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"Il tuo respiro prima... ecco..." lo osservai torturarsi il labbro inferiore coi denti. Sembrava a disagio.

"Il mio respiro cosa Chim? È tutta la sera che quel tuo amico ti respira nell'orecchio e ora perché lo faccio io ti infastidisce?" Come poteva infastidirsi se facevo io un gesto del genere e non un perfetto sconosciuto? Dopotutto avevamo sempre dormito assieme, perciò non ci eravamo mai imbarazzati nello scambiarci effusioni. Cosa era cambiato adesso?
È vero anche, che poco fa, avrei voluto fare ben altro che lasciargli un semplice bacio sul collo, avrei voluto stranamente marchiarlo in modo che quel tipo là fuori capisse di dover stare al suo posto, avrei voluto che tutti quella sera sapessero che era di 'mia proprietà', ma fortunatamente la ragione era tornata a farsi sentire ricordandomi che non avevo mai avuto nessun diritto del genere su di lui; ricordandomi che avevo un fidanzato e che questa mia strana ossessione doveva essere rivolta a lui e non allo scricciolo rosa che avevo davanti.

"Taemin è solo un amico... anche tu in verità, ma ecco... non so perchè, ma... mi sono eccitato" sussurò appena, il viso abbassato che iniziava a diventare sempre più rosso, rendendolo particolarmente sexy.
Bastò quella frase appena accennata a far mandare a puttane tutti i miei buoni propositi.

"Cazzo Chim"
Mi voltai di scatto e con un unico movimento lo feci aderire contro la parete al lato della porta. Non me ne fregava un cazzo se il mio ragazzo o uno dei nostri amici fosse potuto entrare da un momento all'altro.
La ragione aveva lasciato spazio all'istinto e il mio istinto in quel momento era su un treno che percorreva una strada tutta sua. Volevo sentire le sue labbra sulle mie, e le volevo sentire ora.
Le mie mani strette ai suoi fianchi, le sue appoggiate sul mio petto, fu un attimo e le nostre labbra furono le une su quelle dell'altro.
Le sue labbra erano morbide e carnose, una vera delizia per le mie.
La mia lingua bussò leggermente sulle sue labbra piene che si schiusero immediatamente concedendomi l'accesso.
Le nostre lingue incontrandosi generarono una danza che mi scollegò completamente il cervello. Non percepivo più niente, il rumore della musica risuonava lontano mentre al mio orecchio arrivava solo il dolce suono emesso dalla sua bocca.
Il calore che il suo corpo rilasciava al mio passaggio era pura benzina per il mio spirito.
Era un bacio dolce, un bacio esplorativo, una bacio in grado di uccidermi.
Presi finalmente il controllo del mio corpo trasformando quel bacio fin troppo quieto per i miei gusti in un bacio bisognoso, desideroso carico di passione e voglia repressa.
Temevo che Jimin mi allontanasse per l'irruenza improvvisa, ma con mio grande stupore invece mi strinse maggiormente ricambiando il bacio con la stessa potenza.

La porta che si aprì improvvisa ci spaventò facendoci allontanare. Il fiato leggermente corto a causa della troppa mancanza di ossigeno.

"Prendetevi una stanza" un signore non più giovane oramai, entrò barcollando verso il cesso iniziando a pisciare lasciando la porta spalancata, incurante se ci fosse qualcuno o meno.

Afferrai Jimin e lo spinsi fuori da quel bagno. Mi sentivo ancora frastornato da quel bacio, ma ero sicuro di non volere che la vista di un ubriaco che rilasciava i suoi bisogni davanti a chiunque fosse un momento che venisse registrato dallo sguardo di Jimin in quel momento.

"Tae inizia ad andare, io vi raggiungo subito" sembrava turbato.

"Chim..." cercai di afferrargli la mano cercando di infondergli un pò di calma. Si starà già pentendo conoscendolo, facendosi martoriare dai sensi di colpa.

"Cazzo Tae, se non fosse entrato quel tipo probabilmente mi sarei fatto anche scopare da te in quel lurido cesso, perciò adesso vai dagli altri come se non fosse successo nulla e lasciami 5 minuti per riprendermi. Se ti chiedono di me, digli che ho avuto un attacco di diarrea o quello che vuoi" sciolse fulmineo l'intreccio tra le nostre mani e si diresse nuovamente verso il bagno.
Ero tentato di seguirlo, ma forse era il caso che faccessi come aveva detto lui.
Meglio stare distanti per qualche minuto.
Il suo sapore dolce era ancora sulle mie labbra.
Cazzo Jimin aveva ragione, se quell'uomo non fosse entrato interrompendoci non so fin dove mi sarei spinto, il suo corpo rispondeva completamente al mio.
Merda, merda, merda. Sono proprio un coglione. Come accidenti ho fatto a baciare Jimin? Non posso neanche dare la colpa all'alcool perché io lo volevo.
Lo volevo disperatamente. Lo volevo da quando era entrato in quel dannato bagno da solo. Lo volevo quando aveva emesso il primo gemito in risposta al mio respiro sul suo corpo. Lo volevo ancora prima di stasera. E accidenti a me, lo volevo ancora.
Arrivai al tavolo ancora scosso da tutti quei pensieri e da quelle sensazioni che il corpo di Jimin tra le mie mani mi aveva lasciato.
Jin mi fissò, non ebbe bisogno di parole per capire che qualcosa non era come doveva essere.

Jimin arrivò dieci minuti dopo. Avevo detto agli altri che avevo scazzato in bagno e avevamo avuto una piccola discussione. Ci avevano creduto, dopotutto non ero di molta simpatia in quei giorni e lo strano sguardo che mi lanciò quando tornò diede loro un ulteriore conferma.
Jimin riprese posto vicino a Taemin. Fin troppo vicino per i miei gusti. Per non parlare di come stava civettando con lui. Se voleva infastidirmi ci stava riuscendo tranquillamente.

"Tae andiamo a casa? Non mi sento tanto bene" Jungkook si appoggiò sulla mia spalla, gli passai una mano sul volto. Stava veramente male, sudava ed era pallido.

"Ragazzi noi andiamo a casa. Kookie non sta bene. Ci aggiorniamo domani?" Jimin evitò appositamente il mio sguardo. Mi sentivo una merda.
Non potevo rovinare la nostra amicizia per un capriccio dettato dall'istinto.
Dovevo darmi una regolata. Jimin era il mio migliore amico e desiderare di portarselo a letto non rientrava nei comportamenti adatti ad un'amicizia.
Avevo qualcosa che non andava.
Ora ne avevo la certezza.

l'amore si nasconde nei piccoli gesti / Vmin /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora