La torre di astronomia

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Far uscire tutti non fu impresa di poco conto. Quando aveva accettato tutte quelle candidature, Draco non ne aveva tenuto conto.
Doveva parlare con gli altri e dividere il gruppo. Magari avrebbero potuto fare delle riunioni solo per i ragazzini del primo e del secondo anno. Erano i meno numerosi, ma facevano casino più degli altri.
Ne afferrò per la collottola uno che stava per uscire al momento sbagliato.

«Aspetta nanerottolo!» Ecco, appunto. «Devi aspettare che ti diamo il segnale di via. Questo è ancora un club segreto!» 

Quello lo aveva guardato storto! Aveva guardato storto lui! Questi ragazzini non avevano più rispetto. «I miei amici sono già andati» Aveva avuto il coraggio di lamentarsi.
Tassorosso! Di sicuro o Grifondoro... no, non aveva la spavalderia tipica, o sarebbe scappato prima che riuscisse a acchiapparlo.

«E da solo non la sai trovare la strada? Stupidi Tassi!»

Il teppista gli pestò un piede. Che dolore. «Che caz! Sei impazzito?» Quello già correva nel corridoio.

«Tassorosso sarai tu! Io sono Serpeverde!» Cosa? E da dove era uscito quello? 

Zoppicando si era avvicinato a Pansy, lei lo avrebbe consolato e lui aveva bisogno di un po' di comprensione. «Lo hai visto quello? Chi diavolo era?»

Lei gli sorrise, prima di aprire la porta e lasciare andare altri tre tappi, uno più piccolo dell'altro. «Non era Brian? Il cugino di terzo grado di Warrington. Non ti preoccupare tesoro, sei stato molto preso quest'anno»

«Cassius Warrington?» Il suo cacciatore? Come aveva fatto a perdersi così? 
Harry scortò all'esterno altri tre bambini, questi un po' più grandicelli, forse del terzo anno e li tenne fermi fino a quando la Weasley, dal fondo del corridoio non diede loro il via.
Eccolo il motivo della sua distrazione! Anche mentre faceva da balia ai piccoli Grifondoro smarriti, il suo Harry era sempre bello come un Dio greco.

«Sei ancora con noi?» Chiese Pansy cantilenando. Draco sospirò, non ne era tanto sicuro. «Perché non lasci che finiamo noi? Andate da qualche parte a farvi le coccole»

Magari! Sarebbe stato proprio bello. «Lo sai che non accetterà mai, prima devono essere sistemati tutti»

Pansy gli mise un braccio attorno alle spalle. «Questi Grifondoro e il loro senso del dovere! Che fregatura» Commentò con un tono alquanto convinto. Che stava succedendo all'amica? Forse avrebbe fatto bene a passare un po' di tempo con lei, come ai vecchi tempi, invece di stare sempre a pensare al suo fantastico ragazzo.

«Che ne dici se stasera tu e Blaise venite in camera mia e chiacchieriamo un po'?»
Lei parve illuminarsi, ma fissava qualcosa dietro le sue spalle. «Un'altra volta magari, caro. Stasera credo che sarai impegnato» Si voltò.

Harry era davanti a lui e fra le mani reggeva la più bella rosa rossa che avesse mai visto. «Per te»

Draco si sentì sciogliere, Harry era sempre tanto dolce, ma non si lasciava mai andare a gesti così romantici.
«Grazie» Mormorò, era arrossito, ne era sicuro, si sentiva andare a fuoco.

«Che ne dici se lasciamo gli altri a finire qui? Vorrei andare in un posto» Sembrava imbarazzato.

Pansy, alle sue spalle squittì. «Certo! Andate piccioncini, ci pensiamo noi!»
In un battito di ciglia erano fuori nel corridoio. Mentre i ragazzi continuavano a correre verso i rispettivi dormitori, loro si allontanarono dalla parte opposta.

«Dove stiamo andando?»

Harry lo prese per mano. «Mi è mancato»

«Cosa?»

Il pendente dei Black- DrarryWhere stories live. Discover now