La stanza va e vieni parte 2

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-Non credi che potremmo cominciare, Harry?- Chiese Ginny, guardandolo con speranza, era evidente quanto fosse annoiata. Il ragazzo era rabbrividito, fissando sul viso di lei i suoi grandi occhioni verdi colmi di terrore.
-Io... penso che dovremmo aspettare che arrivino anche gli altri, Ginny- Aveva risposto imbarazzato e tentennante. La rossa aveva aggrottato le sopracciglia e incrociato le braccia: non pareva affatto disposta ad arrendersi.
-Ma siamo qui a far niente da venti minuti e ormai ci siamo quasi tutti- "Quasi... per appunto. Manca Draco, non posso farlo senza Draco, non posso, non posso proprio" si ripeteva come un mantra, mentre cercava di non vomitarsi sulle scarpe.
-Ma Harry...- Cercò di insistere lei.
-Ma perché non ti calmi un po', Ginny? Cominciamo quando cominciamo! Se Harry vuole aspettare tutti, allora Aspetteremo tutti- Era intervenuto Ron, riprendendola in tono duro, sua sorella l'aveva fulminato con lo sguardo, ma prima che potesse rispondere a tema, una voce strascicata l'aveva interrotta.
-Grazie Weasley di avermi aspettato!- Draco stava entrando, a braccetto con Astoria, seguito dal resto della sua corte verde-argento: l'ultimo gruppo. Molti ragazzi si erano irrigiditi e le espressioni si erano fatte serie, vedendo entrare le serpi, mentre diverse mani volavano ad impugnare le bacchette. Draco, ignorando ogni segnale, aveva guidato i suoi dritti al centro della stanza e si era fermato proprio davanti ad Harry.
-Ora che ci siamo tutti, possiamo cominciare, vero Harry?- Parlava ad alta voce per coprire il vociare che faceva da sottofondo ed aveva piantato i suoi occhi d'argento in quelli di Harry.
Il Grifondoro sapeva che lo avrebbe fatto, Draco lo aveva avvisato la sera prima, lo aveva trascinato di nascosto in un'aula vuota e gli aveva spiegato cosa aveva intenzione di fare nei minimi dettagli, poi aveva aggiunto "Domani guarda solo me, fai finta che ci siamo solo noi. Puoi farlo vero?" Harry aveva annuito pensieroso, non aveva neppure dovuto confessargli che se la faceva sotto al solo pensiero di parlare davanti a tutti quei ragazzi.
"Ma che diavolo! Come fa quel demone di Malfoy a sapere sempre quello che mi passa per la testa? Sono così trasparente per lui? Eppure né Ron né tantomeno Hermione hanno intuito quando mi sentissi a disagio".
-Allora Harry? Che dici? Siamo pronti a cominciare?- Aveva insistito Draco, abbassando il tono della voce ed avvicinandosi ancora di più ad Harry, mentre Blaise e Pansy si portavano discretamente al suo fianco: lo stavano circondando, per tenerlo nascosto nel caso fosse entrato in crisi.
"Devo fare qualcosa subito... prendere in mano la situazione, ce la posso fare!"

-Sì, certo, cominciamo- Replicò Harry, forzandosi di reagire. Draco si rilassò visibilmente e gli sorrise. Il cuore di Harry mancò un battito, di fronte ad uno spettacolo tanto sublime, e per poco non si accorse che Blaise scompariva dal suo fianco per andare a cercare... Neville? "Ma che combina?"
-E cosa vorresti farci fare, oggi?- Lo incoraggiò ancora Draco, che stava evidentemente cercando di mantenere la sua concentrazione su di sè.

-E chi ti ha detto che lo devi dirlo proprio a te, Malfoy?- La voce stizzita di Ginny Weasley livida di rabbia, li interruppe. Harry non le aveva mai visto un'espressione tanto dura sul volto "E che cavolo! Sarà... No... non è possibile, non è gelosa... la stupida cotta che aveva per me le è passata secoli fa, non sarà ancora..." anche Draco pareva spiazzato.
Invece Fred e George si erano portati alle spalle della sorella, come per spalleggiarla. Draco aveva guardato i tre ragazzi che lo fissavano con odio aperto e poi aveva guardato lui... ed era retrocesso "Ma che fa?" I gemelli avevano un'aria minacciosa, ma non poteva essere che Malfoy avesse paura di loro.

-Manteniamo la calma, non sono qui per attaccare briga, ragazzi. Dobbiamo collaborare se vogliamo...- Non aveva neppure terminato la frase che Ginny gli aveva puntato la bacchetta alla gola, imitata dai suoi fratelli.
-Nessuno si fida di voi Serpeverde- Aveva urlato la ragazza, sembrava una furia. In tutta la sala i gruppi di ragazzi, che fino a quel momento si erano mescolati amichevolmente fra di loro, si separarono. I Grifondoro si allontanavano dai loro compagni verde-argento, isolandoli in un gruppo compatto, al centro della sala, sempre più guardingo. Draco si allontanò, riunendosi ai suoi compagni ma non gli toglieva gli occhi di dosso, come si aspettasse che lui facesse qualcosa. La tensione era palpabile. "È stato un enorme sbaglio forzare le cose a questo modo. Me l'aspettavo ma speravo di sbagliarmi." Pensò Harry guardandosi attorno "È assurdo sperare sperare che i nostri compagni seppelliscano anni di rivalità per porgere l'altra guancia. Non coopereranno."

Il pendente dei Black- DrarryWhere stories live. Discover now