Saló X Free Territory of Trieste

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Saló X Free Territory of Trieste
Boy x girl
Richiesto da: yaoi_girl_400
Punto di vista: prima persona Saló/ free territory of Trieste
Rosso (presenza di scene esplicite)
Trama: Saló e Trieste stanno guardando un film
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Trieste's POV

Indossai un vestitino con scollatura a cuore rosso fuoco, un anello con rubino alla mano sinistra, un paio di scarpe con poco tacco nere e lucide, degli orecchini a cerchio dorati e una collanina d'argento con il ciondolo di una farfalla. Mi spruzzai un profumo inebriante alla vaniglia, mi diedi un'ultima occhiata allo specchio e mi stitemai velocemente i capelli setosi. Scesi piano le scale del mio piccolo bilocale, e impugnai le chiavi posate sul tavolino nel corridoio. Girai tre volte la piccola chiave nella serratura e uscì. Una folata di vento mi colpì in pieno volto, sorrisi sentendo la freschezza sul mio viso. Camminai a passo svelto per le strade della piccola città, le luci a neon delle insegne dei bar mi illuminavano il cammino aiutate dai lampioni, alti e un po' storti, che emettevano una luce più fioca. Un sorriso balenó sul mio volto, ripensando a quel ragazzo. Saló e io avevamo un legame di amicizia fantastico: ci chiamavamo spesso, ogni sera, e non chiudevamo la chiamata rimanendo svegli fino a mezzanotte solamente per sentire l'uno la voce dell'altra. Sentivo del calore all'altezza dello stomaco ogni volta che i suoi occhi languidi si fermavano nei miei. Ogni volta che spostava una ciocca dei miei capelli dietro al mio orecchio con delicatezza. Ogni volta che lo incontravo lo amavo sempre di più. Mi portai una mano tra i capelli e mi toccai le tempie. Stavo ancora pensando a lui in un modo sbagliato, io e Saló eravamo amici, ottimi amici, e non avrei rovinato quel rapporto speciale solo per le mie fantasie romantiche. Col tempo questa cotta sarebbe passata: era quello che mi ripetevo ogni volta, ma in fondo ero consapevole che non era vero. Mentre questi pensieri, come ogni giorno, mi affollavano la mente era arrivata davanti alla porta di casa sua. Un appartamento modesto, niente di eccezionale: a piano terra, con un piccolo terrazzo con la vista sulla strada, attraversata solo da ragazzi ubriachi essendo le 23:40, e sul palazzo davanti, anch'esso abbastanza modesto. Bussai tre volte e attesi guardandomi i pollici. La porta davanti a me si aprì e mi si paró davanti saló con un piccolo sorriso sul volto, quel sorriso che tanto adoravo e tanto desideravo. Mi fece subito entrare. All'interno l'appartamento era decisamente più bello: un lungo corridoio che portava alla camera da letto, una stanza abbastanza ampia con un letto a due piazze sul quale erano appoggiati 3 cuscini turchesi e una scrivania in legno massiccio affiancata da una sediolina bianca sulla quale erano "abbandonate "delle magliette.
Rimasi piacevolmente stupita da quella camera, era davvero carina, rispecchiava a pieno Saló, ma quello che mi piacque di più fu l'idea di me e il ragazzo stesi sullo stesso letto a guardare un film abbracciati. Ma cosa mi saltava in mente? Non ci sarebbe stato nessun abbraccio tra me e lui, era tutta immaginazione. Avremmo semplicemente guardato uno di quei soliti film d'azione scadenti seduti sul letto senza nessun contatto fisico. Una normale serata tra amici.

Saló's POV

Mi sedetti sul letto a gambe incrociate e tastai piano le lenzuola facendo cenno a Trieste di sedersi accanto a me. Lei sussultó ma ubbidì subito, impugniai il telecomando e selezionai vari programmi: telegiornale, programmi comici e scadenti, programmi trash. Niente. Sembrava che non ci fosse nulla di interessante quella sera, eppure ero sicuro che quel giorno trasmettessero un film d'azione, non avevo mai apprezzato particolarmente questo genere, ma mi sembrava quello più adatto da vedere con un'amica. Amica. Odiavo dare quell'appellativo per free territory of Trieste, era palese che non fosse solo quello. Era l'unico motivo per cui andava, e vado, avanti. Non riuscirei a vivere senza di lei nella mia vita, senza sentire la sua voce delicata, senza poter incrociare il suo sguardo, senza sentire il suo odore e senza averla al mio fianco.
Mentre rimuginavo su questo argomento mi tornó in mente una cosa: erano le 24:00 e il film cominciava alle 21: 30. Girai subito canale fino ad arrivare al 31, osservai con un' espressione delusa i titoli di coda scorrere lenti sullo schermo accompagnati da una canzone triste. Mi presi il volto tra le mani e alzai lo sguardo per osservare Trieste
<Mi ero dimenticato che il film iniziasse così presto, adesso ci toccherà vedere uno di quei cinepanettoni super melensi >
La ragazza sorrise alla mia ultima affermazione e prese il telecomando dalle mie mani, cambiando canale fino a quando selezionó il 22. Proprio come avevo previsto: il tipico cliché della ragazza nuova che arriva in una scuola e si innamora del cattivo ragazzo, il più popolare, che poi la inviterà al ballo e le chiederà di fidanzarsi. Sbuffai e mi stesi sul letto, sarebbe stata una lunga serata. A metà film, proprio quando i protagonisti si stavano baciando appassionatamente, Trieste appoggió la testa sul mio petto, in un primo momento mi irrigidì: non ero mai stato una tipo affettuoso in cerca di contatto fisico, ma quello mi piaceva. Le accarezzai lentamente i capelli mentre lei mi passava delicatamente la mano lungo la schiena. Scesi giù fino ai suoi fianchi, glieli accarezzai più piano, godendomi il momento ;lei sussultó un poco ma non si ritrasse, anzi, mi diede un bacio sulla guancia. I nostri sguardi si erano incrociati e le nostra fronti si sfioravano. Decisi di azzerare le distanze tra di noi e baciarla. Chiesi subito l'accesso con la lingua, che non mi fu negato, e iniziai a esplorare la sua bocca mentre le nostra lingue danzavano allegre. Quando ci staccammo lei era sotto di me, mentre io le bloccavo i polsi sopra la testa. Cominciai a lasciarle baci umidi sul collo mentre lei si lasciava passare le lenzuola tra le dita e si mordeva il labbro inferiore. Arrivai fino alla scollatura del vestito e, senza esitare, glielo sfilai facendo attenzione a non far cadere gli orecchini. In poco tempo i vestiti di entrambi erano sul pavimento, Trieste alzó lo sgurdo e sussurró
<Hai messo il preservativo? >
Io sorrisi maliziosamente a quella domanda
<Certo tesoro >
Dopo quella affermazione iniziai a penetrarla piano. Un urlo di dolore provenne dalla bocca della mia amata, le accarezzai il viso guardandola con sguardo comprensivo. Dopo qualche secondo sentì un colpetto sulla mia spalla, così cominciai a muovermi. Le spinte erano sempre più forti e noi sempre più eccitati. Sia io che lei eravamo al culmine del piacere. Dopo pochi secondi venni dentro il preservativo con un sospiro lento, mi posizionai accanto a una Trieste distrutta e ansimante e avvolsi la sua vita con un braccio dandole un bacio sulla fronte
<Ti amo >
Le sussurai all'orecchio con tono carezzevole e voce roca, mentre lei si addormentava cullata da quelle parole e io la seguivo nel mondo dei sogni.
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Finita. Questa era un po' più corta, ma ho preferito non aggiungere dettagli inutili per allungare la storia. Comunque mi piace, spero piaccia anche a voi.
Al prossimo capitolo <3

countryhumans one shots✨[PAUSA] Where stories live. Discover now