprie cose e si era impossessato della propria camera.

Mamma:Ele! Ragazzi venite a salutarci.

E poi, ovviamente potevo vedere mia madre più spesso, ma il problema era il tempo, doveva già scappare a lavoro.










Spazio autrice
Buongiorno ragazzi, un'altro capitolo per voi.
Spero vi stia piacendo per il momento, vi ringrazio tantissimo tutti, e come al solito ci vediamo con il prossimo capitolo.❤️

~𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒆𝒂𝒗𝒆 𝒎𝒆 𝒂𝒍𝒐𝒏𝒆~ Aidan Gallagher love story🥀Where stories live. Discover now