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"Dai raccontami qualcosa di te" il professor Gabriel decise di staccare un po' da quella noiosissima lezione di matematica.

Giorgia spalancò gli occhi e arrossì leggermente "cosa vuoi che ti racconti?" domandò timidamente.

Gabriel non aveva mai avuto una studentessa modello come Giorgia, i ragazzi avevano perso completamente la voglia di studiare, erano immersi nel mondo della tecnologia, non esisteva più nessun tipo di curiosità... Lei però era diversa e questo attirava particolarmente il professore.

"non saprei, cosa credi ti renda diversa dagli altri tuoi coetanei?".

Giorgia non si aspettava una domanda del genere "domanda inaspettata devo essere sincera" disse sorridendo.

Nessuno le aveva posto una simile domanda e nessun professore si era mai interessato a lei in quel modo.

"credo di essere diversa dai ragazzi d'oggi per il semplice fatto che non penso solo allo svago, ci sono dei momenti in cui posso divertirmi e lo faccio, non tutti i giorni però sono fatti per divertirsi, bisogna usare il tempo che abbiamo per pensare a costruire un futuro migliore per noi stessi" era fiera del discorso che stava facendo, era convinta di quello che affermava ed era consapevole della donna che stava diventando.

Gabriel si alzò dalla sedia e le fece un applauso, si era accorto che quel gesto l'aveva fatta arrossire ancor di più, ammirava quella timidezza che ogni tanto tirava fuori.

Era contento di insegnare ad una ragazza così intelligente, giovava anche a lui perché i buoni risultati di Giorgia lo avrebbero aiutato con la carriera.

"Gabriel..".

Il professore guardò l'orologio, dedicava sempre qualche minuto a chiacchierare però ogni tanto rubava minuti alle altre lezioni "dimmi, però ho pochi secondi perché ora tocca a tuo fratello sostenere la lezione di matematica".

"tu sei occupato?" domandò la ragazza senza guardalo negli occhi.

Il ragazzo divenne pallido, che razza di domanda era? Cosa intendeva?
"se intendi occupato nel senso di occupato, si lo sono perché devo fare lezione con tuo fratello" disse.

"se intendi invece occupato nel senso di fidanzato, sono affari miei" continuò.

La ragazza ci rimase male, era stato così diretto e duro, non se lo aspettava... Annuì, prese i suoi libri e uscì dalla stanza.

Corse in camera sua e scoppiò a piangere, per quale motivo le aveva risposto così male?

-sei una stupida! Dovevi farti gli affari tuoi! Lo conosci solo da una settimana- pensò.

In quel momenti di totale disagio e imbarazzo qualcosa attirò la sua attenzione, la voce di Manuel...

"lo so che non vuoi farmi male però di notte svegli la mia famiglia" sussurrava.

"shhh non fare quella voce strana però, mi fai paura..".

La ragazza prese l'elastico dal polso e improvvisò una coda, si avvicinò lentamente alla stanza di Daniel e Manuel e tentò di osservare il fratello senza farsi vedere.

Il ragazzo era sotto il letto, Giorgia se ne accorse solo quando sbucò arrabbiato verso la sua direzione "brutta! Non puoi ascoltare i miei discorsi... Sei una maleducata" urlò con il broncio.

Chiuse violentemente la porta in faccia alla sorella mentre continuava a borbottare, Giorgia entrò arrabbiata e richiuse la porta.

"tu sei un maleducato e parli pure con i tuoi amici immaginari sotto il letto, moccioso" era furiosa, stava passando una giornata davvero di merda e doveva sempre avere a che fare con i suoi fratelli.

"Mammaaa" Manuel iniziò a piangere come un disperato, sua sorella sapeva che erano solo scenate per attirare l'attenzione dei genitori.

La porta si riaprì "amore che hai? Perché piangi?" domandò Viola abbracciandolo, Manuel indicò la sorella.

"quante volte ti ho detto che non devi abbassarti al livello di un bambino di 6 anni!" si staccò dall'abbraccio e raggiunse l'altezza della figlia.

Giorgia fece un sorriso quasi disperato "mi prendi in giro? È colpa mia se hai viziato quel piccolo bastardo fino alle stelle? È colpa mia se non hai saputo educarlo? È talmente montato che parla pure da solo!" lanciò uno sguardo fulminante a Manuel e abbandonò la stanza.

Viola non aveva detto nulla, era pur sempre sua figlia e quelle parole l'avevano ferita.

Tranquillizzò Manuel e raggiunse la porta della camera di Giorgia, bussò perché sapeva che si sarebbe arrabbiata se fosse entrata senza il suo permesso.

"amore possiamo parlare?" bussò di nuovo ma nulla.

Si inginocchiò e avvicinò la testa alla porta, stava piangendo, sua figlia piagnucolava come una bambina... Il suo cuore si spezzò.

Provò ad aprire la porta, era chiusa a chiave "Giorgia amore, ti prego, non ti metterò in punizione... Però aprimi".

"mamma che stai facendo?".

Com'era possibile? Sua figlia era dietro di lei con un bicchiere d'acqua tra le mani "perché bussi alla mia porta? Ti avrei risposto se fossi stata dentro".

"m-ma tu..." tolse la mano dalla maniglia e si allontanò dalla porta.

"non capisco".

Giorgia aprì con facilità la porta ed entrò in camera sua chiudendola in faccia a Viola.

Il Ritorno Di Paranormal House Where stories live. Discover now