Nuovi arrivi

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Chiudo lo sportello del mio armadietto e mi appoggio con la schiena tenendo il quaderno che ho in mano stretto tra le braccia. Oggi sono venuta a scuola prima e non c'è quasi nessuno. Fisso il pavimento persa nei miei pensieri, chissà dov'è Hayden, oggi aveva un progetto da terminare e sarebbe dovuto venire prima anche lui. Inizio a camminare per i corridoi, le porte sono tutte chiuse e le uniche fonti di luce sono quelle dei corridoi che nonostante funzionino non illuminino molto, è una giornata nuvolosa, tra poco sarà inverno. Arrivo davanti alla porta della mensa, mi soffermo a guardarla e poi la apro, è completamente vuota, percepisco un senso di solitudine. Entro e mi metto a camminare per la stanza facendo attenzione a non picchiare contro qualche sedia o tavolo. Silenzio, l'unica cosa che c'è. Strano come ormai mi sia abituata a quella sensazione di solitudine e silenzio pure quando la mensa è piena, come se tutta la confusione svanisse nel nulla e non riuscissi a percepire nessun rumore, tipo sott'acqua, penso fissando l'enorme vetrata che si trova dall'altra parte della sala. Mi soffermo a guardare il mio riflesso, non sono niente di che in realtà, ho i capelli castani, oggi raccolti in una coda alta che mi arriva quasi a metà schiena, e gli occhi marroni. Distolgo lo sguardo dal vetro e mi metto a osservare la stanza, dall'angolo in cui sono riesco a vedere ogni singolo dettaglio. Prendo il telefono dalla tasca dei jeans per guardare l'ora, 07:20, ho ancora tempo per andare da qualche altra parte così mi avvio verso la porta. Esco e giro a destra, continuo a camminare fino ad arrivare davanti all'aula di storia, Hayden dovrebbe essere qui. Apro la porta, c'è un gruppo di ragazzi ma Hayden non è lì, mi avvicino a loro e dico: "Scusatemi sapete per caso dove posso trovare Hayden Thompson? Dovrebbe essere qui", "Mi dispiace ma non ho idea di chi sia" dice una ragazza, gli altri mi guardano quasi perplessi e da lì capisco che non lo conoscono nemmeno loro, "Va bene grazie lo stesso" concludo poi uscendo dall'aula.

A questo punto penso che andrò in classe, alla prima ora ho fisica, non che la cosa mi entusiasmi più di tanto, ma mi dirigo comunque verso l'aula. Entro e mi vado a sedere in uno degli ultimi posti, quello vicino alla finestra, e appoggio il quaderno sul banco. Appoggio le braccia e la testa sul banco, "ma dov'è Hayden?" dico poi sollevando la testa, non abbiamo praticamente nessun corso in comune quindi ci siamo sempre visti prima o dopo le lezioni, non abbiamo mai saltato un giorno ed è per questo che sono preoccupata. Prendo il telefono per vedere se ho qualche notifica, ma niente, non importa probabilmente non è venuto a scuola.

Non manca molto all'inizio delle lezioni e fuori nei corridoi si sentono già le voci degli studenti. Poco a poco la classe si riempie, c'è solo un posto vuoto. Il prof entra, appoggia vari libri e quaderni sulla cattedra e dice: "Buongiorno ragazzi, da oggi nel nostro corso ci sarà una ragazza in più", faccio una smorfia appena sento quelle parole, "E' nuova qui, trattatela bene e aiutatela se ha bisogno di qualcosa, dovrebbe arrivare tra poco, noi intanto iniziamo". L'idea di avere qualcuno di nuovo in classe non mi entusiasma per niente, io le persone non le sopporto proprio, spesso hanno una doppia faccia e appena ti fidi decidono di tradirti.

La porta si apre e si intravede un viso e dei ciuffi di capelli che sembrano castani, "Prego entra" le dice il prof, una ragazza spalanca la porta e si posiziona affianco al prof che le dice di presentarsi, "Piacere mi chiamo Hikari, mi sono appena trasferita qui e spero di andare d'accordo con tutti voi" dice lei concludendo con un sorriso, la guardo corrugando le sopracciglia, avete presente quando qualcuno non vi piace a pelle? Ecco esattamente così, lei non mi piace. È alta più o meno come me, ha dei capelli castani che porta a caschetto con la frangia, devo dire che le stanno bene, e ha gli occhi verdi. "Hikari accomodati pure nel banco vuoto così possiamo ricominciare la lezione" dice il prof prima di ricominciare a spiegare. Mi soffermo a guardare la nuova arrivata per un po', speriamo non sia come le altre.

𝚁𝚒𝚊𝚙𝚛𝚘 𝚐𝚕𝚒 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒Where stories live. Discover now