Capitolo 21

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Le mie ciglia si aprirono e raggiunsi con la mano il materasso per scoprire che l'altro lato del piccolo letto era vuoto. Mi guardai intorno nella stanza per vedere i suoi vesti, scarpe o qualsiasi cosa ma tutte le sue cose erano sparite.

Guardai verso Isabella che era ancora addormentata con il trucco sbavato sul viso e i con i suoi capelli in un mucchio di nodi.

Ero ancora nuda e non notai il sangue che aveva macchiato le lenzuola ieri sera.

Poi, mi resi conto.

Non ero più vergine.

Avevo perso la verginità con Harry Styles.

Non lo potei trovare da nessuna parte e ciò mi fece preoccupare. Non intendevo se stava bene, ma mi preoccupavo se questo era un altro dei suoi giochi e io ero il suo piccolo giocattolo.

Sentii i miei occhi riempirsi di lacrime mentre realizzai che Harry mi aveva lasciata la scorsa notte, mentre dormivo, dopo che abbiamo fatto sesso.

Improvvisamente iniziai a piangere. Non sapevo perché iniziai ma sapevo solo che stavo male. Finalmente mi sono data a un ragazzo che pensavo potesse trattarmi bene ma invece mi usa e poi mi lascia.

Sentii Isabella rigirarsi sul letto e sollevare la testa dal cuscino.

"Avery?" I suoi occhi erano ancora chiusi mentre guardavo verso di lei.

"Si," dissi, asciugandomi le guance bagniate.

I suoi occhi si aprirono e si spalancarono verso di me nascondendomi nuda sotto le coperta. I suoi occhi vagarono verso il sangue e poi di nuovo verso la lacrima che rigava il viso.

"Avery!" si alzò di scatto dal letto e si sedette sul mio."Forse tu e Harry... Dov'è?"

Scossi la testa e scrollai le spalle mentre le lacrime tornarono.

"Cosa è successo?" chiese di nuovo, strofinando la mano lungo la mia schiena nuda.

Mi asciugò le lacrime di nuovo. "Siamo stati in questo bar ieri sera perché voleva parlare. Mi ha chiamato alle due del mattino e, essendo la bella amica che ero, l'ho incontrato lì. Abbiamo parlato, poi mi ha chiamato "la sua ragazza" dopo che il cameriere guardò le mie tette, ci baciammo in macchina e dopo siamo venuti qui e una cosa tira l'altra..."

Isabella mi guardava in soggezione, come se lei non si aspettasse che facessi queste cose. Poi di nuovo, non mi aspettai neanche io di farlo.

Portai con me il piumino del letto fino a quando non misi una biancheria intima e un nuovo reggiseno.
Isabella si avvicinò a me, voleva maggior dettagli. La conoscevo troppo bene.

"E' stato doloroso?"

Aggrottai le sopracciglia."Quale parte? Quella in cui il ragazzo ti lascia dopo aver fatto sesso o la parte reale del sesso?"

Isabella mi aiutò a portare le lenzuola verso la porta.
"Avery," iniziò, "Dovresti chiamarlo."

Scossi la testa, "No. Non voglio parlare con lui.

"Devi vederlo a lezione, però." Mi ricordò Isabella.

Guardai l'orologio sul comodino e realizzai che la lezione sarebbe iniziata tra poco. Lasciai cadere le lenzuola per terra e mi avviai verso l'armadio. Le mie gambe mi stavano uccidendo e avevo un mal di testa da mancanza di sonno. Afferrai la prima felpa che vidi e misi un paio di jeans. Misi le mie Uggs e corsi fuori dalla porta con le mie cose.

Temevo il fatto che avrei dovuto sedermi accanto a Harry durante tutta la lezione.

Mentre camminavo nell'edificio mi trascinavo lungo il corridoio, cercando di andare in classe il più veloce possibile. Le gambe mi stavano uccidendo e non potei pensare.

Quando aprii la porta non vidi Harry seduto al suo solito posto. Era in fondo alla classe guardando il suo portatile. E stava anche portando i suoi occhiali.

Sentii il cuore affondare nel petto mentre mi lasciai cadere al mio solito posto e tirai fuori il portatile.

Tirai le maniche della felpa sopra le mani e pressai il tessuto contro la tempia.

Dio, perché questo dolore è così terribile? Dovrei solo andare da lui e parlargli o lasciarlo in pace?

Lui mi ha fottutamente lasciato sola dopo che aver preso qualcosa da me che non posso più riprendermi. Faceva male.

Guardai verso di lui per vederlo fissarmi.

Mantenni lo sguardo per un secondo prima che lui lo sposasse guardando giù il suo schermo.

Il professore iniziò la lezione e mi appoggiai alla spalliera del mio posto. Decisi che non avevo intenzione di fare nulla oggi. Niente di importante stava accadendo e per finire, il mio cuore era distrutto e fuori stava piovendo. Era così deprimente.

Posai la testa sulla tastiera e fissavo il posto vuoto accanto a me. Chiusi gli occhi e la prima cosa che vidi erano i nostri corpi pressati insieme. Scacciai via i ricordi. Ero sul punto di piangere e non volevo farlo in mezzo alla classe.

"Signorina Jefferson." Sentii, scattando verso l'alto la testa da tavolo, "Forse potresti dirci come finisce il libro."

Non stavo prestando attenzione, di che libro stava parlando? Ne abbiamo letti tanti questo trimestre.

"Io-" guardai indietro verso Harry e poi verso il professore prima di afferrare il mio portatile e iniziando a camminare giù dalle scale verso la porta. "Ho bisogno di andare." Finii, "mi è successa una cosa e io-"

Mi guardò che se fossi pazza. Prima di uscire nel corridoio vidi Harry alzarsi per dire qualcosa ma dopo si risedette e me ne andai via.

Crollai in corridoio scivolando giù dal muro sul pavimento. Le mie ginocchia abbracciarono il mio petto mentre ero seduta a piangere.

Non mi era mai piaciuto così tanto qualcuno al fine di dargli così tanto di me. Il fatto era che: era la prima volta che avevo realmente lasciato che questo accadesse e sono finita con il cuore spezzato, meravigliandomi se l'amore avesse questo valore.

Presi le mie cose e lentamente camminai lungo il corridoio. Stavo andando in macchina quando qualcuno mia fermò.

Garrett mi stava di fronte.

"Cosa?" Chiesi, uscì fuori ma non ero in buono stato e non volevo.

"Stai bene?"

Aggrottai le sopracciglia.

"Come lo sai?"

"Stessa lezione. Ero ad inglese."

Annuii.

"È successa una cosa ieri." Risposi alla sua domanda.

"Ho sentito." Si grattò il retro del suo collo.

Mi girai intorno, avevamo fatto rumore?

"Chi te lo ha detto?" Scattai.

"No," arrossì. "Ho davvero sentito. Voi ragazzi non eravate molto calmi la scorsa notte..." Arrossii e affondai nel posto del guidatore.

"Ho visto lui lasciare la tua stanza," iniziò, "se ne è andato attorno alle cinque del mattino. Stavo lasciando la stanza per andare a fare jogging e stava camminando portando le sue scarpe, le chiavi della macchina, e il telefono in mano."

Misi le mani sulla mia faccia e scossi la testa.

"Lui sembrava un po' arrabbiato ma determinato. Come se stesse andando in missione ."

"Grazie per avermelo detto, Garrett." Provai a fare il mio miglior sorriso.

Sorrise di rimando, scusandosi.

"Non posso immaginare come ti senti adesso. Deve far male."

Annuii mentre chiusi lo sportello della macchina e misi in moto.

***

Frat Boy h.s. (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora