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La febbre sembrava finalmente essere calata, ma il suo corpo era ancora indolenzito e debole.

Si alzò a fatica doveva mangiare, ma prima avrebbe fatto una doccia. Odiava sentirsi tutto appiccicoso.
Sentì la porta di ingresso chiudersi. Possibile che Tae fosse già tornato? Probabilmente se l'era solo immaginato. Tenendosi con forza ai piedi del letto, raggiunse il comò. Imprecò malamente e sospirò.
Era riuscito a picchiare il ginocchio contro lo spigolo del mobile.

«Serve una mano, piccoletto
Una voce profonda e graffiante stava sussurrando queste parole dall' ingresso della stanza. Sobbalzò.

"Yoon cosa ci fai tu qui?" mormorò imbarazzato.

"Ero preoccupato" mormorò.

"Capisco, ma come sei entrato?"

"Le chiavi piccoletto, me le ha date Tae. Era impegnato e non poteva muoversi, perciò mi ha chiesto di passare a tenerti compagnia"

"Come sempre. A volte mi chiedo se sia più importante io o il suo lavoro" sospirò affranto, una piccola parte di lui sperava ancora che Tae scegliesse di stare con lui, ma la realtà era ben diversa. Tae aveva messo sempre prima tutto il resto. Jimin, il lavoro, nuovamente Jimin, gli amici, ancora Jimin e infine forse si ricordava del suo ragazzo. Era stanco di essere scelto sempre come ripiego.

"Hai mangiato?" Chiese sottovoce Yoon, quasi temendo di disturbare eccessivamente i suoi pensieri.

"No, non ancora. Prima però volevo farmi una doccia" Jungkook si riscosse.

"Dai forza vatti a lavare mentre io ti preparo qualcosa. Però lascia la porta aperta, vorrei assicurarmi che non ti succeda nulla"

"Hyung sono grande abbastanza per badare a me stesso"

"Lo so Kookie, lo so. Te lo chiedo per favore. Puoi farlo?" Era già di schiena, una mano sulla maniglia pronto ad uscire.

"Va bene hyung, farò come chiedi" dichiarò mentre il menta lasciava la stanza.

Finita la doccia Jungkook si sentiva molto meglio, come rinvigorito. Dalla cucina sopraggiungeva un buonissimo odore che l'attirò come il miele con le api.

"Mmmm... che buono odore hyung. Cosa hai preparato?"

"Ti ho fatto un pò di riso in brodo, hai bisogno di mettere qualcosa nello stomaco e di reidratarti"

Jungkook si sentiva bene, Yoon lo stava coccolando, gli stava dando attenzioni che ormai non riceveva da tempo, troppo tempo.

"Marmocchio, neanche riesci a mangiare decentemente" Yoon si allungò sul tavolo e con un dito andò a pulirgli l'angolo della bocca, dove vi si era appoggiato un chicco di riso.
Jungkook tremò. Dei brividi lo percorsero dalla punta dei capelli fino ai piedi.
La mano di Yoon era fresca, ma il punto in cui lo stava toccando era bollente, quasi ustionante.
Chiuse gli occhi beandosi di quei brividi e di quelle mani fredde che lasciavano segni di fuoco ora sulla sua fronte e tra i suoi capelli.

Il rapporto con Yoongi era sbagliato, lo avevano già messo in chiaro l'ultima volta. Era iniziato tutto una sera, poco dopo che era tornato, si erano ubriacati ed erano finiti in un bagno a baciarsi e strusciarsi. Poi la cosa era continuata, Jungkook diceva a Tae che finiva tardi di lavorare, ma in realtà passava le ore a casa di Yoon. Si sentiva uno schifo nei confronti del suo ragazzo, ma non era riuscito a fermarsi. Questo fino al ritorno di Jimin.
Non sa se fosse perché l'amico condivideva l'appartamento con il menta o perché improvvisamente Tae era tornato a sorridere a causa sua, ma avevano deciso di comune accordo di smetterla con tutto ciò che stavano facendo. O forse la decisione era stata più sua dopotutto.

l'amore si nasconde nei piccoli gesti / Vmin /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora