TOTAL RESET #5

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Un paio di dita martellano la sfera del microfono per richiamare l'attenzione. «Benvenuti ad alcuni, bentornati a pochi.» L'esordio del signor Duke non poteva scatenare più mormorii. «Per chi di voi non mi conoscesse...» Stavolta ai lamenti si uniscono sberleffi e fischi che lo costringono ad aumentare il volume della voce. «Per chi di voi non mi conoscesse sono Angus Duke, il preside della Harper High School. Mi congratulo anzitutto con voi per essere tornati con entusiasmo sui nostri banchi.» Come se avessimo altra scelta.

«La Harper è la vostra compagna di strada lungo questo tratto di vita che avete intrapreso verso studi specialistici, ambite professioni e il vostro posto nel mondo. Ma l'obiettivo della nostra scuola non è solo quello di fornirvi le competenze necessarie per entrare in prestigiosi college o nel mondo del lavoro.» Il discorso comincia a farsi serio, e come per magia il silenzio cala sulle classi di studenti ammassate sulle platee ai lati del campo sportivo. Il preside si inumidisce le labbra, come volesse gustare il sapore del potere. Riprende a parlarci dal palco costruito in fondo, dove convergono centralmente gli sguardi dei due spalti. «Il compito della Harper High School è anche, se non soprattutto, quello di aiutarvi ad affinarvi come adulti, a diventare uomini e donne mature, consapevoli, in una parola responsabili!»

Un silenzio misurato. Il signor Duke passa una mano sulla pelata al centro della luna di capelli, che i riflettori puntati hanno imperlato di sudore riflettente. «Neanche sei mesi fa un vostro compagno, un ragazzo come voi, proprio qui, all'interno di questa palestra, ha osato portare una pistola senza autorizzazione. Ha minacciato voi, i suoi amici. Un fatto terribile, che non ha precedenti. La Harper è sempre stata un luogo sicuro per voi. Di più, una casa. Tornerà ad esserlo. È infatti nostra attenzione adottare una politica di tolleranza zero. Il nome di Simon Murphy è stato cancellato dall'annuario scolastico. Per noi non è mai esistito.»

Stavolta i mormori non sono tutti di protesta. Avverto molta confusione intorno a me. Se è successo a Murphy, può succedere a chiunque di noi. Nessuno di noi vorrebbe essere disonorato dalla propria scuola. Se il signor Duke voleva farci paura, le sue minacce hanno colpito dritto al cuore.

«Non sono ammessi atti di bullismo, violenza e prevaricazione. Non nella mia scuola. Se qualcuno di voi ha forse delle animosità, si rivolga agli insegnanti. Oggi sappiamo come incanalarle. Per fare del bene, non del male. Abbiamo infatti istituito quest'anno un corso di autodifesa che verrà coordinato dal signor Lee.»

Duke fa un cenno alle sue spalle. Dietro di lui, poco distanti, sono in piedi tre persone. Una donna al centro e due uomini di fianco. Quello a sinistra è l'insegnante di ginnastica che, sentendosi nominare dal preside, accenna un lieve inchino secondo la tradizione orientale. L'uomo a destra è invece Hunter Mills, il docente di informatica. Ma la donna al centro non l'ho mai vista. Non appartiene al corpo docenti. Indossa un completo nero rigato da donna in carriera e un paio di tacchi a spilli. Osserva la scena a braccia conserte, impassibile. Chi è questa donna?

«Non è tutto. Oggi sono felice di presentarvi una grande novità che farà della Harper High School l'apripista verso un futuro a cui guarderanno tutti i sistemi scolastici del Wisconsin. Quattro lettere: C.A.P.S. Control And Precog Service. Un sistema sperimentale che sarà responsabile della prevenzione dei crimini all'interno dell'istituto. Avete capito bene. La sezione CAPS si basa su una sezione predittiva di fine calcolo che sarà monitorata personalmente dal signor Mills.» Stavolta è il professore di informatica dietro di lui a ringraziare con un lieve cenno del capo. «CAPS può prevedere gli atti di bullismo, può aiutarci a fermarli prima che questi vengano compiuti. Prima di poter essere utilizzato su scala nazionale, CAPS verrà testato nella nostra scuola. Da quel che ho visto non ho dubbi che si basi su un sistema di precognizione amplificato e privo di difetti. Se non ne fossi certo, vi assicuro che non gli avrei mai aperto le porte della scuola. CAPS è assolutamente perfetto. Non voglio soffermarmi in questa sede sul dettaglio delle regole. Lascerò che a fornirvele sia il coordinatore responsabile del progetto nominato direttamente dal Distretto Scolastico dei Grandi Laghi. Ci è stato prestato direttamente dal WSPD, il Winter Spell Police Department, che saluto e ringrazio, e per tutto l'anno ci terrà compagnia per accertarsi che tutto si svolga come previsto, supervisionando il corso del signor Lee e le analisi del signor Mills. Ragazzi e ragazzi, vi chiedo un applauso per la detective Portia Marshall.»

Duke si fa teatralmente di lato con i gomiti piegati e i palmi aperti a indicare la donna dietro di lui. La detective Marshall si separa dai due insegnanti che l'affiancavano e raggiunge come una primadonna l'asta del microfono. «Non sono una persona di molte parole, imparerete a conoscermi. Come imparerete a conoscere CAPS. Perché non è un semplice computer per la prevenzione del crimine. È anche un computer che selezionerà le persone più adatte a tutelare l'integrità della giustizia. Non allarmatevi, perché nessun poliziotto, nessuna guardia armata di sicurezza metterà mai piede qui dentro. Perché sarete voi i CAPS!» Sento farsi sempre più scomoda la panca sopraelevata dello spalto dove ho preso posto. «Secondo i dati elaborati dall'elaboratore, in base al vostro rendimento scolastico e ai voti in condotta, a rotazione ciascuno di voi potrà essere selezionato per far parte del Corpo dei CAPS. Avrete la vostra divisa, avrete la vostra trasmittente con l'unico obbligo di frequentare quotidianamente il corso di autodifesa del professor Wilson Lee e un nulla osta per saltare le lezioni in classe quando contemporanee.» Lo sconcerto che aveva preso a serpeggiare fra di noi viene come spento dalla retorica opportunità offerta in chiusura di poter saltare le lezioni se si diventa CAPS.

«Il Corpo dei CAPS verrà composto da chi più di voi rispetta le regole. Il Corpo dei CAPS aiuterà chi di voi non lo fa ad adeguarsi alle norme. Gli agenti CAPS saranno autorizzati ad effettuare perquisizioni a campione sia degli zaini sia degli armadietti. Nessuno vuole un'altra pistola a scuola o un altro Simon Murphy. Gli agenti CAPS risponderanno a me direttamente, e io rispondo per loro.» Nessuna retorica può fermare lo scompiglio che parte come un'ola da uno spalto all'altro. Un'insurrezione come non ne ho mai viste. Alcuni danno addirittura del "fascista" al preside. Ma non posso fare a meno di notare che alcuni studenti rimangono ammutoliti, con gli occhi rapiti. Davvero alcuni di noi sarebbero disposti a tradire i propri compagni? A farsi la guerra l'un l'altro? Dopo tutto quello che è successo, non abbiamo imparato niente?

«L'elaboratore CAPS selezionerà ogni due settimane gli alunni deputati a entrare nel Corpo. Per accedere ai CAPS bisogna ottenere voti alti. Per restare all'interno dei CAPS bisogna mantenere alti quei voti. CAPS sarà la vostra ambizione, il meglio che potete chiedere a voi stessi. Organizzerò personalmente le ronde quotidiane degli agenti per la sorveglianza dei corridoi. Ovviamente gli agenti di turno saranno dispensati dalle normali frequentazioni delle lezioni in classe, e i docenti ne terranno positivamente conto al momento delle pagelle.» Dopo il bastone, la carota servita non basta a calmare gli animi. Il preside fa un passo verso il microfono come a voler riprendere il controllo, ma la Marshall ferma il suo incedere con un perentorio gesto della mano. Adesso è lei al comando. Noto alcuni tatuaggi affiorarle dal colletto della camicia lungo il collo e dai polsini della giacca. La poliziotta non sembra una santarellina, e potrebbe avere addirittura avuto un passato da teppista. «Voglio piuttosto rendervi consapevoli che le regole di CAPS fanno parte a tutti gli effetti delle norme scolastiche. Sono le norme del rispetto, della buona educazione e del vivere civile. Se diventerete CAPS sarete delle persone migliori, se vi opporrete allora vi garantisco che ripetere l'anno scolastico sarà la cosa migliore che vi sia mai capitata.»

Quelle di Duke erano velate minacce. Ma la Marshall usa l'artiglieria pesante per spegnere i rivoltosi e far scemare lo schiamazzo. Studio bene chi sia questa donna bionda con la ricrescita nera. Avrà al massimo cinquant'anni, il viso allungato non può esattamente dirsi bello, ma è addolcito dalle labbra sottili. Persino il suo mento importante e il naso leggermente storto contribuiscono nell'insieme a renderla affascinante. Sotto l'arcata sopraccigliare ben delineata, ha due occhi verdi appena appesantiti dall'ombretto blu. Ma... forse è un'impressione, ma sembra che... La Marshall guarda nella folla. Nella mia direzione. No, non mi sbaglio. Sta guardando me!

«Chiudo il mio intervento comunicandovi che all'uscita dalla palestra troverete CAPS, il sofisticato macchinario da cui prende il nome l'intero programma scolastico. Verrà quotidianamente aggiornato dal collegio docenti con i vostri voti. Vi basterà inserire il vostro numero di matricola ogni due settimane per sapere se siete o non siete diventati dei CAPS. Nessun favoritismo. CAPS lo si merita. Sono certa che farete a meno di un po' di privacy per garantire maggiore sicurezza a voi e ai vostri amici.» Il microfono stride in un crossfade da soap opera. «Potete contare su di me e sulla collaborazione del WSPD. Auguro a tutti voi un sereno anno scolastico.»

È il segnale che possiamo tornare in classe. Duke applaude alla poliziotta, come a volere incoraggiare gli alunni, ma noi stiamo già defluendo verso l'uscita. Fra chi è al settimo cielo per la novità e chi teme una dittatura terzomondista, intercetto CAPS. Me l'aspettavo meglio il computerone super-intelligente. Per questo mi era sfuggito quando ero entrata. Assomiglia al distributore delle merendine!

WIZ BLONDE (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora