NEVER GIVE UP #9

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La sera di Halloween siamo tutti allo Speaky. Compresi i CAPS.

È questa la mossa che mi hanno suggerito le parole di Lomax dopo la disastrosa cena con Mercedes. Bisogna abbandonare il risentimento o non si può andare avanti. Per questo i CAPS sono i benvenuti. Dobbiamo ricordare loro che sono studenti della Harper, proprio come gli stessi studenti che perseguitano a suon di richiami e perquisizioni. Siamo tutti la Harper. Siamo tutti un unico clan: il Wonkru.

È con questa battuta di The 100 – serie teen di fantascienza che ho scoperto molto di recente e che mi sta appassionando un casino, tanto da aver finito quattro stagioni in due settimane! – che cerco di convincere Barbie, ancora indispettita per aver incluso i CAPS alla festa dello Speaky. Commenta che finalmente potevamo passare una serata piena di casino e senza freni, e adesso è tutto rovinato. Come possiamo fare festa quando i poliziotti sono nella stessa stanza? Io le chiedo di avere fiducia. Dobbiamo mettere fine alle divisioni o la detective Marshall avrà vinto. Dobbiamo far vedere a lei come a tutti che possiamo andare d'accordo. Barbie annuisce. È d'accordo, in linea teorica, con il piano. Ma non crede che funzionerà. Mi consiglia inoltre di cercarmi un altro esempio da imitare quando arriverò alla quinta stagione di The 100 e incontrerò Blodreina!

Osservo Barbie andar via, nel suo costume da infermiera sexy. La sua camminata sta accelerando i cuori di diversi studenti, e anche qualche studentessa devo dire! Io, al contrario, sto ricevendo solo occhiate strane. A chi chiede da cosa sono vestita rispondo "donna d'affari in carriera". Indosso un completo da ufficio classico, pantaloni e giacca. Un elegante rosso e nero che mi fa sembrare un cavolo tra i fiori. La mia serietà non c'entra nulla in questo contesto. E va bene così. Perché il vero nome del mio costume è "sto provando a rimediare". La scorsa festa di Halloween è stato un fallimento per Barbie, per colpa mia. È giusto che questa volta sia lei a primeggiare. Così infatti sta accadendo.

Se questa è risolta, tutto il resto è ancora da vedere.

La situazione è molto tesa. I Lockdown sono sul palco e stanno facendo del loro meglio, ma la serata stenta a partire. I CAPS sono da una parte. Un gruppetto isolato da tutti gli altri studenti, che invece ridono e scherzano senza problemi. La faccenda non va bene. Per non parlare delle scelte musicali. I Lockdown sono famosi per le cover, una capacità che permette loro di affrontare ogni genere musicale. Circa un'ora fa hanno esaudito una richiesta del pubblico e si sono esibiti in Rap das armas, il celeberrimo brano funk carioca degli anni Novanta che parla di criminali nelle favelas brasiliane. Così temibili da essere l'incubo di poliziotti e militari, così potenti da sfidare qualsivoglia autorità. Messaggio più chiaro non potevano mandare.

Dobbiamo fare qualcosa. Non voglio togliere Barbie dal centro dell'attenzione e Chris è ancora troppo abbattuto dopo la storia dello spaccio. Se ne resterà al bancone per un po', nel suo costume da pirata, a sorseggiare birra. Come ho già detto nessuno ha l'età per bere in questa sala, ma allo Speaky si chiude un occhio per i giovani di Winter Spell. Basta che rimangano in città e non facciano danni. Io invece ho proprio bisogno di farne qualcuno! Mi rivolgo a Jimmy, che indossa pantaloncini da boxe a bandiera americana e mette in mostra il suo fisico imitando Adones Creed, e mi rivolgo a Chloe, stretta in un body verde smeraldo con una parrucca rossa per essere una perfetta Edera Velenosa. Loro sono felici di darmi una mano.

Mi avvicino ai Lockdown con la mia richiesta: We Didn't Start The Fire di Billy Joel. Ci vuole una botta pop rock. Qualcosa che ti metta voglia di ballare. E così accade. Tutti iniziano a ballare. Anche io, Jimmy e Chloe. Ed è proprio ballando che portiamo le masse a incontrarsi. Invitiamo i CAPS a ballare con noi, proprio al centro della pista dove stanno gli altri della Harper. Non facciamo altro. Solo invitarli, come a dirgli che sono i benvenuti. Non serve altro. Questa volta non dobbiamo demanipolare nessuno né risvegliare le coscienze. Tutto accade con naturalezza. I CAPS si mettono a ballare con gli studenti, gli studenti si mettono a ballare con i CAPS e dopo un po' non esistono più distinzioni. Siamo solo adolescenti a una festa.

Sorrido quando vedo Lomax varcare la soglia dello Speaky insieme a Leaster. Il mio costume sarà fuori luogo, ma loro sono fuori e basta! Non so bene cosa dovrebbero impersonare. Indossano sandali, pantaloncini alle ginocchia, magliette colorate, cappellini con la visiera rivolta verso la nuca e... oddio, i marsupi! Perché i marsupi? Non siamo mica canguri! Hanno inventato le tasche per metterci dentro le cose! Com'è possibile che io stia con un ragazzo che indossa il marsupio anche se solo per Halloween?

Non ce la faccio, ma devo! Mi avvicino. Cerco di trattenermi per non guardare il marsupio e scoppiare a ridere. Li ringrazio di essere venuti. Ringrazio soprattutto Lester. So che lui e Lomax passerebbero la sera di Halloween a fare la martatona di film horror al cinema Rush. Sto interrompendo una tradizione. «Nessun problema Baby Lynn,» mi rassicura Lester: «vita nuova chiama novità. Mi basta stare con il mio migliore amico.» Sorride guardando Lomax, che risponde al mittente con un sorriso anche più sincero. «E poi, rispetto al cinema, qui si può parlare con i ragazzi!» conclude Lester, che ci lascia dopo aver posato gli occhi su un intrigante studente biondo vestito da Thor. Io e Lomax siamo soli.

«Credo dovremmo parlare, io e te.»

Lomax annuisce e mi chiede se possiamo parlare all'esterno. Per me va bene. Nessuno noterà la nostra assenza, impegnati come sono a ballare e a riscoprire amicizie. Usciamo dallo Speaky e ci dirigiamo oltre il parcheggio del locale, vicino a una lunga serie di alberi che ornano il marciapiede. Ho bisogno di parlare per prima quindi chiedo a Lomax di ascoltarmi. Devo chiedergli scusa.

«All'inizio di quest'anno ho pensato ingenuamente che avremmo avuto la chance di ricominciare come due estranei. Dare un colpo di spugna a tutte le peripezie dell'anno passato. Cancellarle e andare avanti. Poi è scoppiata la guerra con i CAPS e io non ho avuto altro pensiero: vincere a tutti i costi. Non ho considerato che escludere Justin Ward dalla Cerchia lo avrebbe distrutto psicologicamente. Non ho visto che Chris stava male, e lui è uno dei miei migliori amici. E soprattutto ho rischiato di perdere il mio ragazzo. Sì, Freddie Lomax. Tu sei il mio ragazzo. Non mi importa se non conosco la combinazione del tuo armadietto o se non vai d'accordo con mia madre. Non è quello che fa di noi una coppia. Siamo noi a decidere. E io ancora una volta scelgo te, Freddie Lomax.»

Ammetto di essermi preparata il discorso, ma pensavo ogni singola parola. Come anche di quelle a seguire. Perché non avrei finito, solo non posso continuare. Lomax non me lo consente. Le mie labbra si schiudono a contatto con le sue. La sua lingua viene a far visita alla mia. Giocherellano insieme. La sua mano viaggia verso i pantaloni. Sento il sibilo metallico della zip calata con fermezza. Il suo tocco preciso. Come un dito che passa sulla cartina, Lomax mi sta esplorando, scoprendo i miei segreti. Reclino la testa all'indietro. Le mani si aggrappano all'albero che ci nasconde alla vista dei curiosi. Inizo a graffiare la sua corteccia quando la testa di Lomax si abbassa, trovando un nuovo posto dove infilare la lingua. Resina calda e appiccicosa gocciola sulle mie dita.

«Tu non smetti mai di stupirmi, Freddie Lomax!» gli dico dopo aver tirato su le mutandine. Ed è la verità. Già la nostra prima volta mi aveva sorpresa, ma questa poi le batte tutte! Lui sorride, passandosi il pollice sulle labbra cercando di trovare l'espressione cinematografica di chi fa il figo dopo aver portato una donna all'orgasmo. Un gioco che dura pochi secondi. Poi si rilassa, la prende a ridere e mi spiega che anche lui è sorpreso. Ma come ha detto più di una volta le persone possono cambiare, migliorarsi ed evolvere. Se chi hai accanto ti ispira a prendere coraggio, puo essere capace di cose straordinarie. Mi sta dando della musa ispiratrice? Spero di sì. Lui lo è stato per me.

Ora però sarà meglio rientrare.

WIZ BLONDE (Completata)Where stories live. Discover now