Il mistero del villaggio abbandonato

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Stanotte ho sognato di creare un piccolo gruppo di persone desiderose di scoprire l'origine di alcuni strani avvenimenti che si erano verificati in un paese apparentemente abbandonato. C'erano stati avvistamenti di luci, suoni particolari e di figure-ombra che si muovevano tra le case diroccate.
Ci accampiamo con delle tende e dei sacchi a pelo dentro a una casa che ci ripara abbastanza bene dalle intemperie ed iniziamo a fare piccoli turni di esplorazione.
Una notte, però, mentre il professore a capo della spedizione si trova a fare la guardia, sentiamo dei rumori vicini al nostro piccolo accampamento.
Ci svegliamo, usciamo fuori dalla casa e ci accorgiamo che il professore è a terra, ferito. Siccome è svenuto, due ragazzi lo sollevano e lo portano nella sua tenda, medicando la ferita. Mentre la disinfettano, però, si accorgono che c'è qualcosa di strano nel taglio... Innanzitutto, sembra un graffio procurato da degli artigli molto grandi e affilati e poi il sangue sta iniziando ad assumere un colorito nerastro.
Dopo averlo sistemato a letto, escono dalla tenda e riferiscono cosa hanno visto, ma siccome non sappiamo che fare, aspettiamo che il professore si svegli e ci possa dire chi l'ha attaccato.
Dopo qualche ora, l'uomo riprende conoscenza mentre io sono nella sua tenda a controllare che stia bene, quindi prende la mia mano e mi dice, con occhi spalancati: "L'ho visto."
Gli chiedo a cosa si stia riferendo e lui continua a parlare dicendo cose apparentemente senza senso: "L'ho visto. L'Essere. Il Male. Ci sono energie malvagie, qui. Non siamo soli."
Cerco di calmare il professore, che intanto è in preda ad una grossa febbre e lui continua dicendo: "L'ospedale. Lì c'è la cura. Sto morendo. Non siamo soli. Fa' attenzione."
A quel punto, torna a dormire.
Io rimango per un attimo ferma a guardarlo, sconvolta. Poi alzo appena le coperte per vedere la ferita e noto che la benda che la copre è quasi totalmente nera.
A quel punto esco veloce dalla tenda e racconto tutto ai miei compagni, che si chiedono se il professore sia impazzito o se ci sia veramente una creatura malvagia qui. Decidiamo di fare una spedizione al vecchio ospedale: andremo io e un altro ragazzo, un tipo di nome Jack, dalla pelle abbronzata, capelli neri, abbastanza corti e gli occhi azzurri.
Una volta arrivati all'edificio, ci accorgiamo che non ha un aspetto così abbandonato come le case che lo circondano. Mentre stiamo per entrare, sentiamo uno strano rumore, un misto tra un grido e un ululato. Ci guardiamo preoccupati e afferriamo io la pistola e lui il fucile che ci siamo portati dietro per precauzione. Entriamo da un buco nella recinzione nel giardino e poi passiamo per una finestra rotta dentro un corridoio dove si trovano vari magazzini. Entrando, notiamo che le stanze dei magazzini sono piene di rifornimenti come cibo e proiettili. Troviamo anche qualche medicina e delle bende, che decidiamo di mettere nel nostro zaino.
Avanzando, piano piano, continuamo a sentire dei vocii, finché, mentre stiamo salendo una scala, non sentiamo un altro grido inumano, seguito da un grido che sembra invece molto più umano.
"Tirate le catene! Non lasciatelo scappare!", è quello che sentiamo provenire dai piani superiori.
Decidiamo di affrettarci a salire per capire che stia succedendo, ma poi udiamo degli spari e un grido più forte.
Poi, silenzio.
Arrivati al piano superiore, apriamo la porta e assistiamo a uno scenario tremendo: è pieno di corpi di persone che sembrano dottori e militari, accasciati a terra, morti, con graffi molto simili a quelli del professore. Capiamo che c'è davvero qualcosa in quel luogo... ed è molto arrabbiato. Entrando nella stanza in cui era contenuto quell'essere, troviamo delle catene spezzate, assieme ad una gabbia di vetro infranta e vari macchinari. Il mio amico decide di mettersi in spalla uno dei fucili a pompa che avevano i militari, mentre io afferro un mitra.
Camminiamo lungo i corridoi, esplorando le varie stanze. Non sembrano esserci altre persone in quel luogo. Sembra strano, però, che ci fossero solo pochi addetti per un essere apparentemente grande e molto pericoloso.
Svoltando un corridoio, ci ritroviamo davanti un'altra scena raccapricciante: le pareti sono ricoperte da una melma nera, che ribolle, calda. Mentre ci chiediamo cosa sia successo, da quel liquido iniziano a formarsi dei piccoli esseri mostruosi con delle fauci enormi che iniziano ad inseguirci. Fortunatamente, con le nostre armi riusciamo a farli fuori. Superato quel tratto, continuamo a camminare e camminare, in uno stato di nuova calma.
Salendo di un piano, in una stanza troviamo altri dottori morti e ricoperti da quello schifo. A quanto pare l'essere è passato anche di lì. Mentre controlliamo se hanno qualcosa di interessante addosso, sentiamo un rumore dietro di noi. Ci voltiamo e vediamo un militar- zombie, coperto dalla melma nera. Cerca di attaccarci, ma lo uccidiamo. All'improvviso si rialzano anche gli altri dottori morti, che ci bloccano ogni vvia di fuga ma con un po' di fortuna riusciamo ad eliminare anche loro e usciamo veloci dalla stanza.
In quel piano troviamo molti altri umani trasformati, ma riusciamo a farci spazio, finché, mentre stiamo aprendo la porta per salire le scale un altro zombie mi aggredisce, tentando di mordermi e graffiarmi. Jack riesce a salvarmi, ma viene graffiato dal mostro e la sua ferita inizia subito a sanguinare di nero. Ci guardiamo preoccupati, chiedendoci se anche lui diventerà come quegli esseri. Per il momento mi dice di non preoccuparmi, che mi avviserà se inizierà a stare male.
"Dobbiamo trovare una cura per me e per il professore. Sono sicuro che ce ne sia una in questo ospedale."
E però qui il sogno finisce.

Stanotte ho sognato...Where stories live. Discover now