Speciale 1: Charlie e Daphne

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«Charlie, ragiona» sua madre continuava a seguirlo mentre lui preparava la valigia, o meglio lo zaino. «Non puoi portare una ragazza, la tua ragazza, per una vacanza romantica in quel posto!»

Charlie provò a non rispondere, continuando imperterrito il bagaglio. Certo, la distrazione derivante dalle parole di sua madre era evidente, dal momento che aveva passato gli ultimi dieci minuti a piegare i vestiti di Ginny, invece dei suoi. 

«Arthur, parlaci tu!»

«Molly, cara, è adulto e... Charlie, quello che tua madre vuol dirti è che...»

«Se lo fosse per davvero, avrebbe del sale in zucca e non ne ha. Charlie, caro, quella cara ragazza di Daphne finirà con lanciarti una maledizione, tornare con la prima passaporta disponibile e lasciarti in un nido di Lungocorno Rumeno!»

«Merlino! Allora... punto primo: non conoscete Daphne; punto secondo: non sono qui a chiedere il vostro permesso e punto terzo: non avete altri figli oltre me?»

«Gli altri miei figli non vogliono dare un anello di fidanzamento alla propria innamorata in un posto selvaggio! Gli altri miei, perfino Ronald, che mi ha dato tanti pensieri, glielo hanno dato in maniera... in maniera... Oh, per Morgana santissima!»

«Ma gliel'ho già dato un anello. Siamo già fidanzati, mamma! »

«E l’anello della prozia Muriel? Quello forgiato dai folletti? Non dovevi darle quello?»

«Mamma!»

«Che c’è?! Adesso sarei io la matta, qui? Sei tu che vuoi prendere la passaporta per la Romania!»

«Papà, non può parlare sul serio. Zia Muriel!»

«Oh, sì che può, figliolo. L’anello di zia Muriel non è male, mica le somiglia, sai?»

Charlie nascose una risata, per evitare di far esplodere quel calderone in ebollizione che era sua madre.

«Ma non spettava a Bill? Non è il primogenito o cazzate simili?»

«Linguaggio, giovanotto! Lui ha avuto la tiara di zia Muriel. Come era bella, la nostra Fleur con la tiara, il giorno delle nozze!» esclamò Molly Weasley con una voce improvvisamente commossa. Era piuttosto emotiva, in quel periodo. Fleur era quasi sul punto di farla diventare nonna, dopotutto.

«Mamma, Fleur è mezza Veela, sarebbe stata bella anche con un rospo morto in testa.»

«Ma che c'entra!»

«E dammi quest’accidenti di anello. Però glielo darò a modo mio, in Romania, e se pure starà in bocca a un drago non dovrai protestare.»

«Charlie....  Arthur, fallo ragionare.»

«Molly, cara, come ti dicevo prima, è adulto. E poi ha detto che prende l’anello, è già qualcosa, no?»

«Scusate, di grazia, agli altri che tocca, un bastone?»

«Oh, tranquillo, Charlie, zia Muriel è una delle persone più detestate dai folletti che io conosca. Ha così tanti gioielli forgiati da loro che praticamente potrebbero considerare casa sua come loro proprietà» interloquì Bill, che era lì in visita. Aveva fatto il possibile per esserci, voleva salutare il suo fratellino prima che partisse, ma non vedeva l’ora di tornare da Fleur, che era a riposare a Villa Conchiglia.

«Che Godric ci assista!»

~

«Farai un buco nel pavimento» disse Pansy, limandosi le unghie con calma sorprendente. 

Daphne si girò, fulminandola con lo sguardo, senza peraltro smettere di camminare avanti e indietro per la stanza, irrequieta.

«Io ho paura dei Thestral, lo sai, vero? E di un bel po’ di altre creature, soprattutto se provviste di grosse ali. E sai dove andiamo? Oh, aspetta, guarda qua, mi ha portato dei volantini... dei volantini, capisci? Ecco: la Colonia “Code felici”. Code felici? Ma dico! E guarda, guarda queste maledette foto magiche! Ci sono dei bambini che giocano con cuccioli di drago! Quello, vedi, quello gli ha quasi messo una mano in bocca!»

La profezia dei fondatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora