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Katerina

Io e il mio gemello Lenin siamo sul nostro Jet che si porterà a New York per raggiungere i nostri genitori e Stiven, l'altro nostro gemello. Sarebbero dovuti ritornare una settimana fa ma ci avevano detto che ci sono state delle complicazioni e quindi gli stiamo raggiungendo per aiutarli, ma anche perché io devo fare l'iscrizione alla Parsons School of Design, una delle scuole di New York più famose per quanto riguarda la moda, mia madre mi ha trasmesso la sua passione per la moda e voglio diventare proprio come lei, aprirmi un atelier tutto mio, spero solo di riuscirci.

All'inizio mio padre era contrario sul fatto mi mandarmi qiia New York perché ora mai l'America non è più sotto il suo dominio, il figlio del vecchio boss a rivendicato il trono e mio padre per non creare spargimenti di sangue gliela decuto anche se noi abbiamo il permesso di entrare e uscire quando voglio, ancora molti mafioso americani sono dalla parte di mio padre e ci sono ancora molti locali che appartengono a lui... mio padre a paura che mi posso far del male, si preoccupa non avendomi sotto il suo occhi vigile, ma non è così solo con me ma anche con il resto dei miei fratelli, per fortuna mia madre e riuscito a calmarlo e a farlo ragionare e così mi ha dato il permesso.

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Arrivati nella nostra casa di New York gli unici che sono in casa sono nostra padre con nostra madre che si sbaciucchiano, lo fanno sempre, ogni volta che sono da soli non perdono tempo o a dovorarsi le labbra o a fare cose sconcie, richiamo la loro attenzione e finalmente si staccano.

- Papa, mama, gde Stiven - (papà, mamma dov'è Stiven)

Papà:Yego net doma, on skoro vernetsya - (non è in casa, dovrebbe tornare a momenti )

Senza dire altro annuisco con la testa anche se c'è qualcosa che non quadra, mi sa che si sono trattenuta qui a New York per un altro motivo e scoprirò qual'è. Salgo in camera mia e metto a posto quei pochi vestiti che mi sono portata.

Mi sa che questo viaggio l'abbiamo fatto a vuoto, qui sembra tutto nella norma, altrimenti se c'era qualcosa che non andava prima di tutto nostro padre non ci avrebbe lasciato venire, specialmente me e secondo mio padre non sarebbe così calmo, avrebbe cominciato ad urlare contro i nostri uomini e l'unica che poteva calmarlo e nostra madre, sembra tutto tranquillo, troppo tranquillo, ma allora perché prolungare questo viaggio, papà aveva mandato qui Stiven perché un uomo dove pagare un debito che aveva con nostro padre ma ancora non riesco a capire tutto questo.

Vado in cucina per mettere qualcosa sotto i denti essendo che non ho fatto colazione, per fortuna trovo tutti gli ingredienti per fare i pancake.

Finito di fare colazione metto tutto nel lavando per lavarli ma in quel momento la porta di casa di apre e sento urlare.

Stiv:Ya doma - (sono a casa)

E la sua voce, e lui, il mio fratellone, lascio tutto lì e corro fuori dalla cucina e gli salto addosso, le due braccia possenti mi avvolgono e mi stringono a se.

- YA tak skuchal po tebe, moy brat - (mi sei mancato tanto fratello mio)

Stiv:Ty slishkom malen'kaya sestra - (anche tu sorellina)

Mi allontano dalle sue braccia e rivolgo lo sguardo alla ragazza che è al suo fianco, capelli rosa, occhi azzurri e fisico slanciato, questa secondo me è la solita puttana che vuole ingannare mio fratello per arricchirsi dei soldi e potere, ma non glielo permetterò, non voglio vedere mio fratello di nuovo piangere per una donna.

Le Sfide Della Vita (Mafia Romance)Where stories live. Discover now