64. Non sfidate Ginny Weasley

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Il fine settimana era arrivato in fretta. E, con lʼarrivo del fine settimana, Ginny Weasley si era praticamente sepolta nel suo baule, nella speranza di scovare i vestiti giusti per unʼuscita che, a lei, pareva quasi irreale. Blaise Zabini, quando era uscita dallʼinfermeria, glielʼaveva proposto con disinvoltura e lei, senza riflettere, aveva accettato.

«Morgana, ma chi me lʼha fatto fare? E tu, Polpetta, non ridere, okay?» disse la ragazza con in mano un dolcevita nero, fissando la sua puffola che si muoveva nella gabbietta. Pareva davvero che volesse risponderle, con quegli squittii entusiasti.

«Che combini?» la testa riccia di Hermione aveva fatto capolino dalla porta. Anche se aveva la stanza singola, la ragazza aveva ancora lʼabitudine di spuntare allʼimprovviso.

«Il maledetto Caposcuola. Non tu, lʼaltro.»

«Che ti ha fatto, stavolta?» ridacchiò Hermione.

«Il maledetto mi ha invitato a Hogsmeade. E ora che accidenti mi metto? Non ho niente di niente. Solo maglioni informi fatti da mia mamma, o maglioni diventati ormai troppo piccoli che mi fanno parere una.. una... oh, non lo so!» e sconfitta, la rossa si lasciò cadere sul letto, ficcando la testa nel dolcevita che aveva brandito tutto il tempo come unʼarma.

«Gin! Non potresti mai sembrare una... insomma hai capito. E poi hai un baule pieno di vestiti, ci dovrà pur essere qualcosa da mettere...»

«Vedi tu. Non ho le forze per rimetterci le mani. Se riacchiappo quella schifezza color zucca che mi ha regalato la prozia Tess a Natale, vomito.»

Hermione allora infilò la testa nel baule per uscirne con un maglioncino color crema a treccine, molto carino. «Ce li hai dei jeans? Sennò te li presto io.»

«Sì, penso di sì.»

«Poi ti metti il mantello e voilà. Sei carina e non troppo troppo esagerata. Sennò cʼè sempre il regalo della prozia Tess.»

«Tu sapevi fare quelle fiamme blu, tanto carine. Puoi dargli fuoco? Sono nervosa, Herm.»

«Non dico che non devi esserlo, però non è necessario. Blaise è uno in gamba.»

«Il problema è proprio quello, maledetto lui. Mi piace. E se capita come con Harry?»

«Oh, Ginny, non lo puoi sapere finché non provi. E poi credo che Harry sia un caso un poʼ particolare. Con tutto quello che ha passato.»

«E mi ha detto che gli piaccio. Oh, insomma, mi ha detto molte cose! E io non so, davvero, se fidarmi. Credo di aver ascoltato troppo le paranoie di Ron, ecco.»

«Gli piaci da un bel poʼ e tuo fratello non era attendibile prima, figurarsi adesso.»

«Che? Scherzi? Cioè, non su Ron, quello lo so. Ma Blaise? Davvero?»

«Sono settimane che provo a dirtelo...»

«Per Merlino e Salazar a braccetto! Dai spicciamoci, o la va o la spacca!»

«Brava, così mi piaci.»

«Ehi, ma tu hai dato una tastatina al tuo Prefetto!?»

«Oh!» Hermione arrossì, ma rise «Facciamo così, io mi faccio coraggio e pure tu. Oggi tastiamo con mano i serpeverde!»

La puffola squittì in assenso e le due ragazze scoppiarono in una fragorosa risata.

~

Blaise sorrise, con animo leggero. Il pomeriggio con Ginny si stava rivelando davvero piacevole! Avevano preso una burrobirra fumante, aromatizzata alla cannella, avevano passeggiato per i negozi - evitando chiaramente i Tiri Vispi - e ora si erano fermati a guardare la vetrina di un negozio di manici di scopa. Cʼera un nuovo modello, da corsa, veramente bello! Chissà se la rossa si sarebbe arrabbiata, se lui lʼavesse presa per mano! Allungò le dita, sfiorandole la mano come in una carezza, quando una voce furiosa li fece sobbalzare.

La profezia dei fondatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora