Germania X Italia

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[TW:NAZISMO FASCISMO ]

Germania x italia
Boy x boy
Richiesta da: Me200699999999999999
Verde (senza scene esplicite)
Punto di vista: terza persona
Trama: Germania fa conoscere alla sua famiglia il suo fidanzato
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<Dai, sono sicuro che andrà bene >
Disse Germania con un tono rassicurante e piatto
<Non so, ho l'impressione di non stare molto simpatico alla tua famiglia >
Gli occhi di Italia si muovevano da una parte all'altra velocemente, le mani tremanti e il piede destro che sbatteva ripetutamente a terra, i tipici comportamenti di chi è spaventato a morte. Ger voltó di poco la testa e guardó con la coda dell'occhio il suo fidanzato, distraendosi per un attimo dalla strada. Ormai la loro relazione andava avanti da 7 mesi e l'avevano ufficializzata solo con gli amici più intimi. Per ora avevano preferito non mostrarlo in giro, anche se probabilmente qualcuno lo aveva già intuito da molto, infatti dopo poco la voce si sparse in giro e il loro fidanzamento era sulle bocche di tutti, sia di conoscenti che di persone di cui nemmeno sapevano il nome. Ormai erano diventati l'argomento principale delle conversazioni altrui, sembravano quasi dei VIP. Questo non infastidita molto i due, dopotutto era abbastanza evidente e poi l'importante era che i parenti di Germania non lo venissero a sapere: Italia non era visto di buon occhio, soprattutto per avvenimenti legati alla sua famiglia, ma anche lui in prima persona e la sua sanità mentale, che detto tra di noi non era proprio buona. La coppia comunque continuava a vivere tranquilla la loro vita, erano sicuri che nessun parente di Ger li avrebbe mai scoperti, erano anziani o comunque di mezza età, di certo non dei ragazzini che si interessavano ai gossip riguardanti loro due; l'unico interesse di quella famiglia era disprezzare gli altri e vantarsi delle loro azioni, che fossero buone o no. Si dimenticarono di una cosa peró, o meglio una persona: Austria. Era sempre stato discreto ma alla fine le voci di corridoio erano arrivate sino a lui, Austria, inseme Germania, era l'unico giovane della famiglia, quindi parlavano degli stessi argomenti e avevano amici in comune, prima o poi lo avrebbe scoperto. Aveva promesso di non spifferarlo in giro, ma non si sa mai, magari poteva sfuggire durante un discorso o una litigata. Quindi Germania e Italia constatarono che l'opzione migliore era uscire allo scoperto, dopotutto non sarebbe andata così male, vero? (infatti è andata proprio una merd-). Il primo step era far notare di essere impegnato ai suoi parenti. Germania si avvicinò con passo felpato al padre, weimar, e agli altri parenti: Prussia, Impero tedesco, sacro romano impero e Austria - Ungheria. Stava quasi per toccare la spalle del nonno, sacro romano impero, ma l'istinto diecise di fermarlo e rimase con la mano tremante a pochi centimetri dalla sua spalla, nel frattempo sacro romano impero stava rileggendo un vecchio giornale tutto stropicciato, sistemandosi di tanto in tanto gli occhiali da lettura. Il ragazzo alla fine decise di non disturbarlo, avrebbe trovato un momento migliore per riferirgli quella notizia, e poi gli altri uomini presenti nella stanza non lo avevano notato, troppo impegnati a rammentare le loro azioni del passato e a rimuginare su di esse. Proprio quando si stava per allontanare e arrendersi una voce profonda lo fece sobbalzare.
<Che c'è Germania? >
Come aveva fatto a sentire la sua presenza se era dietro di lui? Non importava, adesso tutti gli occhi erano puntati su di lui, era strano che disturbasse gli altri: se parlava con loro era sicuramente per riferire qualcosa di importante. In quel momento Austria non era presente, lui e Ger erano in buoni rapporti e poi era l'unico a sapere della sua relazione, avrebbe fatto da sostegno morale in caso si fosse scatenato il putiferio, ma quel giorno aveva un impegno non rimandabile e quindi fu costretto a non presenziare. Germania rimase con il suo sguardo sul nonno, ancora girato di spalle, e gli occhi degli altri su di lui che lo squadravano. Il suo battito acceleró,il respiro altrettanto, le mani in continuo movimento. Il silenzio era calato nella stanza
<Che è successo? >
Chiese Weimar. Nonostante lui e il figlio non avessero un rapporto completamente rosa e fiori era comunque un po' preoccupato e voleva sapere il motivo di tanta agitazione. Lo sguardo di Germania e quello del padre si incrociarono, fece un lungo sospiro e disse, a voce bassa quasi come se non si volesse far sentire <H-ho un fidanzato e ve lo volevo presentare > tutti sgranarono gli occhi, chi per felicità chi per stupore. <Davvero? È una cosa fantastica! Chi è? >
Era arrivato il momento più difficile, sapeva benissimo di tutta l'ostilità nei confronti di ita, ma ormai era troppo tardi, non poteva più tirarsi indietro
<È Italia >
Le espressioni di tutti cambiarono da entusiaste a esterrefatte e irate, ma nessuno disse niente, forse erano troppo sconvolti per parlare
<A-allora puó venire qui domani? >
Chiese Ger con voce tremante. Non ricevette risposta, ma lo prese per un "si". Ed ecco come si erano ritrovato in questa situazione.
Il tedesco svoltó a destra e si ritrovarono davanti a una villa enorme: le pareti di una tonalità di giallo molto scura, quattro piccole finestrelle con le sbarre e un grande cancello grigio arrugginito. Era completamente circondata da alberi, erano spogli, i rami sottili ed esili, delle piccole foglie sulle tonalità del rosso/marrone sparse sul terreno. Le tipiche foglie che i bambini adorano schiacciare per sentire quel secco rumore <crack>. Era il classico paesaggio autunnale, dopotutto eravamo ad ottobre. Ma c'era qualcosa di ambiguo in quella casa. Era moderna, sicuramente non una vecchia catapecchia ma incuteva comunque timore. Un brivido percosse la schiena dell'italiano, si sentiva osservato. Nel mentre Germania stava uscendo dal veicolo e aveva già impugnato le chiavi, si avvicinó lentamente al grande portone per poi indirizzare lo sguardo verso il suo ragazzo, visibilmente a disagio
<Dai, sicuramente starai simpatico alla mia famiglia, ma se così non fosse io resterò comunque al tuo fianco >
Italia sforzó un sorriso ed entrambi entrarono nella grande villa accompagnati da fruscii e spifferi provenienti da chissà dove. Percorsero il grande corridoio e si recarono in soggiorno. Una grande stanza, due divanetti color porpora, una poltrona rossa posizionata davanti alla finestra, tappeti antichi  sul pavimento lucido, e quadri, tanti quadri. Tutti raffiguravano i membri della famiglia, da Sacro romano impero fino a terzo reich. Su ogni parete c'erano almeno tre foto o dipinti, Italia si sentiva ancora più osservato, per fortuna anche Ger aveva spesso questa senzazione e lo rassicuró
<Lo so, ogni tanto ci si sente osservati in questa casa, è un po' inquietante vero? >
L'altro fece un cenno di approvazione e si avvicinó di più al tedesco, che sorrise automaticamente mostrando i suoi denti affilati che l'italiano  adorava. Si sentirono dei passi, erano abbastanza leggeri. Germania intuì subito chi fosse
<Sta arrivando Austria >
Italia si tranquillizó , non sembrava stesse antipatico al cugino di Germania, quelli che veramente lo preoccupavano erano gli altri membri della famiglia.
Passarono pochi minuti, oramai tutti erano in quella stanza. La tensione era palpabile, gli sguardi  colmi di antipatia malcelata che ricadevano su Italia, le labbra di impero tedesco creavano una smorfia, gli occhi assotiliati pronti a giudicare. Impero tedesco era impassibile, si poteva intuire il suo nervosismo, ma cercava di nasconderlo, Austria - Ungheria sbatteva il piede ripetutamente sul pavimento, con una mano si accarezzava ripetutamente la gamba e l'altra posata sulla spalla di impero tedesco facendogli segno di trattenersi. Weimar con lo sguardo puntato sull'Italiano scrutamdolo attentamente, gli sembrava diverso, come se gli mancasse qualcosa.
<Ma tu non avevi un simbolo al centro? >
Domandó acido. Italia si tastó il viso, non capendo subito di cosa stesse parlando; per poi ricordarsi che l'ultima volta che aveva incontrato Weimar era ancora CLN. In origine era così, non troppo differente dal suo aspetto attuale, l'unica differenza era un simbolo proprio al centro della bandiera :una stella all'interno della quale era scritto "CLN" ovvero comitato di liberazione nazionale. Rivedere le sue vecchie foto lo rendeva cupo, gli ricordava di suo padre, Italia Fascista. Quanto odiava quell'uomo, era stato proprio Italia, o meglio CLN, a ucciderlo. Un altro motivo a sfavore della sua reputazione.
Sospiró
<Un tempo avevo un simbolo, una stella. Ma da quando non sono più CLN ho cambiato bandiera e ora ho solo i tre colori >
Esordì con la voce traboccante di tristezza e anche un po' di fastidio. Di nuovo un silenzio tombale, che peró fu presto interrotto da una voce
<Stai scherzando, vero Ger? >
Domandó con tono scortese Austria Ungheria, che  fino a quel momento era rimasto in disparte. Germania lo guardó stranito, perchè avrebbe dovuto scherzare su questo?
<No, non sto scherzando >
<Oh mio dio >
Tutti sbuffarono e sacro romano impero prese la parola, alzandosi e posando lo sguardo su Italia. Che non riuscendo a mantenere un contatto visivo con l'altro chinó il capo.
<Italia te ne potresti andare, dobbiamo parlare in privato >
Germania si infurió, come poteva escludere il suo fidanzato da una conversazione che riguardava lui, o meglio loro. Ma prima che potesse esprimere il suo parere venne fermato dalla voce di ita
<C-certo >
La sua leggera balbuzie fece sorridere gli altri che si limitarono a ignorarlo mentre usciva lentamente dalla dimora, trattenendo le lecrime.
<Ma cosa vi è preso >
Sbraitó Germania. Austria lo guardó esterrefatto, non era normale che si arrabbiasse così tanto, e poi per un motivo futile. Italia non gli andava tanto a genio, ma tentava di reprimere questa ostilità nei suoi confronti sforzando un sorriso quando lo incontrava. Non voleva far star male il cugino, ma in fondo anche lui sapeva dei problemi di Italia e soprattutto della sua famiglia. I pregiudizi della famiglia tedesca, infatti, non erano infondati. Erano tanti gli eventi che portavano a dubitare della salute mentale dell'italiano, a cominciare dalla sua famiglia. Per non parlare di tutti gli eventi storici che hanno portato i tedeschi ad odiare l'Italia e viceversa.
Si sentivano i denti di impero tedesco digrignare,  Austria Ungheria che si strofinava la mano sui pantaloni per il nervoso, creando quel fastidioso fruscio. Weimar con uno sguardo preoccupato e il piede che sbatteva sul tappeto.
<Germania ma sei impazzito? >
Domandó urlando sacro romano impero
<Perchè scusa? >
<Come perchè? Ti sei per caso dimenticato che gli italiani non stanno bene con la testa, per non parlare di tutti i torti che ci ha fatto la sua famiglia >
<Ma che c'entra, lui e la sua famiglia sono due cose differenti. Non è come suo padre ve lo posso giurare >
Tutti gli sguardi erano su un Germania che a stento tratteneva le lacrime.
<Andiamo è ovvio che non stia bene con la testa, ha ucciso suo padre >
Ribattè con rabbia impero tedesco, era sempre stata una persona irascibile, ma sembrava quasi impazzito in quel momento.
<A proposito di suo padre. Era un pazzo dittatore, non ti ricordi quello che è successo a Reich? Era tuo zio, mio fratello gli volevamo bane. Ma da quando ha iniziato a frequentare Italia fascista è impazzito! >
Urló Weimar puntando l'indice contro il figlio.
<Ma dai, era palese che reich non stesse bene con la testa, anche prima di aver incontrato il padre di Italia! >
Tutti erano sconvolti, Germania aveva offeso un membro della famiglia, era inammissibile.
<Ger quella è una famiglia di pazzi, tu non puoi stare con lui >
Tutti annuirono, in quel momento il tedesco uscì fuori di se
<Forse sei ancora arrabbiato perchè i comuni italiani ti hanno sconfitto? E tu Austria Ungheria sei ancora arrabbiato perchè gli italiani non si sono voluti alleare con te durante la prima guerra mondiale? E tu Prussia, tu e regno di Italia eravate alleati per sconfiggere l'Austria, perchè dovresti odiarlo? In realtà voi siete solo dei palloni gonfiati che non se ne fregano niente degli altri. Forse veramente Italia è un po' pazzo. Ma anche voi non scherzate! >
Tutti erano sconvolti, gli occhi sgranati e puntati su Germania, che nel frattempo stava uscendo dalle villa facendo il dito medio ai suoi parenti.
Uscito dalla dimora cominció a cercare l'italiano, che nel mentre si era seduto davanti al cancello a fissare il vuoto. Il tedesco si sedette accanto a lui, poggiandogli delicatamente una mano sulla spalla
<Vogliono che ci lasciamo?> Ger sospiró pesantemente
<Sì, ma non mi interessa >
Detto questo prese il volto del fidanzato tra le mani e si baciarono, dimenticandosi di tutti i problemi.
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Scusate per l'attesa 😩🖐️, forse la riscriveró, non mi convince molto. Al prossimo capitolo <3

countryhumans one shots✨[PAUSA] Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon