38. DUE FUOCHI

4.7K 105 30
                                    

Quando finimmo di fare colazione ripulii tutto e tornammo in camera insieme.

"Devo scendere piccrè."

disse prendendosi dei vestiti puliti dalla cabina armadio.

"Dove devi andare?"

chiesi mentre rifacevo il nostro letto, così da averlo sistemato, mi teneva così impegnata che non mi lasciava nemmeno pulire la casa.
Voleva addirittura assumere una donna delle pulizie ma io non mi fidavo.

"Agg fa e solit cos."
(Devo fare le solite cose)

quando finii di fare il letto lo vidi fissarmi accanto alla porta del bagno in camera.

"Cosa stai aspettando?"

senza rispondermi mi prese la mano e mi chiuse in bagno con lui.

"Facimm a docc assiem."
(Facciamo la doccia insieme)

mi sfilò velocemente la sua maglia che avevo indosso mentre mi lasciava dei baci sulle labbra.

"Ma farai tardi."

dissi sorridendo per la fretta che aveva nel togliermi gli indumenti di dosso.

"C' m' n mbort."
(Che mi interessa)

si tolse i boxer e mi prese in braccio entrando nella doccia, per fortuna ci entravamo, altrimenti sarebbe stata una cosa alquanto scomoda.

Aprii l'acqua tiepida, come sapevo piacere a Ciro, con una mano, mentre con l'altra mi mantenevo a lui.

"Ti amo assaij."
(..tanto)

disse contro la mia pelle bagnata, che stava baciando, mentre io gli accarezzavo i capelli.

"Ti amo anche io Cì."

mi morsi il labbro quando sentii la sua eccitazione premere contro il mio bacino, com'era possibile che avevo tutto quell'effetto su di lui?!
Non che mi dispiaceva.
Perché significava che per lui ero attraente e davvero bella, e mi amava davvero.

Mi afferrò il viso in una mano e unì le nostre labbra baciandomi con foga e chiedendo l'accesso con la lingua che non gli venne negato. Mentre ci stavamo baciando lo sentii entrare in me senza preavviso e sussultai.

"Ti ho fatto male?"

chiese preoccupato fermandosi subito e il mio cuore si scaldò ancor di più.

"No, mi hai presa alla sprovvista."

dissi motivando la mia reazione così da non farlo continuare a preoccupare e unendo di nuovo le nostre labbra riprese a spingere prima piano e poi più velocemente.

"aah Ciro."

gemetti nascondendo il viso nel suo collo e mantenendomi forte alle sue spalle.

"Sei mia piccrè."

ringhiò contro la mia pelle prima di lasciarci un bacio continuando a spingere in me.
Inarcai la schiena graffiando leggermente la sua pelle della schiena.

"Sono tua Cì.."

lo sentii sorridere mentre stringeva le mie cosce e lo sentii irrigidirsi dopo un po' segno che stava per venire, ma lo stesso anche io.

"Stai venendo ciù ciù?"

chiese in un gemito di piacere ed io annuii ansimando. Dopo le ultime spinte venimmo insieme e sentii il suo liquido scorrere in me.

Ci lavammo insieme, io lavai lui e lui lavò me, e uscimmo dalla doccia dopo quasi un'ora.

"L'avessma fa chiù spess."
(Dovremmo farlo più spesso)

disse Ciro allacciandosi l'asciugamano attorno alla vita.

"Cosa precisamente?"

chiesi restando vaga e lui fece un ghigno.

"Tutt e doij cos."
(Tutte e due le cose)

mi diede un bacio tra i capelli prima di andarsene in camera.
Mi asciugai, compresi i capelli e indossai l'intimo pulito.

Come Ciro aveva cose da fare, anche io dovevo occuparmi degli affari di famiglia.
Tornai in camera e lo vidi già vestito con uno dei suoi jeans e una delle sue solite maglie della versace.

"Che ne dici se mi occupo io di tutto e tu stai qua?"

chiese allacciandosi le scarpe e alzai gli occhi al cielo mentre sceglievo cosa indossare.

"Non ricominciare Cì."

presi un pantalone dell'adidas nero con le strisce bianche ai lati e una maglia aderente che lasciava scoperta la schiena, la quale aveva solo un incrocio.

presi un pantalone dell'adidas nero con le strisce bianche ai lati e una maglia aderente che lasciava scoperta la schiena, la quale aveva solo un incrocio

Hoppla! Dieses Bild entspricht nicht unseren inhaltlichen Richtlinien. Um mit dem Veröffentlichen fortfahren zu können, entferne es bitte oder lade ein anderes Bild hoch.

"Vabbuò però tuorn ambress e chiamm quand e fernut, ij esc cu' Edoardo."
(Va bene però torna presto e chiamami quando hai finito, io esco con Edoardo)

mi girai e lo guardai mentre stava davanti allo specchio intento a pettinarsi i capelli e infilarci quintali di gel tra essi.

"Va bene, mi accompagni tu al capanno?"

gli chiesi affiancandolo e sistemando i miei capelli neri dietro l'orecchio.
Dovevo andare al capanno ad occuparmi degli ultimi scarichi di droga che sarebbero arrivati della settimana, dato che era sabato.

"A prossima vot c' t' vai accattà e vestit veng cu te, accussì nun t'accatt chiù sti pann c fann vrè tutt' cos'."
(La prossima volta che ti vai a comprare i vestiti vengo con te, così non ti compri più sti vestiti che fanno vedere tutto)

disse quando si girò verso me e mi prese la mano facendomi fare una giravolta su me stessa.

"Ma non si vede niente, devi esagerare sempre."

ridacchiai alzandomi sulle punte e lasciandogli un bacio sull'angolo delle labbra, così da fargli togliere quell'aria serie.

"Sese a sai long'."
(Sisi, la sai lunga)

mi morsi il labbro per non ridere alle sue parole e uscimmo dalla camera mentre io infilai un coltellino nella tasca del pantalone della tuta.

"Fai il bravo anche tu comunque."

dissi mentre uscimmo di casa.

"Altrimenti c faij piccrè?"
(Altrimenti che fai piccola?)

chiese sfidandomi, mentre entrammo nell'auto che usava più spesso negli ultimi tempi.
Inarcai un sopracciglio accavallando le gambe e raddrizzando la schiena, mentre lui mi guardava divertito, intento a mettere le chiavi nel nottolino della macchina.

"Altrimenti t spezz ij e cosc a te."
(Altrimenti ti spezzo io le gambe a te)

dissi seria ma allo stesso tempo divertita.

"Chist è proprij nu suonn ciù ciù."
(Questo è proprio un sogno ciù ciù)

fece schioccare la lingua sotto al palato e iniziò a guidare.

"Si poi vedremo mio caro Ricci."

Spazio autrice:
Verranno giorni bui per i nostri giovani innamorati, preparatevi a tante sorprese.

-Mandy

SEI PAZZA COME ME!Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt